
Prestanza fisica unita a dinamismo, grande intelligenza tattica, un sinistro educato e tanta personalità. Una delle grandi anime della Svizzera è certamente Granit Xhaka. Il suo peso specifico all’interno della Nazionale elvetica è estremamente elevato. E’ uomo di lotta e di ordine in mezzo al campo, ma anche il leader sempre pronto a far sentire forte la sua voce all’interno dello spogliatoio.
Un capitano in piena regola, un giocatore capace di gestire tanto la fascia dal braccio, quanto il peso del 10 sulle spalle senza la minima difficoltà. Non potrebbe essere altrimenti, visto che a 30 anni porta in dote oltre che importati qualità tecniche, anche quell’esperienza maturata nel corso di una carriera già lunga, che si è snocciolata tra Svizzera, Germania e Inghilterra.
GLI INIZI
Getty ImagesGranit Xhaka è nato a Basilea il 27 settembre 1992 da una famiglia albanese originaria di Podujevo, una città del Kosovo. I suoi genitori, Ragip ed Elmaze, hanno lasciato il loro Paese nel 1991, ai tempi della guerra del Kosovo, per iniziare una nuova vita in Svizzera.
La ripartenza, in una nuova nazione, non è stata evidentemente delle più semplici, tanto che lo stesso Granit non ha mai nascosto di avere in suo padre il suo vero idolo.
“Ha mostrato una forza incredibile. E’ stato un idolo, un modello che ci ha insegnato che bisogna essere forti per realizzare le cose. Io sono cresciuto con la sua forza mentale ed è un qualcosa che porto anche in campo. E’ ciò che serve per riuscire ad andare avanti e per superare le difficoltà”.
Xhaka si appassiona ben presto al calcio. Già a cinque anni entra nel settore giovanile del Concordia Basilea e a dieci si unisce a quello del Basilea. Muove i suoi primi passi da calciatore nella sua città natale e sempre al fianco di suo fratello maggiore Taulant, un’altra figura per lui molto importante.
All’interno del club ‘RotBlau’ compie tutta la trafila che lo porterà nel 2010 in prima squadra, ma intanto si è già iniziato a fare un nome a livello internazionale vincendo con la rappresentativa U-17 il Mondiale di categoria nel 2009 e imponendosi come uno dei migliori giocatori del torneo.
Quando il 28 luglio 2010 fa il suo esordio assoluto tra i ‘grandi’ con la maglia del Basilea in un match contro il Debrecen valido per il terzo turno di qualificazione della Champions League, il suo nome è già sul taccuino di molti osservatori. Un mese dopo arriverà anche il debutto nella Super League elvetica e da lì in poi il cammino si farà in discesa.
Nella sua seconda stagione al Basilea è già un titolare inamovibile pronto a fare il passo successivo. A maggio infatti il Borussia Monchengladbach annuncerà il suo acquisto a fronte di un esborso da 9 milioni di euro. Quella in Bundesliga si rivelerà un’esperienza fondamentale per la sua crescita calcistica. Sarà in Germania che si imporrà come uno dei centrocampisti più promettenti del panorama calcistico europeo.
TAULANT XHAKA E L’ALBANIA
Getty ImagesTaulant è il fratello maggiore di Granit ed anche lui è nato a Basilea. Quelle di Taulant e Granit sono carriere che sono andate per molti anni in parallelo. Hanno fatto la stessa trafila, entrambi hanno vestito le maglie delle rappresentative giovanili della Svizzera e tutti e due sono cresciuti calcisticamente nel Basilea.
A differenza di Granit però, Taulant, che può agire tanto da mediano quanto da difensore centrale, non ha mai lasciato il campionato elvetico e quando si è trattato di scegliere con quale Nazionale maggiore giocare, ha optato per l’Albania.
Convocato per Euro 2016, nel suo match di debutto nella massima competizione continentale, ha sfidato a Lens, nella prima partita del Gruppo A, proprio la Svizzera e quindi suo fratello Granit.
Un vero e proprio derby di famiglia che vide prevalere il più piccolo degli Xhaka e la Nazionale elvetica, al termine di un match nel quale non mancarono le tensioni. Molti tifosi albanesi infatti, in quell’occasione fischiarono Granit poichè reo di aver scelto, al pari di altri colleghi come Behrami e Shaqiri, di rappresentare la Svizzera.
La madre di Taulant e Granit, la signora Elmaze, si presentò sugli spalti con una maglietta con su impressa metà bandiera della Svizzera e metà dell’Albania e quella diventò una delle immagini simbolo dell’intera competizione.
“C’era molta pressione sulle nostre spalle, ma sia io che Taulant abbiamo superato i nostri limiti. Non credo che nessuno possa avere qualcosa da ridire sul nostro impegno. Abbiamo combattuto l’uno contro l’altro, ma era solo una partita di calcio e nulla di più. Per la mia famiglia è stato un momento molto speciale e forse anche un po’ particolare”.
Taulant Xhaka ancora oggi milita nel Basilea, club che ha lasciato in una sola occasione per vivere, tra il 2012 ed il 2013, un’esperienza in prestito al Grasshoppers.
L’AVVENTURA ALL’ARSENAL E LA FASCIA
(C)Getty ImagesIl 25 maggio 2016 l’Arsenal ha annunciato l’acquisto di Granit Xhaka del Borussia Monchengladbach a fronte di un esborso da 40 milioni di euro. Il centrocampista elvetico si si adatta fin da subito al un calcio congeniale alle sue caratteristiche e diventa immediatamente uno dei perni della mediana dei Gunners.
Nella prima stagione colleziona 46 presenze complessive, nella seconda saranno addirittura 48 e giocherà tutte le partite di campionato.
Nel 2019, a seguito di una votazione indetta all’interno dello spogliatoio dell’Arsenal da Unai Emery per eleggere il successore di Koscielny, Xhaka è stato nominato capitano della squadra, avendo la meglio su altri quattro candidati: Cech, Ramsey, Ozil e Lacazette.
Una scelta che allora fece un qualche modo scalpore, poichè il centrocampista elvetico, al quale già la fascia era stata affidata provvisoriamente, era reduce da alcune prestazioni non impeccabili, ma Emery allora difese la scelta del gruppo.
Un mese dopo l’episodio che di fatto incrinerà il rapporto tra Xhaka e la tifoseria dei Gunners. Sostituito nel corso di una sfida di Premier League contro il Crystal Palace, reagisce male e, fischiato dai tifosi presenti allo stadio, risponde rivolgendo degli insulti verso le gradinate e gettando la maglia a terra. Escluso dai convocati per la partita successiva, si vedrà privato della fascia ad inizio novembre.
Anche nell’ultima stagione, Xhaka è stato comunque uno dei giocatori dell’Arsenal più utilizzati in assoluto. Ha giocato 45 partite complessive, 31 delle quali in campionato.
Con la maglia dell’Arsenal ha sin qui vinto due Coppe d’Inghilterra e due Community Shield.
L’INTERESSE DELLA ROMA
(C)Getty imagesQuello di Granit Xhaka a lungo accostato a quello della Roma. José Mourinho infatti, aveva individuato proprio nel centrocampista elvetico il profilo ideale con il quale andare a migliorare la mediana giallorossa.
Xhaka avrebbe potuto rappresentare un rinforzo di spessore visto che può agire sia da centrocampista di contenimento davanti alla difesa chiamato a recuperare palloni per poi rilanciare l’azione, che da interno in una mediana a tre.
Un lungo corteggiamento, tuttavia non concretizzatosi nella proverbiale fumata bianca: lo svizzero, infatti, è ha optato per la permanenza all'Arsenal, a cui è contrattualmente legato fino al 2024.
