La massima espressione. Già, proprio così. Adrien Rabiot oggi spegne ventotto candeline, che sanno tanto di maturità – professionale e non – al potere. In quanto il francese, fin qui protagonista individualmente di una stagione maiuscola con la Juventus, sta letteralmente giganteggiando. D’altronde, i numeri non mentono. Mai: 33 presenze condite da 9 goal e 4 assist. Insomma, per rendimento, uno dei migliori centrocampisti su scala internazionale.
Ecco perché, un’eventuale partenza a costo zero, arrecherebbe alla Vecchia Signora un danno ingente. Non solamente dal punto di vista finanziario, dal momento che sostituire un calciatore simile richiederebbe uno sforzo dispendioso. Ma soprattutto in chiave tecnica, perché Rabiot ora fa la differenza e la sensazione è che abbia ulteriori margini di crescita.
Lo sa bene Massimiliano Allegri, che ha sempre stimato il centrocampista transalpino, e non è un caso che sotto la sua gestione sia arrivato il tanto agognato salto di qualità. Giustappunto, alla Continassa auspicano che la presenza del tecnico livornese possa invogliare Adrien a prolungare la sua avventura all’ombra della Mole, sebbene le sirene della Premier League – a breve – potrebbero diventare assordanti.
Detto questo, come spoilerato proprio dal diretto interessato, a fare la differenza nella decisione finale dovrebbe essere il fattore Champions League. E qui, sostanzialmente, la partita centrale si disputa su un campo differente dal manto erboso; ogni riferimento al Collegio di Garanzia, 19 aprile, è puramente voluto.
Dunque, è ipotizzabile che nelle battute finali del mese corrente possa avvenire un contatto tra lo stato maggiore bianconero e la mamma-agente di Rabiot. Ovvero quando il quadro complessivo sarà più chiaro e, di conseguenza, la Juventus potrà iniziare concretamente a pianificare la prossima annata calcistica.
Testa, ora al campo, con Adrien chiamato a fare la differenza in occasione della semifinale d’andata di Coppa Italia contro l’Inter. Out nell’ultimo turno di campionato per squalifica, l’ex PSG tornerà tra i titolari.
Ed è stata proprio la sfida con il Verona a sottolineare quanto sia determinante il francese. In una sola parola: insostituibile. Specialmente considerando i problemi fisici riscontrati dal connazionale Paul Pogba, che in tono originario sarebbe dovuto diventare l'alternativa in casa.
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