Massimiliano Allegri JuventusGetty Images

Juventus, Allegri è l'uomo in più in Champions League

Massimiliano Allegri con la Champions League ha un buon rapporto. Non di amore totale, perché le sconfitte di Berlino e Cardiff - pur con sfumature diverse - ancora bruciano. Ma il DNA dell'allenatore livornese è chiaramente di stampo europeo. Parla, per lui, la panchina. Nei quattro anni trascorsi al Milan, il tecnico toscano ha sempre portato i rossoneri agli ottavi. Stesso discorso sotto la Mole dove, grazie alla sua guida, la Juventus ha effettuato un netto salto di qualità in termini di mentalità.

A Torino, pur avendo conquistato l'ultimo trofeo extra Belpaese nel 1996, non hanno più paura di parlare di coppa dalle grandi orecchie. E ciò fa capire quanto sia stato produttivo l'operato proposto dal condottiero bianconero. Via i timori, dentro le certezze. Poi, se Barcellona e Real Madrid si rivelano più forti, è il calcio. Ma la Signora, dopo anni di profonde insicurezze europee, ha ritrovato solide certezze. E questo lo deve, appunto, al suo Max.

Alla vigilia della trasferta di Napoli, adottando un atteggiamento furbo e sornione, Allegri ha parlato di "test". Un modo per mettere pressione alla compagine azzurra e, al tempo stesso, per rendere chiaro l'obiettivo del momento: superare l'Olympiacos e andare avanti in Champions League. La prima missione è stata centrata e, salvo clamorosi colpi di scena, anche la seconda dovrebbe filare liscia.

In termini stagionali, seguendo alla lettera le linee stilate dagli uomini della Continassa, Buffon e compagni sono chiamati a conquistare uno scudetto che andrebbe oltre la leggenda, ovvero il settimo. Il tutto, viaggiando spediti - idealmente - pure in Europa. Non sarà semplice, in quanto la Juventus ultimamente ha dimostrato di essere umana. Batterla, tuttavia, sarà complicato. Per tutti.

Allegri, grande statega nella gestione delle risorse umane, ha tutta l'intenzione di premere sull'acceleratore. La campagna acquisti estiva è stata delle più ricche, fondamentale dunque ottimizzare il patrimonio a disposizione. E, anche in tale tematica, Max è un maestro. La differenza, mai come in questo caso, la farà il sistema di gioco. A Vinovo non vigono dogmi tattici, anzi, idee al potere.

La Juventus ha affrontato Barcellona e Crotone con il 3-4-2-1, mentre ha battuto il Napoli tornando alla difesa a quattro. Numeri che solitamente annoiano il 50enne di Livorno, ma che alla lunga possono raffigurare la svolta. Un po' come accaduto nella passata annata, dove il passaggio al 4-2-3-1 s'è rivelato assai azzeccato.

Le basi solide, vedi Higuain, non mancano. Ma se inizia a girare anche Douglas Costa, allora, la vicenda inizia a farsi seria. Fiore all'occhiello dell'ultimo mercato bianconero, l'esterno brasiliano ha imparato a convincere. D'altro canto, proiettandosi ad un esborso complessivo da 46 milioni, la Juventus ha dimostrato di credere a suon di fatti nelle capacità dell'ex Bayern Monaco, pronto a diventare un perno per Madama tra attualità e futuro.

Insomma, il momento in casa juventina è decisivo. Accedere agli ottavi di Champions, dopo aver vinto al San Paolo, consoliderebbe di riflesso le ambizioni bianconere in Europa. La concorrenza, ovviamente, non manca. Dal solito Real Madrid a un Manchester City che, ad oggi, conosce una sola parola: giganteggiare. Atene, in un modo o nell'altro, sottolineerà il presente. Allegri, intanto, si prepara all'ennesimo girone superato.

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