Mai come questa volta, soprattutto dopo gli stop di Mandzukic e Howedes, Massimiliano Allegri dovrà riflettere attentamente sulla formazione. Dietro l'angolo c'è il Napoli– al San Paolo – sfida che potrebbe segnare in maniera indelebile una stagione. E, ancora una volta, l'allenatore della Juventussi ritrova a dover fare i conti con qualche problema di organico.
L'ariete croato, schierato contro il Crotone nel suo ruolo originario, non sarà della trasferta campana a causa di un problema al polpaccio della gamba sinistra. Il difensore tedesco, fresco di debutto, si ritrova nuovamente ai box per un dolore al quadricipite della coscia destra. Due assenze che pesano e che, ovviamente, non consentono al tecnico toscano di trovare principi di continuità.
Sarà della trasferta, invece, Gonzalo Higuain. Fresco di operazione alla mano sinistra, il grande ex dell'imminente incontro dovrà stringere i denti, senza escludere persino l'ipotesi di una partenza dall'inizio. Quella che fino a qualche giorno fa sembrava un'assenza scontata, complice la tenacia del diretto interessato, dovrebbe evolvere in una presenza a tutti gli effetti. Max, infatti, nell'ultima sessione di Vinovo avrebbe provato l'assetto titolare con, appunto, il Pipita presente. Le motivazioni, alle volte, possano andare oltre il dolore fisico.
Impostata su questi binari, quindi, Allegri è chiamato a scegliere tra il 3-4-2-1 e il 4-3-2-1. A carattere generale vanno valutate anche le condizioni di Cuadrado e Bernardeschi, entrambi non al top, tuttavia presenti ugualmente nella spedizione. La coperta è corta e, specialmente in questa trasferta, ogni componente della rosa è chiamato ad andare sopra i propri limiti.
A difendere i pali della Signora ci sarà Buffon; dietro potrebbero giocare Benatia, Barzagli e Chiellini; De Sciglio a destra e Asamoah a sinistra; in mediana Pjanic affiancato da Khedira; Dybala e Douglas Costa alle spalle di Higuain. Il Pipita, da quando è approdato sotto la Mole, ha rifilato ai partenopei quattro goal in altrettante partite tra élite nostrana e Coppa Italia.
I campioni d'Italia, vantando un reparto offensivo prolifico, là davanti puntano a chiudere agevolmente il cerchio. I torinesi hanno segnato 40 reti in campionato, solo nel 1933/34 (43) e 1950/51 (41) avevano fatto meglio dopo le prime 14 partite di Serie A.