Carota e bastone. Maurizio Sarri per Gonzalo Higuain rappresenta molto più di un semplice allenatore. Un secondo padre, un amico schietto e sincero. Non è un caso, infatti, che nel momento del bisogno l’allenatore toscano non sia mancato: quando il Pipita necessitava di rilanciarsi, quando la protezione raffigurava l’unica via da percorrere. Che il neo tecnico della Juventus gli ha mostrato, nonostante le strategie del Chelsea, poco incline a dare l'assalto - seppur per sei mesi - all'attaccante argentino.
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E, all’insegna di un periodo poco roseo, le cose a Londra non sono andate nel verso giusto: 18 presenze e 5 goal. Media normale, nulla di paragonabile al ruolino di marcia degli anni d’oro. Già, perché nonostante le 31 primavere, Higuain sembra indirizzato verso un’involuzione sempre più preoccupante. Appunto, sembra. Guai a dare per finito colui che ha saputo riscrivere la classifica marcatori nostrana, guai a sfidare l’orgoglio di un centravanti albiceleste.
Ora, tuttavia, è il tempo delle decisioni. La palla passa direttamente al responsabile dell’area sportiva bianconera, Fabio Paratici, che avrà il duro compito di valutare l’imminente destino dell’ex bomber del Napoli. E, sostanzialmente, non dovrebbero emergere novità.
AFPA meno che Sarri non si impunti, cosa che non sembrerebbe voler fare. Anche perché, in chiave progettuale, la Signora starebbe cullando – a fuoco lento – l’idea di tornare alla carica per Mauro Icardi in uscita dall’Inter. Insomma, tira aria d’addio.
Da una parte, Paratici. Dall’altra il fratello-agente di Higuain, Nicolas. Contatto diretto o telefonico non farà differenza, conterà esclusivamente sviluppare una traccia: magari già in settimana. In definitiva, la Juve vorrebbe trovare una collocazione al Pipita, legato ai bianconeri fino al 2021 da un contratto da circa 7,5 milioni netti a stagione. Non pochi, specialmente considerando l’ultimo rendimento.
Offerte dall'Italia, al momento, non ce ne sono. E, probabilmente, non ce ne saranno. La Roma un timido sondaggio lo avrebbe fatto registrare, ma attualmente nella capitale hanno altre priorità e difficilmente torneranno alla carica. Mentre il mercato cinese non sembrerebbe allietare i pensieri di Gonzalo, fortemente determinato a voler dimostrare di essere ancora un attaccante di razza. Dove conta.




