Gonzalo Higuain, da quando è approdato alla Juventus, si diverte a punire il suo vecchio Napoli. Quattro reti rifilate alla compagine campana – tra campionato e Coppa Italia – nella passata stagione. Un lampo, tremendamente decisivo, nell'annata corrente.
Quella che sarebbe dovuta essere una clamorosa assenza, dovuta alla fresca operazione alla mano sinistra, è sfociata invece in una prova di forza imponente. Contributo costituito da carattere, personalità e altri ingredienti che hanno reso maledettamente nero il venerdì sera partenopeo. I fischi del riscaldamento a caricare di energia positiva il Pipita, uno che s'è forgiato nel River Plate e che, dall'alto di un carattere temprato, non contempla scenari remissivi. E lo dimostra la naturalezza con cui ha deciso di abbandonare il Vesuvio per abbracciare la Mole, con tanti saluti a Edmondo De Amicis.
Higuain ha sposato il progetto bianconero per effettuare un salto in avanti, per lo meno in termini di coralità e, fondamentalmente, la missione può essere considerata completata: scudetto, Coppa Italia e finale – persa – in Champions League. Una spesa record per gli standard nostrani, 90 milioni passati dalle casse torinesi in quelle napoletane. Esborso che ancora oggi fa rumore.
Al battesimo tra le fila di Max Allegri, in tutte le competizioni, il bomber argentino ha timbrato per 32 volte il cartellino. Dato importante, ma fino ad un certo punto. Perché a Napoli, in singola stagione, il giocatore sudamericano di reti ne ha trovate addirittura 36 solamente in serie A; superando il datato record di Nordahl.
Settimana atipica per Higuain. Lunedì, in uno scontro fortuito in allenamento con Marchisio, il Pipita ha rimediato la frattura al terzo raggio metacarpale della mano sinistra. Intervento in tempi rapidissimi e tanti dubbi ad assillare la Signora. Ma un giocatore di tale caratura, ovviamente, una partita del genere non vuole perdersela per nulla al mondo.
Ecco perché, anche se avesse avuto a disposizione Mandzukic, Allegri il suo perno offensivo se lo sarebbe portato dietro senza il benché minimo tentennamento. Magari, ed è lecito pensarlo, semplicemente non sarebbe partito dall'inizio.
Higuain, dal punto di vista calcistico, ha lasciato a Napoli un ricordo memorabile. Il passaggio in bianconero, però, da quelle parti viene visto come un vero e proprio tradimento. Ed ecco che, di colpo, tre stagioni significative vengono cancellate. Non che questo aspetto disturbi molto il diretto interessato, più propenso a concentrarsi sul presente anziché a rimembrare il passato.
A fare da contorno, ad elevare il tasso di "garra", scintille con qualche ex compagno. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Mertens. La rete del Pipita, confluita nel successo della Juventus al San Paolo, per Madama ha un sapore particolare, che non verte unicamente sul concetto di rivalità. Higuain, pensando al benessere di squadra, s'è rivelato un esempio di coraggio non indifferente. Per dirla alla Del Piero: una prestazione da capitano. E se garantisce Pinturicchio...




