Presso lo stadio “Soffietti” di Pianezza, in occasione della gara d'andata del primo turno della Coppa Italia di categoria, la Juventus ha fatto il suo debutto nel calcio femminile. Nella prima storica partita in competizione ufficiale, con tanto di buona affluenza presso l'impianto piemontese, le ragazze di Rita Guarino si sono imposte in casa del Torino (militante in Serie B) con il netto punteggio di 0-13, rendendo il match di ritorno – previsto per il 10 settembre – pressoché inutile.
Avvio importante per una squadra che, dopo la campagna acquisti proposta dal direttore Stefano Braghin (Head of Academy and Women Football), è chiamata a lottare per traguardi prestigiosi. In Italia la candidata a riconfermarsi, detentrice del tricolore, resta la Fiorentina. Ma le bianconere sbarcate in estate sotto la Mole, tra qualità ed esperienza, potrebbero ottenere risultati importanti nel breve termine.
Certo, come sottolineato più volte nel pre stagione dalla Guarino, il percorso è lungo e le insidie non mancano. Detto questo, essendo la Juventus una società abituata a lottare sempre per conquistare il massimo, anche per il gentil sesso la linea guida è una sola: vincere.
Se per i maschi Allegri propone il 4-2-3-1 e studia altre soluzioni, Guarino risponde affidandosi al 4-3-3. Baricentro alto, tocchi rapidi e identità ben definita. In poche settimane di lavoro, e ciò testimonia come la rosa sia stata amalgamata intelligentemente, le bianconere hanno già assimilato una chiara idea di gioco.
Non si sprecano palloni, ci si muove nello spazio diligentemente e, soprattutto, tanta tecnica. Di Rosucci il primo goal storico, poi strada completamente in discesa con le marcature di Bonansea (2), Sodini (3), Galli (2), Glionna (2), Caruso (2) e Devoto.
Pomeriggio da incubo per il Torino, mentre la Juventus può sorridere in vista di un percorso che si preannuncia stimolante. Le parole di Rita Guarino a fine partita: "Quando le ragazze hanno vestito la maglia bianconera mi sono emozionata, sanno che siamo all'inizio di una nuova avventura e che dobbiamo viverla fino alla fine. 4-3-3? La rosa è duttile e stiamo lavorando per saper interpretare più situazioni. Cosa c'è de migliorare? Tutto, lavoriamo per questo".
