Alvaro Morata torna allo Stadium, in quello che è stato il suo catino per due anni. Un amore intenso ma breve, per nulla dimenticato dal popolo bianconero. Decisivo. Aggettivo che trova terreno fertile nel bomber dell'Atletico Madrid, da sempre protagonista assoluto soprattutto in Champions League.
Con DAZN segui la Serie A IN STREAMING, LIVE E ON DEMAND
Indimenticabile, tra le altre, la rete al Bernabeu che permise alla Juventusdi pareggiare con i Blancos per 1-1 e di volare in finale a Berlino. Altrettanto prestigiosa, sempre nella stessa stagione, quella del momentaneo 1-1 nella finalissima contro il Barcellona. Insomma, seppure tra alti e bassi, Morata a Torino ha fatto bene: una storia interrotta sul più bello. Poi il diritto di recompra esercitato dal Real Madrid nell'estate del 2016, con il diretto interessato che non fa nulla per restare sotto la Mole.
La storia recentissima, però, dice che Morata lontano dalla Juve non è più stato protagonista. Al Real Madrid vince sì una Champions, ma da vero comprimario. Dopodiché il trasferimento al Chelsea, dove con – Conte prima e con Sarri dopo – fallisce giocando poco e non incidendo praticamente mai. Fino a giungere all'ultima sessione invernale, ovvero al trasferimento all'Atletico di Madrid, club in cui era nato calcisticamente in età imberbe.
“Se segno contro la Juve esulto”. Promessa mantenuta, salvo poi vedersi annullare la rete dal VAR per una spinta su Chiellini. Atteggiamento poco gradito dai suoi ex tifosi. Ecco, poi, nuove dichiarazioni, più mitigate e in linea con la trasferta che attende i colchoneros, con Morata in veste diplomatica che aggiusta il tiro, affermando che in caso di rete allo Stadium eviterà di gioire per rispetto del passato.
Getty ImagesGiunto a Torino fortemente voluto Antonio Conte, Alvaro s'è ritrovato invece alla corte di Massimiliano Allegri. Qualche ramanzina qua e là, il tutto all'insegna di una crescita graduale e significativa. Sfociata decisamente nel suo perché.
Morata sembrava aver trovato nel capoluogo pemontese la giusta atmosfera, l’ambiente ideale in cui crescere tecnicamente, maturare come uomo e diventare un big assoluto. Missione centrata parzialmente. Successivamente il ritorno a Madrid, la Juve che opta per altre scelte e che oggi si affida all’extraterrestre Cristiano Ronaldo.
Il connubio Juventus-Morata avrebbe potuto far germogliare frutti dorati, così non è accaduto. Con buona pace di tutti. Alvaro sarà titolare contro i suoi ex compagni nella sfida di Champions, anche a causa della squalifica di Diego Costa. Pronto a regalare un grosso dispiacere al suo vecchio pubblico. Amarcord.




