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Federico Bernardeschi ItalyGetty Images

Juventus, nuovi orizzonti tattici in vista: Allegri pensa al 4-3-2-1

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Si scrive Massimiliano Allegri, si legge allenatore senza dogmi tattici. Il mister livornese, da quando è approdato sulla panchina della Juventus, ha utilizzato numerosi sistemi di gioco. E, seppur non ami parlare di numeri, il tecnico toscano in questo contesto si è letteralmente sbizzarrito. Tre stagioni fatte di 3-5-2, 4-3-1-2 e 4-3-3, con tanto di genialata finale targata 4-2-3-1. Ma attenzione al 4-3-2-1, assetto già proposto dal condottiero bianconero, soluzione percorribile qualora dal mercato dovessero arrivare i rinforzi giusti.

Allegri predilige ottimizzare il patrimonio tecnico a disposizione. L'idea di calcio rimane sempre di natura tecnica e, giustappunto, in corso Galileo Ferraris hanno iniziato ad imbastire diverse operazioni proiettate ad innalzare il tasso qualitativo dell'organico. Inserimenti mirati e, soprattutto, duttili. Perché per giocare con Max, alla base di tutto, serve una massiccia dose di malleabilità. Niente compitino, quotidiana applicazione alla ricerca della perfezione, concetto fondamentale per mantenere elevato il livello di competitività. E, a maggior ragione per l'Europa, serve andare oltre.

PS Juventus 4-3-2-1Goal

Le priorità sono state stilate: terzino destro, centrocampista moderno ed elemento offensivo. Beppe Marotta e Fabio Paratici, amministratore delegato e direttore sportivo della Juventus, hanno iniziato a scaldare i motori. Trattativa impostata per Danilo ('91) del Real Madrid, possibilità di allacciare nuovamente i contatti riguardanti Blaise Matuidi ('87) con il Paris Saint-Germain, piede sull'acceleratore su Federico Bernardeschi ('94) della Fiorentina. Tre profili che potrebbero giocare sia nel 4-2-3-1 che nel 4-3-2-1, apprezzati da tempo dal mondo bianconero.

Continuità. Parola che racchiude il pensiero epresso da Allegri nei giorni scorsi a Livorno, in occasione della presentazione del suo Junior Camp, e che dovrebbe vedere il 4-2-3-1 come sistema di gioco base. Senza sotttovalutare la figura di Mario Mandzukic, abile tassello della corsia mancina. Il croato, nonostante il forte pressing del Besiktas, ha deciso di rimanere in Italia per giocarsi le sue carte. A sinistra, interpretando il ruolo con professionalità e abnegazione, il 31enne di Slavonski Brod ha conquistato tutti. Dunque, in fascia o più vicino alla porta, l'ex Bayern Monaco non farà mancare il suo contributo.

Estate rovente per Allegri, chiamato a rilanciare a pieni giri un gruppo vincente ma inevitabilmente scosso dalla batosta di Cardiff. Max, nei momenti negativi, s'affida all'ingegno. Ecco perché, immaginare una Juventus diversa, anche per questioni di stimoli, non dovrebbe rappresentare un concetto forzato. Ovviamente, mercato permettendo.

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