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Allegri Sarri Juventus NapoliGetty Images

Juventus-Napoli: turnover quasi analogo per Allegri e Sarri

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Filosofie calcistiche a confronto. Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri vivono il proprio operato in maniera diametralmente opposta. Uno, il tecnico della Juventus, s'affida a una gestione scanzonata e pragmatica. L'altro, l'allenatore del Napoli, esalta il bel gioco e davanti ai riflettori predilige la schiettezza. Entrambi, nella stagione corrente, si contendono lo stesso obiettivo: lo scudetto.

Qualora dovesse conquistarlo il 50enne di Livorno, diventerebbe il quarto di fila alla guida della Vecchia Signora. Mentre, se dovesse finire nelle mani del 59enne nativo campano– ma toscano a tutti gli effetti -, il sogno confluirebbe nella leggenda. E domenica sera, in occasione dello scontro diretto dell'Allianz Stadium, il tricolore potrebbe incanalarsi verso il binario finale. Due squadre di valore assoluto, plasmate con sfumature differenti.

La Juventus, dall'alto della sua egemonia nel Belpaese, nell'ultima sessione estiva s'è permessa il lusso di migliorare sensibilmente il tasso qualitativo delle cosiddette seconde linee. Che poi, invece, sarebbero titolari in tutte altre squadre di vertice in serie A. Investimenti mirati, quelli messi a segno da Beppe Marotta e Fabio Paratici, che hanno portato Madama a fare la voce grossa in tutte le competizioni. D'altro canto, pur palesando nuovamente tutta la sua forza nell'élite nostrana, Madama vede nell'Europa il vero sogno da realizzare.

Ecco perché, tra gli altri acquisti, nel capoluogo piemontese si sono assicurati Douglas Costa e Bernardeschi. Il primo, dopo il classico periodo di ambientamento, è diventato a tutti gli effetti l'elemento di spicco dell'attacco juventino: 2.546' complessivi, il tutto ottenendo finora ben 10 assist. L'ex viola, pur considerando il brutto infortunio rimediato nel derby, vanta dalla sua 994'; Qui, appunto, il dato è condizionato dallo stop che ha tenuto fuori per diverse settimane l'esterno carrarino. Nell'economia del turnover, sempre robusto ma mirato, Allegri ha utilizzato spesso e volentieri tutti gli interpreti a disposizione.

Sarri, dal canto suo, non è da meno. Corrisponderebbe al falso dire che il mister della compagine partenopea non ami cambiare. Tutto, infatti, verte sulla bontà dell'opzioni. E nel centrocampo c'è l'intera chiave lettura. Zielinski (2.126'), Diawara (1.280'). Questi i ricambi, per quanto concerne la linea metodista, impiegati frequentemente dall'ex mister dell'Empoli. I titolarissimi viaggiano a un'altra velocità. Numeri che non hanno bisogno di spiegazioni: Allan (3.053'), Hamsik (2.972) e Jorginho (2.729'). Sempre rimanendo nello stesso reparto, ma spostando l'attenzione sulla Juventus, il copione è il medesimo: Dominio targato Pjanic (3.131'), Matuidi (2.807') e Khedira (2.545'). A coprire le loro spalle Sturaro (939'), Bentancur (883') e Marchisio (875').

Al di là dei singoli, il concetto globale non cambia. Chi deve prendere le decisioni si fida esclusivamente della bontà della materia. Il resto spetta alle dirigenze. Allegri e Sarri, in fondo, la pensano esattamente alla stessa maniera.

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