Il derby d’Italia è sempre il derby d’Italia. Una grande classica del calcio italiano, pronta a proporre un altro capitolo. A Milano, questa sera (ore 20.45), andrà in scena Inter-Juventus. Una sfida che potrebbe dire molto per entrambe le squadre, chiamate a non sbagliare con motivazioni differenti.
La Beneamata, fresca di passaggio ai quarti di Champions, cerca il rilancio nel Belpaese dopo qualche battuta a vuoto di troppo. Madama, dal canto suo, è andata avanti in Europa League e – al tempo stesso – senza penalizzazioni sarebbe l’attuale seconda forza del campionato. Proprio come ricordato, a più riprese, da Massimiliano Allegri.
Attenzione alle sorprese, attenzione a Matias Soulé dall’inizio, proprio come testato ieri nel laboratorio segreto della Continassa. Reduce dalla prima rete in Serie A rifilata alla Sampdoria, dovrebbe toccare proprio al 19enne di Mar del Plata fare coppia in attacco con Vlahovic. Post risveglio muscolare, quindi, la decisione definitiva.
Premere sull’acceleratore per non avere rimpianti. Alla Continassa si viaggia seguendo questa linea guida, d’altra parte non è che da quelle parti in questo momento abbiano soluzioni alternative. La Juve, le partite più importanti, le sta disputando fuori dal rettangolo di gioco. Dunque, del doman non v’è certezza. Esiste un solo modus operandi: macinare punti.
In casa Juve non regna l’abbondanza, specialmente considerando gli acciacchi qua e là, ma al tempo i bianconeri hanno raggiunto una mentalità tale che potrebbe sfociare in una performance di livello. Insomma, la squadra di Allegri può pensare in grande. Pur constatando come l’Inter sia sempre un avversario profondamente ostico. E se la Juve si lecca qualche ferita, l’Inter non è da meno: ogni riferimento ai ko di Bastoni e Skriniar è puramente voluto.
La sensazione, tuttavia, è che ambedue le truppe non siano riuscite a esprimere interamente il loro potenziale. E se per quanto riguarda la Juve poter contare su Pogba – l’innesto di grido estivo – assomiglia tanto a un miraggio, l’Inter è alle prese con l’enigma guida tecnica per quanto concerne il futuro immediato. In definitiva, Simone Inzaghi è sotto esame, seppur con un percorso europeo degno di nota.
Allegri, inoltre, si prepara a sfoggiare due pedine extra lusso dalla panchina: Angel Di Maria e Federico Chiesa. Il primo, rimasto in panchina durante l’intero match di Friburgo, è l’uomo in più dei bianconeri nell’avvio del nuovo anno: assist, goal, personalità al potere. Con vista, magari, rinnovo.
Il secondo, che in Germania ha fatto registrare venti minuti di livello in Europa conditi da una traversa e una gioia personale, al Meazza potrebbe diventare una pedina vitale a gara in corso. Voglia di spaccare il mondo, incisività, senso di appartenenza.
Riflettori puntati, però, su Soulé. Che, profondendo grande abnegazione, sembra aver conquistato tangibilmente la stima Allegri.
Il resto della probabile formazione: Szczesny tra i pali; Gatti, Bremer e Danilo in difesa; De Sciglio, Fagioli, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo; appunto Soulé e Vlahovic in avanti.
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