Oltre che per il bel calcio espresso dalle Nazionali e per l'emozionante cavalcata dell'Italia di Enzo Bearzot, capace come una fenice di risorgere dalle ceneri e laurearsi campione del Mondo dopo aver rischiato l'eliminazione, sovvertendo tutti i pronostici, i Mondiali di Spagna 1982 sono passati alla storia per un episodio del tutto singolare: in Francia-Kuwait, partita della 2ª giornata del Gruppo D, l'arbitro annullò un goal regolare di Alain Giresse in seguito all'invasione di campo dello sceicco del piccolo Paese arabo del Golfo Persico, Fahad Al-Ahmed.
Sarà quella la prima irruzione, del tutto inaspettata, di uno sceicco nei Campionati del Mondo di calcio. Un episodio talmente clamoroso da entrare per sempre nella storia della più importante competizione per Nazionali.
L'ASCESA DEL KUWAIT
Ottenuta l'indipendenza dall'Impero britannico il 19 giugno 1961, nel Kuwait, uno dei più piccoli Stati al Mondo, retto da una monarchia costituzionale, gli sceicchi avviano a partire dagli anni Sessanta del Novecento un processo di modernizzazione che coinvolge tutti i settori della sfera pubblica. Fra questi c'è naturalmente anche lo sport, e, in particolare, il calcio.
Grazie agli investimenti degli emiri, la Nazionale del Kuwait inizia così un'escalation di risultati che conosce il suo punto più alto a cavallo fra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta.
Dopo essersi aggiudicato quattro edizioni della Coppa delle Nazioni del Golfo (1970, 1972, 1974 e 1976), nel 1976 con il brasiliano Mario Zagallo Commissario tecnico e il Carlos Alberto Parreira come suo vice, giunge secondo nella Coppa d'Asia, perdendo 1-0 la finale contro l'Iran padrone di casa.
Dopo l'addio di Zagallo, nel 1978 la Federazione araba offre proprio la panchina della squadra a Parreira. Senza mai giocare a calcio da professionista, il brasiliano era diventato poco più che ventenne preparatore atletico del São Cristóvão, un piccolo club di Rio de Janeiro, facendo successivamente esperienze come Ct. del Ghana e allenatore dell'Asante Kotoko, sempre nel Paese africano.
La sua carriera era decollata però nel 1970, quando con Zagallo Ct. aveva ricoperto il ruolo di preparare atletico del Brasile nei vittoriosi Mondiali messicani, ricoprendo poi vari incarichi per la Seleçao fino al 1974.
Nell'edizione casalinga della Coppa d'Asia del 1980, il Kuwait di Parreira conquista uno storico trionfo: dopoessersi vendicatodell'Iran in semifinale, travolge 3-0 in finale la quotata Corea del Sud e si aggiudica per la prima (e finora unica) volta il trofeo.
Pochi mesi più tardi la Nazionale kuwaitiana partecipa alle Olimpiadi di Mosca del 1980, nelle quali supera il primo turno battendo la Nigeria e pareggiando con Colombia e Cecoslovacchia, ed esce onorevolmente ai quarti di finale, perdendo 2-1 con i padroni di casa dell'URSS.
IL KUWAIT AI MONDIALI DI SPAGNA 1982
Il lavoro di Parreira abbinato agli investimenti degli sceicchi stava dando i propri frutti. È da questi risultati brillanti che nasce 'il capolavoro' del Ct. brasiliano, la qualificazione alla fase finale dei Mondiali di Spagna 1982. Il Kuwait si sbarazza nella Prima fase delle qualificazioni Asia-Oceania di Thailandia, Malesia e Corea del Sud, poi si ripete nella seconda fase vincendo il girone con Arabia Saudita, Cina e Nuova Zelanda, queste ultime due costrette allo spareggio, e stacca il biglietto per il Mundial spagnolo.
Proprio nel corso delle qualificazioni, quando vanno a giocare in Nuova Zelanda, gli sceicchi sono presi in giro dai tifosi locali con dei cammelli, ma stanno al gioco e ne adottano uno di nome Haydoo. Fiutando l'operazione simpatia, minacciano (ironicamente) di non andare ai Mondiali se la loro mascotte non potrà stare con loro.
La FIFA comprende che si tratta di un'operazione folcloristica e dà l'ok: il Kuwait, inserito nel Gruppo D con Inghilterra, Francia e Cecoslovacchia, apparentemente proibitivo, sceglie di stabilire la propria base a Tordesillas e si porta appresso il cammello Haydoo, che diventa inevitabilmente l'attrazione dei tifosi che transitano nel ritiro della Nazionale araba.
Intanto nella Primavera del 1982 arriva il quinto successo nella Coppa del Golfo, che fa ben sperare in vista del torneo spagnolo. La prima giornata vede il successo dell'Inghilterra di Greenwood sulla Francia di Hidalgo per 3-1 nello scenario del vecchio "San Mamés" di Bilbao, mentre nella seconda partita il Kuwait sorprende ancora e impone il pari alla quotata Cecoslovacchia.
Panenka sblocca il risultato dal dischetto al 21', con una conclusione angolata ma senza calciare con il celebre cucchiaio, poi però nella ripresa gli arabi, che già nel primo tempo hanno colpito un palo clamoroso, al 57' pervengono al pareggio.
Autore della storica prima rete del Kuwait ai Mondiali è Al-Dakheel, che pesca il jolly con una sassata da oltre 20 metri sotto la traversa. L'1-1 consente agli arabi di Parreira di nutrire una piccola speranza di qualificazione, ma tutto si determinerà con la 2ª giornata, che vede le sfide fra Inghilterra e Cecoslovacchia a Bilbao, e fra Francia e Kuwait a Valladolid.
GettyFRANCIA-KUWAIT E IL GOAL ANNULLATO PER L'INVASIONE DELLO SCEICCO
Il 20 giugno l'Inghilterra si ripete battendo anche la Cecoslovacchia (2-0) ed ottiene in anticipo la qualificazione al secondo turno. Alla Francia, scossa per giunta dallo scandalo della relazione extra-coniugale tra Christelle, moglie del capitano Michel Platini, e il compagno di squadra Jean-François Larios, mediano di St. Etienne e Francia, divenuta di dominio pubblico,serve a tutti i costi una vittoria, possibilmente convincente, per rimettersi in carreggiata, mentre una sconfitta segnerebbe addirittura l'eliminazione prematura dal torneo.
È il 21 giugno 1982 e allo Stadio "José Zorilla"di Valladolid fa un caldo infernale. Hidalgo, in un match da dentro o fuori, toglie dall'undici di partenza proprio Larios, titolare nella gara d'esordio con l'Inghilterra, che non scenderà più in campo per il resto del torneo, oltre a Battiston e Lopez: giocano Amoros e Janvion in difesa e Lacombe in attacco. Parreira conferma invece la formazione iniziale vista con la Cecoslovacchia. Dirige l'incontro l'arbitro sovietico Miroslav Stupar.
La partita mostra al mondo una Francia che ha voglia di rivalsa, trascinata da un Platini che, punto nell'orgoglio, gioca una gara sontuosa. Genghini apre le marcature al 31' trasformando a giro un calcio di punizione dal limite dell'area, poi il capitano dei Bleus sale in cattedra e, servito in area con una palla filtrante da Soler, insacca sul primo palo finalizzando una bella azione in velocità.
Il primo tempo si chiude così sul 2-0, con la Francia che sembra un'altra squadra rispetto alla prima uscita contro gli inglesi e il Kuwait che, nonostante i propri sforzi, pare destinato a ricoprire il ruolo di vittima sacrificale dei transalpini.
Nella ripresa l'andamento della partita non cambia, anzi: al 48' lo scatenato Platini smarca con una splendida palla filtrante Six davanti al portiere kuwaitiano Al Tarabulsi, e l'attaccante della Francia lo batte con uno splendido pallonetto che vale il 3-0 e chiude virtualmente i giochi.
Poi però, una distrazione su un calcio piazzato, con la palla rimessa in gioco rapidamente dal Kuwait, porta Al-Buloushi a tu per tu con Ettori: il kuwaitiano è freddo e firma la rete del 3-1 da distanza ravvicinata. La rete riporta l'allegria fra i sostenitori della Nazionale araba, con gli emiri in tribuna che si alzano in piedi per applaudire i propri beniamini e danzare.
Al di là dell'errore dei Galletti, tutto lascia presupporre un tranquillo finale di gara, ma così non sarà. Anche perché al 79' si verifica uno degli episodi più clamorosi di sempre della storia dei Mondiali.
Platini continua a dipingere calcio e con un delizioso mezzo esterno destro taglia a metà la difesa kuwaitiana e serve Giresse, che si porta in area e con un potente destro realizza il 4-1 mandando il pallone centralmente sotto la traversa. L'arbitro Stupar indica il centrocampo, ma i difensori del Kuwait, rimasti completamente immobili, protestano vibratamente.
Cercano di spiegare al direttore di gara sovietico di essere stati ingannati da un fischio proveniente dagli spalti, e chiedono l'annullamento del goal. Stupar non ne vuole sapere ed ecco che dalla tribuna lo sceicco Fahad Al-Ahmed Al-Jaber Al-Sabah, presidente della Federcalcio locale e del Comitato olimpico kuwaitiano, fa ampi cenni con le braccia ai giocatori di abbandonare il campo. È invece la squadra a convincerlo a intervenire.
Facendosi largo fra la Guardia Civil, disposta a protezione del terreno di gioco, ma che nella circostanza si apre come la difesa kuwaitiana per lasciarlo passare, sotto gli occhi increduli di tutti i francesi e in particolare di Giresse e del Ct. francese Hidalgo, furiosi per quanto sta accadendo, l'emiro del Kuwait fa il suo ingresso in campo con in mano una valigetta dal contenuto misterioso.
"Voglio che lei annulli il goal della Francia, perché i miei giocatori hanno sentito un fischio", intima al quarantenne arbitro.
"Ma io non ho fischiato - replica l'incredulo fischietto sovietico -, il goal è valido".
"No, loro hanno sentito il fischio e si sono fermati, quindi il goal non è valido", ribatte ancora Al-Ahmed.
Intanto sul terreno di gioco si sono portati anche molti fotografi e dirigenti, oltre alle guardie del corpo dell'emiro. Vedendo che l'arbitro non vuole ascoltarlo, lo sceicco minaccia di ritirare la squadra. Messo alle strette, l'arbitro alla fine cambia idea e annulla il goal.
"Quando uscirono le designazioni - dichiarerà Stupar - pensai che Francia-Kuwait non fosse una grande partita. Quel giorno a Valladolid faceva molto caldo. Dopo pranzo, feci il solito pisolino pre gara ed ebbi un incubo. Sognai uno specchio coperto da un velo nero. Col senno di poi, un presagio sinistro".
"Dagli spalti si sentì un fischio, al che i difensori del Kuwait si fermarono e mi guardarono. Io capii il malinteso, feci subito cenno che era tutto regolare e gridai loro di continuare a giocare. Ma Giresse entrò in area e segnò... I kuwaitiani continuavano a protestare, non volevano continuare a giocare, poi piomba in campo l'emiro e minaccia di ritirare la squadra".
"Era una situazione limite, un'interferenza esterna non contemplata dal regolamento. Cercai il conforto dei miei collaboratori, ma erano più imbarazzati di me. Lo svedese Fredriksson e lo jugoslavo Matovinovic evitavano addirittura di incrociare il mio sguardo".
"Mi ricordai di due fatti simili accaduti nel campionato sovietico. A seguito di decisioni contestate, le partite non si erano concluse e gli arbitri erano stati addirittura puniti dalla Federazione. Non c'era una casistica di riferimento, dovevo scegliere col buonsenso. Pensai che la cosa migliore in quel momento per noi e per il Mondiale fosse concludere in qualche modo la gara".
"La decisione fu dunque quella di riprendere il gioco con una palla a due. Mancavano pochi minuti alla fine e qualunque decisione non avrebbe modificato l'esito del match. Così presi la palla, tornai in campo, chiamai le squadre, la scodellai e la gara riprese. I francesi fecero comunque il 4° goal prima della fine".
Dopo 7 minuti di surreale interruzione, iBleus, sconcertati da quanto accaduto, riprendono ad attaccare e all'89' Bossis batte per la quarta volta Al Tarabulsi, fissando il punteggio sul 4-1 finale.
La Francia si qualificherà poi al 2° Turno come seconda pareggiando 1-1 l'ultima partita del girone con la Cecoslovacchia, e giungerà fino alle semifinali, nelle quali sarà eliminata ai calci di rigore dalla Germania Ovest, piazzandosi poi quarta dopo aver perso 3-2 la finalina con la Polonia, mentre il Kuwait perderà onorevolmente di misura per 1-0 contro l'Inghilterra capolista la sua terza gara e, da quarto del Gruppo D con un solo punto, saluterà prematuramente i Mondiali, senza poi più farci ritorno fino ad oggi.
Con l'uscita dai Mondiali di Spagna si chiudeva il momento d'oro della Nazionale del Kuwait, e nel 1983 anche Carlos Alberto Parreira, colui che era stato l'artefice dell'ascesa della squadra araba, avrebbe lasciato il ruolo di Ct. per far ritorno in Brasile.
GettyIL TABELLINO
Valladolid, Stadio "José Zorrilla" - Lunedì 21 giugno 1982
FRANCIA-KUWAIT 4-1 (2-0)
RETI: 31' Genghini (F), 43' Platini (F), 48' Six (F), 75' Al-Buloushi (K), 89' Bossis (F)
FRANCIA: Ettori; Amoros, Bossis; Giresse, Janvion (59' Christian Lopez), Tresor; Soler, Platini (81' Girard), Lacombe, Genghini, Six. Ct. Hidalgo
KUWAIT: Al Tarabulsi; Saad Mubarak, Al Jasem (78' Kameel); Al-Houti, Mayouf, Jumaa Mubarak; Al Dakheel, Karam (46' Al Ghanem), Yaqoub, Al-Buloushi, Al-Anbari. Ct. Parreira
Arbitro: Miroslav Stupar (Unione Sovietica)
Ammoniti: Amoros (F), Al-Anbari, Kameel (K)
Note: rete annullata a Giresse al 79' e gara sospesa per 7' in seguito all'invasione di campo dello sceicco del Kuwait Al-Ahmed.
LE PESANTI CONSEGUENZE E GLI SVILUPPI
Il clamoroso goal annullato alla Francia dopo l'invasione di campo dello sceicco Al-Ahmed non poteva naturalmente concludersi senza gravi conseguenze per i protagonisti. La FIFA decide di infliggere una multa di 5 mila sterline alla Federcalcio del Kuwait, mentre l'arbitro sovietico Stupar viene sospeso e non arbitrerà altre gare dei Mondiali. La sua carriera internazionale era da considerarsi di fatto conclusa.
"Molti colleghi mi diedero ragione - sottolineerà Stupar dopo l'eclatante episodio dei Mondiali 1982 -. Ricordo che il tedesco Eschweiler, mi disse: 'Anch'io avrei preso la palla sottobraccio e me ne sarei andato da quel casino per riprendere a giocare'. Convennero tutti che fosse necessario stabilire in fretta il da farsi, usando il buonsenso".
"Non è vero che fui spedito a casa dalla FIFA: non mi fecero più arbitrare ma rimasi in Spagna, ero in tribuna da spettatore alla finale di Madrid - sottolineerà Stupar -. Ma giravano voci brutte, qualcuno parlava di scandalo. Non pensavo di essere punito, dopotutto non avevo inciso sulla partita. Ma mi rendo conto che quei sette minuti di caos, per giunta visti sulle tv di tutto il mondo, potessero sconcertare".
In pochi sanno, tuttavia, che da vicenda paradossale dello Stadio José Zorilla di Valladolid nasceranno diversi e curiosi sviluppi. Il primo è che Michel Platini, autore dell'assist per il goal annullato a Giresse, il 27 novembre 1988, nonostante si fosse ormai ritirato da un anno e mezzo, accettò ben volentieri l’invito dello sceicco Fahad Al-Ahmed, espresso tramite il fratellastro Jabir III, a prender parte ad un'amichevole fra Kuwait e URSS, evento organizzato a margine di un incontro bilaterale tra i due Paesi. "Le Roi" rimase in campo per 21', giocati al piccolo trotto, per poi uscire, ritirare l’assegno che gli era stato promesso e dirigersi all'aeroporto. Quella presenza gli varrà comunque come gara ufficiale con il Kuwait. L'URSS vincerà poi la partita 2-0.
Fahad Al-Ahmed morirà poi tragicamente il 2 agosto 1990. Mentre, all'inizio della Prima Guerra del Golfo, dopo l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq, ben più terrificante di quella che lo vide protagonista in un campo di calcio nel 1982 contro la Francia, cerca di scappare lasciando il Paese, e si è già imbarcato sul volo 148 Londra-Kuala Lumpur della British Airways, è raggiunto dai soldati di Saddam Hussein, che lo riconoscono, lo fanno scendere dall'aereo e lo giustiziano in modo cruento sulla pista.
Non contenti, i militari appendono ciò che resta del suo corpo al cannone di un carro armato e lo esibiscono, come trofeo e monito, mentre sfilano per le vie della capitale conquistata. Lo sceicco, che era entrato nella storia sportiva quel lontano pomeriggio del primo giorno d’estate del 1982, perdeva in tal modo la vita a soli 45 anni.
La sua famiglia, però, liberato il Kuwait grazie all'intervento delle potenze occidentali, resterà in auge alla guida del piccolo Stato della penisola araba. Il figlio, lo sceicco Ahmed Al-Fahad Al-Sabah, addirittura, sarà colui che sosterrà la candidatura alla presidenza della FIFA di Michel Platini (ancora lui). Suo padre Fahadglielo aveva presentato proprio in occasione della partita che il numero 10 giocò con il Kuwait nel 1988.
Ma 'Le Roi' non ce la farà e, fattosi da parte, dovrà far fronte a pesanti accuse di corruzione, dalle quali è stato assolto assieme a Joseph Blatter lo scorso luglio per insufficienza di prove. Giresse, il giocatore che si vide annullare incredibilmente la rete, è invece attualmente Ct. del Kosovo.
Carlos Alberto Parreira ha allenato altre 5 volte nella fase finale dei Mondiali (quattro Nazionali diverse), vincendo l'edizione di USA '94 con il Brasile e ottenendo successi prestigiosi anche a livello di club. E l'arbitro Stupar? Colui che decise di annullare il goal della Francia oggi divenuto ucraino, è sempre ricordato per l'episodio di Francia-Kuwait ed è attualmente considerato nel suo Paese un vecchio saggio.
Ventiquattro anni dopo quell'episodio, nel 2006, la FIFA è tornata persino sui suoi passi, dando sostanzialmente ragione a quanto fatto dall'allora fischietto sovietico.
"Nel 2006, la FIFA ha distribuito le nuove linee guida per gli arbitri, in cui sta scritto che nel caso in cui un fischio proveniente dagli spalti interferisca col gioco bisogna fermare tutto e ricominciare con una palla a due - spiega soddisfatto Stupar -. Proprio quello che feci io a Valladolid: la mia rettitudine dunque è stata confermata, meglio tardi che mai".
"Guardando il lato positivo della faccenda - aggiunge - senza i fatti di Francia-Kuwait nessuno saprebbe che sono stato ai Mondiali. Ancora oggi, quando in campo accade qualcosa di imprevedibile, viene ricordato il mio caso: sono entrato nella storia, anche se non esattamente dalla porta principale".
