Andrea Pirlo Juventus TorinoGetty Images

Il Derby di Pirlo: dal goal al 93' alla prima da allenatore

Andrea Pirlo il derby della Mole lo conosce bene. Il 30 novembre 2014, infatti, il genio bresciano regalava al Torino un dispiacere indelebile. Perché un goal decisivo subito al 93', in una stracittadina, resta nella storia. Eccome.

Era la Juventus di Max Allegri, erano i granata di Gian Piero Ventura. Ma è stata, soprattutto, la giornata dell'ex regista bianconero che, con una prodezza delle sue, mandava letteralmente in delirio il popolo zebrato.

Allora succede che, ingenuamente, Benassi perde il possesso. Bonucci, Evra, Morata e Vidal ricamano. E il Maestro punisce inesorabilmente con destro potente ma soprattutto chirurgico. Roba da urlo, roba da Pirlo.

"Decidere il derby fu una grandissima emozione - ha ricordato Pirlo a 'Juventus tv' - perché eravamo in dieci, erano gli ultimi secondi della partita e riuscire a vincerla in quel modo con un tiro da fuori fu una grandissima emozione".

Sei anni dopo è cambiato il mondo. Il bresciano ha smesso di dipingere in mezzo al campo e, ora, ha intrapreso un nuovo percorso: in panchina. Il ruolo di allenatore, si sa, propone usi e costumi differenti. E Pirlo, dall'alto di un'intelligenza sconfinata, lo ha capito subito.

Ecco perché, in virtù di un cammino balbettante in campionato, Madama è chiamata a cambiare decisamente marcia. Insomma, non sono ammessi ulteriori passi falsi. Dunque, il tecnico della Vecchia Signora ha voluto caricare a dovere i suoi; senza eccessive pressioni, ma con le idee chiare:

"Il derby è una gara importante per tutte e due le tifoserie. Ho avuto la fortuna di farne parte per parecchie volte, di vincere, di fare goal importanti. Per me è un ricordo indelebile ed è sempre una partita bella da giocare, perché ci sono dentro tante emozioni e speriamo di disputare un grande match".

Pirlo, inoltre, insegue un obiettivo nell'obiettivo: qualora la Juve oggi dovesse conquistare la vittoria, il lombardo diventerebbe il primo tecnico alla sua prima esperienza in un massimo campionato a rimanere imbattuto nelle prime 10 gare assolute in Serie A.

Spazio all'intensità, alle motivazioni, con una squadra ancora lontana dalla massima espressione tecnico-tattica. Ma che, indubbiamente, vanta importanti margini di miglioramento. Proprio come sottolineato dal condottiero bianconero alla vigilia:

"Contro la Dinamo sono arrivate le risposte che cercavo era importante per la nostra crescita e soprattutto per il morale dei ragazzi che avevano bisogno di fare una gara importante dove abbiamo subito pochissimo e non abbiamo subito goal che è sempre importante. Adesso lavoriamo con un po' più di serenità".

Appuntamento oggi alle 18, allo Stadium, con la Juve chiamata a cercare il riscatto e il Torino, dal canto suo, a fare altrettanto. Basti pensare che i granata, con 6 punti in 9 match, hanno eguagliato la peggior partenza della loro storia (2002-2003). In definitiva, due squadre a caccia della svolta.

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