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Shane Duffy Ireland Azerbaijan 2021Getty

Dalla mano di Henry al declino: l'Irlanda scivola nell'oblio

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E' il 103' allo Stade de France, novembre: c'è una punizione affidata a Malouda a centrocampo, accolta in maniera quasi indifferente dagli sguardi persi dei francesi, che con fare lento raggiungono l'area di rigore, trascinati a forza dalla spinta del proprio pubblico. Non è un gran periodo, per la squadra di Raymond Domenech: e, tra l'altro, non lo sarà per un po'.

Nella gara d'andata degli spareggi per accedere ai Mondiali che si sarebbero giocati pochi mesi dopo in Sudafrica, la Francia era riuscita a strappare una vittoria con un rocambolesco tiro deviato di Anelka, in casa dell'Irlanda allenata da Giovanni Trapattoni.

"Il Trap ci sa fare ancora", deve aver pensato qualcuno. Sulla panchina irlandese vi era arrivato appena un anno prima, ma tanto bastò a conquistare il secondo posto nel Girone H, alle spalle dell'Italia e davanti alla Bulgaria: in poche parole, si va ai Playoff.

Non era una formazione priva di talenti, anzi: in porta giocava Shay Given, tra Newcastle e Manchester City, in difesa giocava John O'Shea. A centrocampo Darren Gibson, Damien Duff e Aiden McGeady. In attacco Robbie Keane. Esperienza e qualità: non era certo la nazionale più forte, e al cospetto della Francia non poteva che sfigurare. Eppure era lì, a giocarsela.

Sette anni dopo, l'Irlanda partecipa alla fase finale di Euro 2016, sempre in Francia: ripensando, chissà alla punizione di Malouda. Conclude al terzo posto il Girone con Italia e Belgio, qualificandosi agli Ottavi: e lì, ecco i francesi. Di nuovo.

C'è un filo rosso che lega le due nazionali, evidentemente, ma che ancor di più spinge il destino dell'Irlanda verso un inesorabile declino. Oggi gli irlandesi sono quarti nel Gruppo A di qualificazione ai Mondiali del 2022 che si terranno in Qatar, ma non si tratta né di un risultato positivo, né sufficiente.

Ireland Luxemburg 2021Getty

A guidare il girone sono Serbia e Portogallo, ben più forti delle altre tre: oltre all'Irlanda, Lussemburgo e Azerbaigian. Ti aspetti un terzo posto tranquillo, ti ritrovi con una clamorosa sconfitta in casa contro il Lussemburgo (0-1, subita nello scorso marzo) e con un altrettanto clamoroso pari interno contro l'Azerbaigian (1-1). In breve: rischi l'ultimo posto, umiliante.

Ormai sono 19 anni che i Green non si qualificano ai Mondiali, ma in tutte le edizioni disputate (1990, 1994 e 2002) è sempre arrivata almeno agli Ottavi (nel 1990 venne eliminata ai Quarti da Totò Schillaci, dopo aver superato ai rigori la Romania di Hagi). L'idea, comunque, è che ad un certo punto della sua storia qualcosa si sia inceppata.

Della formazione titolare scesa in campo contro gli azeri erano quattro i giocatori che attualmente giocano in Premier League, sette se si contano Bazunu (al Portsmouth, in prestito dal Manchester City), Molumby (al WBA, in prestito dal Brighton) e Parrott (all'MK Dons, in prestito dal Tottenham): ci sono molti giovani tra i convocati e questo fa pensare a una possibile ripresa nel medio-lungo periodo. L'attualità, comunque, rimane impietosa.

L'unica gara vinta nel 2021 è quella contro l'Andorra (1-4), importante anche a consegnare e disegnare la dimensione della situazione: nel 2020 ha sempre pareggiato o perso. Servirà del tempo, ma per adesso fatica. Stretta nella morsa del filo rosso che la lega alla Francia e a quel novembre del 2009.

France Ireland 2009Getty

Alla punizione di Malouda, raccolta in area piccola da Thierry Henry: l'Irlanda ha portato la gara ai supplementari grazie alla rete di Keane. Serve un goal, poi si vola in Sudafria: l'inspiegabile dormita difensiva dei Green lascia margine di manovra all'attaccante francese che, però, si aiuta vistosamente con la mano, aggiustandosi la sfera e servendola a William Gallas, che qualifica i suoi.

Il primo a correre verso l'arbitro, Martin Hansson, è Given, seguito dai compagni: Trapattoni vede i fantasmi dei Mondiali del 2002. Giorni dopo Henry ammetterà che la ripetizione della gara "sarebbe stata la soluzione più equa". Persino Domenech, non certo un tipo apertissimo al confronto, concorderà: "è frustrante e spiacevole perdere una partita per un errore del genere, capisco la rabbia degli irlandesi".

L'Irlanda sembra essersi fermata lì, o poco più avanti: agli Europei del 2016 va in vantaggio dopo 2' con Brady, salvo poi essere rimontata dalla doppietta di Griezmann. Adesso rischia di scivolare tra le nazionali meno competitive: in attesa di risalire, temprata dalle difficoltà, come il carattere del suo popolo, che calcisticamente soffre anche contro le più piccole.

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