La Nations League ha ridato certezze all'Italia. Inghilterra prima, Ungheria poi: 6 punti, Final Four centrata e passi in avanti notevoli sul piano del gioco. Una sorta di ritorno al passato, perchè a Budapest - per qualche tratto del match - si è rivista la Nazionale campione d'Europa.
Una primavera/estate da incubo, l'esclusione dai Mondiali, adesso un trend che pare si stia finalmente invertendo: l'Italia è tornata a giocare, a collezionare risultati positivi e a convincere dal punto di vista tecnico-tattico. La chiave? Il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2.
GettyInfortuni, fragilità psicologiche e lacune strutturali hanno convinto Mancini a rivedere i propri piani: difesa più protetta con 3 centrali di ruolo, esterni a tutta fascia capaci di garantire fase offensiva e copertura, centrocampo maggiormente solido a proteggere Donnarumma & co. Infine l'attacco, con due punte schierate vicine anzichè esterni larghi ed un solo centravanti a riempire l'area.
La serata di grazia vissuta da Gigio in Ungheria non è frutto del caso bensì di sicurezze ritrovate, sia individuali che di squadra: oltre all'ottimo avvio di stagione con Galtier a Parigi, anche tra i pali azzurri il portierone campano si sta scrollando di dosso le pressioni e i giudizi negativi incassati negli ultimi mesi.
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GettyMeriti vanno ascritti anche al reparto arretrato, dove capitan Bonucci nella linea a 3 sembra trovare i suo habitat ideale e la forma di Toloi ha consentito al Mancio di poter contare sulla duttilità dell'atalantino nel momento del bisogno. Pedine consone al nuovo scacchiere dunque, con caratteristiche idonee al 3-5-2: ne sa qualcosa Jorginho, che con una mediana più folta può pensare di più e sdoppiarsi meno per far filtro. Barella sta tornando il Barella che tutti conosciamo a ammiriamo, sugli esterni Di Lorenzo e Dimarco ad oggi - vuoi per morale alto, vuoi per condizione fisica già su standard apprezzabili - rappresentano i profili perfetti per sviluppare tale discorso tattico.
Mezzali con licenza di inserirsi, la regia di 'Giorgio' di nuovo al top, le fasce arma in più per far male: a giovarne sono anche le punte che - infortunio di Immobile a parte - vedono un Giacomo Raspadori per nulla intenzionato a fermare la sua escalation. L'impatto balbettante con Napoli è stato subito spazzato via dai goal contro Spezia e Rangers, trampolini per brillare anche in Nazionale. Due reti in 4 giorni, lo scalpo di Inghilterra ed Ungheria tra le mani e Final Four di Nations League che porta la 'griffe' di Jack.
Attaccanti più stretti in un contesto che favorisce qualità e palleggio, proprio ciò che aveva incantato tifosi, avversari ed addetti ai lavori nella trionfale cavalcata ad Euro 2020. Con la differenza che stavolta l'Italia doveva spazzare via il fantasma di Trajkovski e convertire il mancato approdo a Qatar 2022 in un nuovo inizio, riportando entusiasmo e proporre soluzioni in grado di mettere in difficoltà le rivali come avvenuto agli Europei.
Getty ImagesChe il 3-5-2 sia un semplice 'ponte' per restituire solidità al progetto o il viatico definitivo per ridare tono agli azzurri, questo lo diranno il tempo e le idee di Mancini: di fatto, però, c'è che l'Italia sta cambiando registro.
