Il nono scudetto della Juventus passa da una campagna acquisti estiva non propriamente azzeccata. Lo dice il rendimento dei singoli. Lo dicono i limiti strutturali emersi durante la stagione. Magistrali i colpi in difesa targati De Ligt e Demiral, tra presente e soprattutto futuro. Nulla da dichiarare a centrocampo salvo qualche lampo qua e là. Impalpabile Danilo, ordinaria amministrazione per Buffon. Con Higuain, ormai, al passo d'addio.
MERIH DEMIRAL
Se non si fosse fatto male, probabilmente, il centrale turco alla sua prima stagione in bianconero sarebbe già diventato un pilastro della Vecchia Signora. Personalità da vendere e, soprattutto, contributi di livello. Il tutto, con 22 primavere sulle spalle. Insomma, i margini di miglioramento non mancano. Con un'attualità, in attesa del rientro in pianta stabile, decisamente rosea.
MATTHIJS DE LIGT
Il difensore più costoso della storia della Serie A. E c'è un motivo, eccome, perché è fortissimo. Archiviato il problema legato ai falli di mano in area di rigore, la crescita dell'olandese è stata delle più nette. Un mostro di bravura, alle prese da mesi con un problema alla spalla destra che, inevitabilmente, dovrà essere risolto con un intervento chirurgico. In parole povere, un gigante. Il tutto, in perfetto stile Juve.
DANILO
Riserva al Real Madrid. Riserva al Manchester City. Professionalità e abnegazione alle stelle, con i limiti del caso. Qualche infortunio di troppo e, in generale, contributi non entusiasmanti. Un'operazione più finanziaria che tecnica, quella imbadtita la scorsa estate con i Citizens, servita principalmente per piazzare Cancelo con annessa plusvalenza extra lusso. Detto ciò, il terzino verdeoro resta una valida alternativa.
Getty ImagesADRIEN RABIOT
Reduce da mesi conclusivi assai difficili tra le fila del PSG, il centrocampista francese ha compreso usi e costumi nostrani sul tramonto dell'annata in corso. Nella rete di San Siro, rifilata al Milan, c'è tutta l'essenza di un profilo destinato a crescere sensibilmente: tecnica, velocità e forza fisica. In estrema sintesi, il giudizio resta in sospeso in attesa di altri step. Bicchiere mezzo pieno?
AARON RAMSEY
Un po' come Rabiot. Il gallese, in tono originario, si pensava che potesse immergersi nel mondo juventino con maggiore velocità ed efficienza. Invece, pure in questo caso, la condizione atletica ha limitato l'ascesa del diretto interessato. Male nel ruolo di trequartista, decisamente più a suo agio come mezzala. Un'altra chance potrebbe rappresentare la scelta più logica, a maggior ragione considerando le abilità dell'ex Arsenal.
GIANLUIGI BUFFON
Rientrato alla Juve su richiesta esplicita della dirigenza, SuperGigi ha fatto abbondamente il suo. Non più da assoluto protagonista, sempre con un ruolo rilevante: specialmente nello spogliatoio. Poi, e non fanno mai male, ci sono i record personali. Come quello legato alle presenze in Serie A. E poi ci sono gli scudetti: 10 alla Juve più 2 recovati. Uno di famiglia, amato - alla follia - tanto dalla società quanto da compagni e tifosi.
GONZALO HIGUAIN
La sensazione, e forse qualcosina in più, è che il Pipita viaggi spedito verso una nuova avventura professionale. Detto ciò, stimolato e stuzzicato dal mentore Sarri, l'impegno non è mai mancato. A costante servizio della squadra. Prima il "noi", poi l'"io". Un chiaro segnale di maturità, andato in scena dopo aver fatto di tutto per cercare il riscatto con la maglia della Juventus. Una casacca che, dal canto suo, il Pipita ha sempre onorato nel migliore dei modi, anche nei periodi più difficili.


