Pubblicità
Pubblicità
Miralem Pjanic Juventus 2019-20Getty Images

Juventus, due abiti per la Signora: 4-3-3 e 4-3-1-2 a confronto

Pubblicità

Un cambio di mentalità, netto e radicale. Spalancando le porte della Continassa a Maurizio Sarri, la Juventus ha deciso di uscire dal recinto dell’abitudinarietà. Via Max Allegri, dentro l’ex allenatore del Chelsea. Dentro, soprattutto, un innovatore. Che in poco tempo, portando avanti quanto di ottimo costruito dal predecessore, ha saputo plasmare a sua immagine e somiglianza una squadra chiamata a ottenere il massimo in tutte le competizioni. Perché, al di là dei nomi e dei cognomi, da quelle parti vincere resta l’unica cosa che conta. Due tracce tecnico-tattiche impostate targate 4-3-3 e 4-3-1-2.

Con DAZN segui Juventus-Bologna IN STREAMING, LIVE E ON DEMAND

TUTTO RUOTA ATTORNO A DOUGLAS COSTA

La stagione bianconera ruota attorno al tuttofare offensivo brasiliano. E, in tal senso, la notizia non esiste. Fin dalla conferenza stampa di presentazione, infatti, Sarri aveva fatto intendere esplicitamente come volesse rigenerare un giocatore proveniente da mesi interi trascorsi in infermeria. L’ex Bayern Monaco, nei pensieri del mister juventino, può spostare concretamente gli equilibri. Per questo motivo, la squadra è stata impostata seguendo le dinamiche del 4-3-3, modulo che valorizza – e non poco – le qualità dell’11 zebrato. Per questo motivo, in concomitanza con l’infortunio di Firenze, la Juve ha iniziato ad addentrarsi nel magico mondo del 4-3-1-2. Insomma, senza Douglas Costa la musica cambia profondamente. Alla Continassa, quindi, non hanno voluto farsi cogliere impreparati. Come? Sfruttando il rientro di Ramsey e le potenzialità di Bernardeschi, quest’ultimo schierato tra le linee con Bayer Leverkusen e Inter.

Douglas Costa Parma Juventus Serie AGetty

QUESTIONE DI EQUILIBRI

L’avvio, specialmente in termini di palle inattive, è stato dei più complicati. Contro il Napoli, ad esempio, la Juve ha messo in mostra evidenti limiti strutturali. Non è un caso che, sfoggiando il 4-3-3, i campioni d’Italia abbiano subito 4 goal in altrettante partite. Con il 4-3-1-2, invece, la Signora è stata trafitta 2 volte in 3 gare. In definitiva, la novità dell’ultimo periodo ha portato i bianconeri a ritrovare una buona solidità. E questo, probabilmente, raffigura solamente l’inizio. Baricentro alto, squadra corta e identità ben definita. Sarri, studiando minuziosamente le qualità dei suoi elementi, sembra aver intrapreso la strada giusta. Da una media di 1 goal subito a match, a 0.6. Da 4.25 tiri concessi per evento a 2.3. In definitiva, un netto e confortante miglioramento.

FASE REALIZZATIVA IN FORTE CRESCITA

Da quando è passata al 4-3-1-2, la Juve ha iniziato a creare maggiori pericoli alle retroguardie avversarie. Alla voce media occasioni goal a partita, Madama è passata da un valore di 10.75 con il 4-3-3 a un netto 13 avvalendosi del nuovo abito tattico. I goal, invece, pendono in favore del 4-3-3 (7) rispetto ai 6 trovati con il trequartista dietro gli attaccanti. E, al di là del solito Cristiano Ronaldo, le buone indicazioni giungono da Higuain e Dybala. Entrambi finiti sul mercato nell’ultima sessione, ambedue capaci di rilanciarsi a pieni giri con la cura Sarri. Per il Pipita i centri stagionali sono 3, per la Joya 1 ma - a fare da contorno – contributi di livello assoluto. La coppia in HD, con un riferimento alle loro spalle, sfocia nella massima produttività. Che, comunque, può toccare buoni propositi pure con il 4-3-3. D’altro canto, si sa, è tutta questione di applicazione. E poi c’è la media tiri in aria di rigore: 2.5 con il 4-3-3, 6.6 con il 4-3-1-2. Mondi diversi.

PJANIC, EPICENTRO TECNICO DELLA SIGNORA

Tra i calciatori juventini a essere migliorati con la nuova gestione c’è indubbiamente il 29enne bosniaco. Molto più di un regista, molto più di un catalizzatore. Un genio. Valorizzato al massimo dai dettami sarriani che, per l’appunto, hanno portato il 5 bianconero a interpretare il ruolo davanti alla difesa con efficacia in entrambe le fasi: oculatezza in copertura, brillantezza in costruzione. Semaforo verde alle verticalizzazioni, non così di moda nel periodo allegriano. Tuttavia, i tempi sono cambiati. E Pjanic – forte di una classe cristallina – ne ha subito compreso usi e costumi. Non è un caso che, mediamente, siano aumentati i tocchi palla in area avversaria: 18 con il 4-3-3, 23 con il 4-3-1-2. A curare il pensiero collettivo, neanche a dirlo, l’ex giallorosso in prima linea. Inoltre, a testimoniare la bontà del momento, una doppietta in nazionale rifilata alla Finlandia. Gioie personali che si sommano alle due trovate in campionato. Il "Piccolo Principe", così soprannominato da Totti ai tempi della Roma, è diventato l'Imperatore del centrocampo bianconero. Ah, 2 assist. Come se non bastasse.

Miralem Pjanic Juventus 2019-20Getty Images

EFFETTO CRISTIANO RONALDO

Che si parli di 4-3-3 o di 4-3-1-2, l'effetto CR7 resta la base del discorso. In un primo momento si pensava che l'alieno portoghese potesse ricoprire un ruolo più da "9". Saggiamente, invece, Sarri ha desiso di non snaturare il suo unico elemento imprescindibile. Partenza dal fronte mancino, esecuzione al centro. In definitiva, nulla di nuovo con il solito Ronaldo in cattedra. Detto questo, la corialità va ancora perfezionata chirurgicamente, sebbene le marcature - tra serie A e Champions League - siano già arrivate a quota 4. La sensazione, e forse qualcosina in più, è che il fuoriclasse lusitano possa migliorare il bottino personale. Ma per centrare una missione indubitabilmente alla portata occorre che i compagni imparino a supportarlo con i giri giusti. E qui l'argomento scavalca sia il concetto di esterno nel tridente offensivo sia quello di seconda punta in un tandem d'attacco. 

PROSPETTIVE A BREVE E LUNGO TERMINE

Sarri ha preso la sua decisione. E non sembra intenzionato a tornare indietro. La Juventus affronterà l'annata calcistica corrente sposando due sistemi di gioco. Qualche volta passerà il partito del 4-3-3, in altre occasioni i campioni d'Italia scenderanno in campo con il 4-3-1-2. Più concetti, più possibilità di mettere in difficoltà gli avversari. Musica per le orecchie degli uomini della Continassa che, forti di una rosa extra lusso, contano di valorizzare integralmente la bontà dell'organico. Poi, ovviamente, per le gare che conteranno occorrerà optare per una soluzione pressappoco definitiva. Ma in questa fase la Vecchia Signora intende immagazzinare molteplici concetti. Prematuro, ora, spingersi oltre.

Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0