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Gianluca Vialli ChelseaGetty Images

Il Vialli allenatore: una carriera breve ma da vincente

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È ancora un giocatore, Gianluca Vialli, quando nel 1998 intraprende la carriera di allenatore, dapprima con il doppio ruolo di 'player-manager', poi, una volta ritiratosi, ricoprendo in via esclusiva il ruolo tecnico, sebbene per un periodo piuttosto esiguo. 

In totale l'ex bomber di Sampdoria e Juventus farà infatti  appena 3 stagioni e mezzo in panchina . Un periodo certamente breve, soprattutto se confrontato con una carriera da giocatore viceversa molto lunga, ma che lo ha visto conquistare in un breve lasso temporale ben 5 trofei, tutti peraltro con un'unica squadra: il Chelsea, con cui ha saputo instaurare un binomio vincente. 

Approdato ai Blues da oltre un anno e mezzo, la nuova pagina nella vita di Vialli si apre all'improvviso nel mese di febbraio del 1998. La proprietà londinese, infatti, falliti i tentativi di intesa con l'allora tecnico Ruud Gullit per il proseguo nella stagione successiva, sceglie di dare il là subito al cambiamento: via il tecnico olandese, è promosso nel ruolo di 'player-manager' l'attaccante di Cremona, senza dubbio uno dei giocatori più carismatici della rosa del club. Vialli firma un triennale con rinnovo condizionato ai risultati.

"Da player-manager ho cercato di far salire di livello tutto l’ambiente, ho provato a trasmettere un’organizzazione più continentale, europea. - rivela Vialli in un'intervista a 'Calciomercato.com' - Era cominciato il salto in avanti dell’Inghilterra, la Premier iniziò a cambiare grazie all’esperienza di calciatori e tecnici stranieri".

Quando eredita la guida della squadra, il Chelsea è in corsa su due fronti, la League Cup e la Coppa delle Coppe, e l'italiano a fine anno saprà conquistare entrambi i titoli. In League Cup i Blues hanno la meglio nel doppio derby di semifinale contro l'Arsenal (sconfitta 2-1 ad Highbury e successo per 3-1 a Stamford Bridge). In finale il 29 marzo 1998 affrontano quindi il Middlesbrough, che schiera due calciatori italiani: Gianluca Festa in difesa e Marco Branca in attacco.

In campo non c'è storia, e la squadra di Vialli, che si affida a sua volta due italiani, Di Matteo a centrocampo e Zola in attacco, ma preferisce non scendere in campo, batte 2-0 il Boro, bissando quanto fatto l'anno precedente in FA Cup, e aggiudicandosi la 2ª League Cup della sua storia.

Chelsea 1998 League Cup win - Vialli and WiseGetty Images

Ancor più entusiasmante, se possibile, è il cammino dei Blues in Coppa delle Coppe. La squadra di Vialli elimina ai quarti gli spagnoli del Betis (sconfitta 1-2 in Spagna e vittoria per 3-1 a Stamford Bridge) e in delle combattute semifinali il Vicenza dei miracoli di Francesco Guidolin.

I londinesi sono battuti 1-0 al Menti ma nel ritorno in casa riescono a capovolgere la situazione vincendo a fatica per 3-1, con il centravanti biancorosso Pasquale Luiso chesi vede annullare il goal regolare del raddoppio che avrebbe ribaltato totalmente il confronto. Diversamente dalla League Cup, in Europa Vialli è protagonista nelle doppie vesti di calciatore e allenatore, e salta soltanto la sfida di andata con il Betis.

Nel ritorno di Londra con il Vicenza, in particolare, incide sia in campo, sia da tecnico. In campo avvia l'azione del pareggio di Poyet e serve a Zola un grande assist per il colpo di testa di 'Magic Box' che vale il 2-1, da allenatore, nonostante la gara sia tiratissima, indovina il cambio vincente, inserendo Mark Hughes al posto di Newton. Proprio dai piedi del gallese arriverà il gran goal del 3-1 che porta gli inglesi dritti alla finale del  Råsundastadion di Stoccolma.

Fra i Blues e il trofeo continentale c'è lo Stoccarda dell'attuale Ct. della Germania Joaquim Löw. Vialli il se la gioca con il suo 4-4-2 e si schiera ancora in campo, stavolta scegliendo il norvegese Tore Andre Flo come partner d'attacco e lasciando in panchina sia Zola, sia Hughes.

La partita è rognosa, e il risultato non si sblocca. Così è nuovamente un cambio del tecnico italiano a determinare l'esito dell'incontro: Vialli butta infatti nella mischia proprio il sardo di Oliena, richiamando in panchina Flo. Pochi secondi dopo essere entrato, 'Magic Box' riceve un suggerimento in verticale di Di Matteo, con uno scatto bruciante taglia in due la difesa tedesca e completa l'opera scagliando la palla sotto la traversa con una conclusione potente, imparabile per Wohlfahrt.

Il risultato non cambia più nonostante la doppia espulsione di Petrescu da una parte e Poschner dall'altra nel finale di gara. È il trionfo per il Chelsea, ache vince la 2ª Coppa delle Coppe della sua storia, e per Vialli, che si aggiudica il 2° trofeo in 60 giorni.

L'allenatore-giocatore di Cremona, che in campo totalizza 19 goal totali in 31 presenze, è promosso a pieni voti e confermato per la stagione successiva nel ruolo di 'player-manager'. Il tutto nonostante in Premier League la squadra non abbia esattamente brillato, anche perché le due Coppe tolgono energie: i Blues, dopo un febbraio da brividi (3 sconfitte di fila nelle prime 3 partite della nuova gestione) abbandonano la 2ª posizione in classifica e chiudono comunque con un onorevole  4° posto finale.

Chelsea 1998pinterest

Il 1998/99 vede l'arrivo di importanti rinforzi dal calciomercato: a Londra approdano infatti il francese Marcel Desailly e il centravanti italiano Pierluigi Casiraghi. Rispetto all'anno prima, Vialli, in quella che sarà la sua ultima stagione come calciatore, sceglie di scendere in campo il minimo indispensabile, giocando prevalentemente in Coppa delle Coppe e in League Cup e concentrandosi maggiormente nel ruolo di manager.

L'avvio è esaltante, perché i Blues il 25 agosto 1998 strappano al Real Madrid di Hiddink la Supercoppa europea grazie a un goal di Poyet e sollevano al cielo il secondo titolo continentale nel giro di pochi mesi. Con l'arrivo di Desailly, il tecnico di Cremona cambia modulo, varando un 3-5-2.

Davanti al portiere De Goeij, Duberry, Leboef e Desailly formano la linea difensiva, con i due francesi che si alternano in posizione di libero. Petrescu e Le Saux agiscono da esterni a tutta fascia, con Wise, Di Matteo e Poyet a centrocampo. In attacco Zola e il nuovo acquisto Casiraghi compongono la coppia d'attacco.

L'8 novembre 1998, tuttavia, il terribile incidente di gioco occorso all'ex centravanti della Lazio nel derby di Premier League con il West Ham, con il portiere Hammers Hislop che gli frana addosso e gli frantuma letteramente il ginocchio destro e gli lesiona i tendini della gamba, costringe Vialli a rivedere i suoi piani e a ripiegare su Flo come partner del sardo, ormai idolo di Stamford Bridge.

I risultati sono discreti, sebbene non esaltanti. In Premier League la squadra migliora il piazzamento dell'anno precedente, concludendo la stagione con un 3°posto che gli vale la prima storica qualificazione ai preliminari di Champions League. A differenza del primo anno, tuttavia, non arrivano trofei: la squadra è eliminata ai quarti di finale di FA Cup dal Manchester United, ai quarti della League Cup dal Wimbledon e nelle semifinali di Coppa delle Coppe dagli spagnoli del Maiorca.

Da giocatore l'apporto di Vialli alla sua squadra si riduce a 18 presenze complessive e 10 reti. La 10ª, nonché la 286ª da professionista, sarà anche l'ultima della sua straordinaria carriera da calciatore e arriva nella passerella finale che si concede il 16 maggio 1999 contro il Derby County. Il suo goal decide la partita (2-1) e nel 1999/00 Gianluca è esclusivamente il manager dei Blues.

Per Vialli arriva soprattutto la prima esperienza da tecnico in Champions League. I Blues, tornati al 4-4-2, infatti, hanno la meglio sullo Skonto Riga nei playoff e accedono alla fase a gironi, dove sono inseriti nel Gruppo H con Milan, Galatasaray ed Hertha Berlino. I londinesi vincono il loro girone davanti ai tedeschi e si qualificano per la seconda fase, dove vanno nel gruppo con Lazio, Marsiglia e Feyenoord.

La 2ª posizione alle spalle dei biancocelesti di Eriksson consente ai Blues di affrontare nei quarti di finale il Barcellona. La gara del 5 aprile 2000 è ricordata come quella del capolavoro tattico di Vialli. Il Chelsea scende in campo a Stamford Bridge con De Goeij fra i pali Ferrer, Desailly, Emerson Thome e Babayaro in difesa, Petrescu, Wise, Deschamps e Morris in mediana e Flo e Zola di punta.

L'avvio dei Blues è folgorante, con 'Magic Box' protagonista. Prima, al 30', infila Hesp con la sua specialità, il calcio di punizione a giro, poi offre a Flo il più facile dei palloni da spingere in rete per il 2-0. Il norvegese fa quindi doppietta al 38'. Il Chelsea, dopo un primo tempo quasi perfetto, va a riposo sul 3-0. Ma nel secondo tempo Figo firma il 3-1 e il suo goal si rivelerà decisivo per il passaggio del turno.

Al Camp Nou i catalani impattano infatti il punteggio dell'andata, e a decidere il confronto sono i tempi supplementari.  I goal di Rivaldo e Kluivert spengono il sogno del Chelsea di Vialli, battuto 5-1 in trasferta e dunque fuori dalla Champions sul più bello. I londinesi si rifanno comunque in FA Cup, che vincono superando in finale 1-0 l'Aston Villa il 20 maggio del 2000 con un goal del solito Di Matteo.

Gianluca Vialli ChelseaGetty Images

Un bel modo per Vialli per chiudere comunque positivamente la prima stagione da allenatore a tempo pieno con il Chelsea, che in campionato finisce al 5° posto qualificandosi per la Coppa UEFA l'anno seguente. Qualcosa però nel rapporto con la proprietà si rompe. Sul calciomercato estivo l'acquisto miliardario di Jimmy Floyd Hasselbaink dall'Atletico Madrid porta la dirigenza a pretendere risultati più importanti.

Il Chelsea di Vialli parte bene e vince lo Charity Shield contro il Manchester United: Hasselbaink e Melchiot timbrano il 2-0 per i londinesi. Ma in Premier è un'altra storia, e la partenza stentata della squadra, che nelle prime 5 giornate colleziona una vittoria, una sconfitta e 3 pareggi, e un piazzamento in 11ª posizione in Premier League, induce la proprietà del Chelsea ad esonerare Vialli.

Finisce così, con 5 titoli in 2 anni e mezzo complessivi spalmati in 4 stagioni, la sua avventura da tecnico del Chelsea. Nel 2001, tuttavia, l'ex centravanti si fa convincere da Elton John a guidare l'ambizioso Watford in First Division. Nonostante l'arrivo in panchina di Vialli, gli Hornets vivranno una stagione anonima, chiudendo ben lontani dalle prime posizioni in classifica con un deludente 14° posto.

Nell'estate 2001 si interrompe il rapporto di lavoro con il tecnico italiano, che da quel momento, nonostante periodici accostamenti alla Juventus e alla Nazionale azzurra, non tornerà mai più in panchina. Vialli fa a lungo l'opinionista televisivo, per poi dover intraprendere una dura battaglia con un tumore al pancreas . Ma saprà ancora reinventarsi, diventando il Team manager dell'Italia al fianco del suo inseparabile gemello, Roberto Mancini. Senza avere rimpianti.

"Ho avuto un’esperienza non felice al Watford, poi ho capito che ci sono anche cose più divertenti e meno stressanti che fare l’allenatore. Diciamo che ho smesso per una serie di situazioni. E c’è anche il fatto che mi sono sposato, mentre prima ero sposato con il calcio".

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