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Morata Juventus Napoli Serie AGetty

Juventus-Napoli e il caso tamponi: una delle pagine più surreali del calcio italiano

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Sarebbe bello che una grande classica del nostro campionato come Juventus-Napoli si limitasse al rettangolo di gioco, da sempre unico verdetto sovrano. Eppure, però, a catalizzare l’attenzione negli ultimi tempi spesso e volentieri sono stati degli episodi che nulla hanno a che fare con il manto erboso. Accentuati, purtroppo, dal tema Covid.

Basti pensare a quanto accaduto nella passata edizione della Serie A, il 6 gennaio 2022, con un tira e molla – proprio tra Juventus e Napoli – sfociato nel purissimo caos. Storia: tre calciatori del Napoli (Rrahmani, Lobotka e Zielinski) scendono in campo all’Allianz Stadium nonostante la ASL di competenza per territorio avesse disposto la loro messa in quarantena. Insomma, da tipici usi e costumi nostrani, polemiche a non finire.

Regole violate? No. In quanto, dal canto suo, il Napoli ha adottato tale modus operandi facendo leva sulle indicazioni impartite da una circolare emanata il 18 luglio 2020 dal Ministero della Salute. Circolare, dunque, mai revocata e conforme fedelmente al protocollo federale per la gestione dei casi legati allo stretto contatto.

Morale della favola, la stessa circolare ricordava come – in caso di di positività al Covid – spettasse al Dipartimento di prevenzione ASL dare le necessarie linee guida (in maniera chiara) sulle misure da adottare in tono precauzionale.

Da qui, per quanto concerne gli atleti professionisti, alcune regole da seguire minuziosamente. Ossia: l’isolamento obbligatorio per il calciatore positivo; la quarantena per i membri del gruppo squadra che hanno avuto contatti diretti con un caso confermato.

Ore surreali, quindi, con interpretazioni di ogni genere e zone grigie qua e là. Tra un parto e non parto, vuoti normativi e in generale l’incertezza regolamentare a regnare sovrana. Senza sottovalutare i passaggi tragicomici dei vari organi di competenza. Del tipo: Zielinski, Rrahmani e Lobotka possono scendere in campo ma poi devono andare subito in albergo. Tutto vero, nulla di inventato.

Allora via ai deferimenti ad alcuni tesserati del Napoli per aver consentito ai calciatori coinvolti di partire per Torino. Allora ecco prosciolti il presidente De Laurentiis e il responsabile sanitario del club, Canonico. Una gestione che evidentemente ha fatto scuola e che lo scorso gennaio ha segnato indubitabilmente una delle pagine più surreali del calcio italiano.

Di quella partita dell’Allianz Stadium resta un opaco risultato: 1-1. Un match interpretato oculatamente da un Napoli letteralmente contato, capace di rispondere con Mertens al vantaggio illusorio bianconero firmato Chiesa. Non uno spettacolo memorabile, affatto, figlio di una grandissima confusione a cui tuttora si fatica a dare un’oggettività.

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