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Filippo Boniperti JuventusGetty Images

Filippo Boniperti, il nipote d'arte: promessa del vivaio juventino, la Serie A accarezzata e una carriera fra B e C

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Discreto talento, mezzi fisici e una buona personalità, ma anche articolazioni e muscoli fragili e un cognome, Boniperti, molto pesante, forse troppo per chi, giovane promessa del vivaio della Juventus, sta cercando di affermarsi ad alti livelli.

Punta esterna, impiega all'occorrenza anche da centrocampista laterale, Filippo, il nipote di Giampiero, fa il suo esordio assoluto in Prima squadra in Coppa UEFA, poi debutta anche in Serie A. Sembra l'inizio di una bella storia, ma gli infortuni e una certa dose di sfortuna limiteranno e non poco le sue prime esperienze in prestito lontano da Torino.

Prova a rilanciarsi con il Parma, con cui gioca nuovamente alcune partite nel massimo campionato, per poi doversi fermare nuovamente ed essere ceduto negli anni più difficili del club emiliano, culminati con il fallimento. La sua carriera si sviluppa così fra Serie B e Serie C, senza grandi acuti, fatta eccezione per una stagione positiva in Slovenia con il Nova Gorica, con cui conquista la Coppa di Slovenia.

Accompagnato sempre da aspettative probabilmente troppo alte, tornano a tormentarlo anche i problemi fisici e sue apparizioni in campo si riducono sempre più. La sua ultima esperienza l'ha fatta nel 2017/18 con il Cuneo, per poi restare fino ad oggi svincolato.

PROMESSA DEL VIVAIO DELLA JUVENTUS

Filippo Boniperti nasce a Torino il 27 settembre 1991. È figlio di Giampaolo, e soprattutto nipote d'arte di Giampiero, bandiera e simbolo della Juventus e a lungo miglior marcatore in Serie A della storia del club, superato soltanto nel 2010 da Alex Del Piero.

Va a scuola e sviluppa precocemente una grande passione per il calcio, inevitabilmente nel DNA della sua famiglia, e all'età di 6 anni, nel 1997, entra nel Settore giovanile della Juventus con i Pulcini.

"Ho una sorella più grande - racconta a 'Hurrà Juventus' nel 2010 -, un papà che ha fatto panchina con la Prima squadra della Juventus in un paio di occasioni all’inizio degli anni Ottanta, e una mamma che mi segue da sempre".
"Ho frequentato per qualche tempo una scuola-calcio minore e poi, nel 1997, sono entrato con Dario Romano a far parte del settore giovanile della Juve".

Filippo, ragazzo serio e diligente, prosegue gli studi al Liceo Linguistico cittadino e quella che era in origine una passione si trasforma presto in qualcosa di più serio, nonostante non sia affatto semplice portare quel cognome e indossare una maglia bianconera.

"Tra il Liceo linguistico e il calcio - rivela - mi rimane giusto il tempo per qualche uscita con gli amici più cari e per qualche film".

Il nonno ha fatto la storia della Vecchia Signora e gli dispensa consigli, ma i suoi modelli sono quelli di qualsiasi altro ragazzo della sua età.

"Sono cresciuto con il mito di Del Piero - rivelerà in un'intervista a 'Il Corriere dello Sport' - ma il mio idolo era Ronaldinho".
"Giampiero Boniperti per me, fino ai 12-13 anni, era semplicemente mio nonno. Poi sono iniziati i paragoni e da lì ho capito. Non mi ha mai portato allo stadio. Mi è venuto a vedere una volta giocare, quando ero piccolo, ma è andato via dopo 5 minuti perchè soffriva troppo". 
"Mi ha raccontato molte cose del suo calcio, partite, compagni, avversari. La mia storia preferita? All'epoca in cui giocava lui non esistevano i cambi e lui mi dice sempre che, in caso di infortunio, l'unica era far male a un avversario e farsi espellere almeno si pareggiavano i conti...".

Filippo fa tutta la trafila nelle formazioni giovanili bianconere e nel 2008/09, in un'epoca in cui il club sta vivendo la ricostruzione post Calciopoli, approda dalla Berretti alla Primavera, guidata da Massimiliano Maddaloni. Alto un metro e 80 centimetri per 74 chilogrammi, il nipote d'arte si descrive così:

"Gioco da esterno offensivo, sono ambidestro, e penso di essere discreto sia nel dribbling che nel tiro. E dicono che la grinta non mi manchi".

La squadra, composta prevalentemente dai classe '91, rispetto agli ’89 campioni d’Italia (Pasquato, Castiglia, Ariaudo, oltre ai compianti Neri e Ferramosca) e ai ’90 di Daud, Marrone e Fausto Rossi, non aveva vinto niente di importante nel suo percorso giovanile, e anche per questo non gode di grande fiducia. Ma due elementi sembrano essere in grado di diventare buoni giocatori professionisti.

Il primo è Manuel Giandonato, il regista, che già milita nelle Rappresentative giovanili dell'Italia, il secondo proprio il nipote d'arte, Filippo Boniperti. Il 20 dicembre 2008 debutta in Primavera contro il Siena, poi, nella seconda parte della stagione, sfrutta l'occasione che mister Maddaloni, o meglio, il suo vice Adolfo Sormani, figlio d'arte di Angelo Benedicto (il mister è squalificato e dunque in tribuna) gli concede.

La sua serata è quella del 14 marzo 2009. A Vinovo la Primavera della Juventus fa fatica contro il Modena, e Sormani si gioca la carta Boniperti. Il ragazzo dal cognome pesante subentra a gara in corso ed è protagonista di uno spettacolare show: realizza infatti una tripletta che stende i Canarini e gli attira inevitabilmente addosso tutti i riflettori.

Filippo va a segno appena 6 minuti dopo l'ingresso in campo, in seguito firma il raddoppio, che è un vero capolavoro: prende palla sulla trequarti, dribbla un avversario, se la porta sul destro e da venticinque metri fa partire un bolide che lascia di sasso il portiere avversario Frediani. La serata magica è completata con la rete del tris, che a fine gara gli vale i complimenti di tutti e in particolare del suo allenatore.

"Si vede bene che viene da una famiglia di campioni - dichiara -. Deve lavorare sodo, ma ha le carte in regola per far strada. In cosa deve ancora migliorare? Deve essere più convinto nello sfruttare le sue qualità e sentirsi più convinto nel vedere la porta".

Boniperti chiude l'anno con 4 presenze e 3 reti in Primavera. Nella stagione successiva, con i ragazzi della sua leva in squadra, diventa titolare e si conferma un elemento prezioso della rosa. In estate ha anche modo di allenarsi in qualche occasione con Del Piero e compagni.

Totalizza 21 presenze e 3 reti, e le sue buone prestazioni a inizio 2010 gli valgono, dopo alcuni stage, anche la convocazione con l'Italia Under 19. Debutta in Italia-Turchia 3-0, gara in cui subentra al 74' al posto di Marco D'Alessandro.

Nei tabellini viene indicato come Boniperti III e a fine gara, nella sala stampa dello Stadio Francioni, è il giocatore più atteso:

"È difficile far capire che sei Filippo Boniperti e non Giampiero - dichiara -: il problema del cognome famoso sono ormai uno o due anni che va avanti, ma prima era tutto più pesante, ora le cose stanno migliorando".
“Da mio nonno ho avuto parecchi consigli, ma non viene a vedermi giocare, non vuole mettermi pressione. Ha questa fissa dei goal, visto che lui ne faceva tanti, io, invece, da esterno, molti meno".
Boniperti jr JuventusGoal

GLI ESORDI IN PRIMA SQUADRA

La stagione 2010/11 è quella della svolta per il nipote d'arte, che indossa la fascia da capitano della Primavera e viene spesso aggregato alla Prima squadra. L'esordio con i grandi è nell'aria e arriva puntuale il 16 dicembre 2010 allo Stadio Olimpico di Torino contro il Manchester City di Roberto Mancini, gara valida per il Girone A di Europa League.

Nel corso del secondo tempo, al 67' Gigi Delneri richiama in panchina Traoré e inserisce in campo Filippo, che ha solo 19 anni e ci mette tutto il suo impegno fino al fischio finale, nonostante un goal di Jo al 77' regali il pareggio ai Citizens, dopo il vantaggio iniziale firmato da un altro giovane, Giannetti.

L'1-1 serve a poco alla Juventus, già eliminata dal torneo, ma l'esordio del nipote d'arte fa comunque notizia. E nonno Giampiero? È talmente emozionato che preferisce non guardare la gara in tv.

"Non si piange per la felicità - dice a 'La Gazzetta dello Sport -, ma quasi quasi stavolta si potrebbe... Non l'ho vista la partita, mi sono chiuso in una stanza da solo e ho ascoltato la cronaca di Juve Channel. Sentire "Del Piero passa a Boniperti..." mi ha fatto venire i brividi, 'li mortacci'...".
"Filippo era molto emozionato - rivela il presidente onorario dei bianconeri -, nei giorni scorsi mi aveva confessato la sua ansia, sono felicissimo per lui. L' esordio con la maglia della Juve è una cosa bellissima, un giorno che non si può scordare. Mio figlio Giampaolo mi ha appena chiamato dallo stadio. Si sa, i padri sono più forti dei nonni. Io ho vissuto la mia emozione da solo, non so nemmeno cos'ha fatto mia moglie. Ma era agitata pure lei".
"Io, che da ragazzo sognavo almeno una partita con la maglia della Juventus - dice -, non solo ne ho giocate 462 ma ho visto anche mio nipote vestire la stessa maglia. Bellissimo. Non so se stanotte riuscirò a dormire".

Il debuttante, naturalmente, fatica a contenere la sua gioia.

"Sono veramente contento per questo esordio, devo dire che ci speravo", ammette.

Anche mister Delneri lo promuove:

"Porta un nome, forse il più importante nella storia della Juve, deve essere orgoglioso - afferma -, ha tutte le qualità per onorarlo".

A fine anno per Filippo c'è anche la soddisfazione dell'esordio in Serie A. Il 22 maggio 2011 l'ultima gara della stagione vede i bianconeri affrontare in casa il Napoli di Walter Mazzarri. Delneri dopo il primo tempo dà fiducia all'esterno della Primavera e lo manda in campo al posto di Simone Pepe. La partita termina 2-2 e per Boniperti c'è la prospettiva di una bella carriera da professionista.

"È stata una delle emozioni più grandi della mia vita - dirà a 'La Gazzetta dello Sport' -. Avere la possibilità di allenarti e giocare con Del Piero, Buffon, Marchisio, idoli di sempre, ti dà sensazioni incredibili. Del Piero mi ha aiutato tanto in questi sei mesi, mi diceva di stare tranquillo, di fare le cose che sapevo fare e di divertirmi. E io negli allenamenti cercavo di rubare qualcosa ai campioni con cui dividevo lo spogliatoio".

Nel 2010/11 Boniperti completa anche il suo percorso con la Primavera, con cui disputa 22 presenze fra torneo regolare, playoff e Torneo di Viareggio, e segna 3 reti.

GLI INFORTUNI CHE RALLENTANO L'ASCESA

Il 2011/12 è così il primo anno da professionista per il nipote d'arte, che viene tuttavia mandato in prestito all'Ascoli in Serie B per giocare con regolarità. Qui tuttavia colleziona appena 8 presenze e a gennaio torna alla Juventus, che a quel punto lo cede al Carpi, in Serie C1, passato sotto la conduzione tecnica di Egidio Notaristefano.

"So che devo ancora crescere molto - dice a 'La Gazzetta dello Sport' -, ma non mi spaventa confrontarmi con i grandi palcoscenici. Sono a Carpi in prestito, a giugno rientrerò alla Juve dove un giorno spero di tornare da protagonista, ma già nella prossima stagione sogno di arrivare in una piccola di A o in una grande di B. Per riuscirci però prima devo fare bene col Carpi".

In Emilia l'esterno di proprietà della Juventus vive quella che sarà di fatto la sua miglior stagione fra i professionisti: 17 presenze e un goal, che vale il successo sul Foligno, a lungo inseguito, fra stagione regolare e playoff. La squadra arriva fino alla finale degli spareggi promozione, persa tuttavia contro il Pro Vercelli.

L'unico limite sono i pochi goal realizzati, ma il 2012 sembra poter regalare a Filippo la squadra giusta per la definitiva consacrazione. La Juventus lo cede infatti ancora in prestito all'Empoli, in Serie A. Ma sulla carriera del nipote d'arte inizia a fare la sua comparsa la sfortuna.

L'ESPERIENZA AL PARMA

Boniperti si rompe infatti il tendine rotuleo del ginocchio sinistro che lo tiene lontano dai campi per diversi mesi. In pratica con i toscani non gioca mai e a gennaio la sua carriera calcistica cambia perché il Parma di Tommaso Ghirardi rileva la sua comproprietà dalla Juventus.

Il sogno del nipote d'arte di affermarsi un giorno in bianconero inizia progressivamente a svanire e l'esterno offensivo approda alla corte di Roberto Donadoni.

"Sto lavorando per rimettermi in condizione dopo i problemi al ginocchio - dichiara il giorno della sua presentazione -. Sta andando tutto bene, così come bene sta andando l'inserimento in gruppo".
"Sono giovane - aggiunge -, quindi posso solo imparare da tutti perché si impara da chi ha più esperienza per mettere poi in campo le proprie qualità. Posso fare sia l'attaccante che l'esterno".

Nonostante gli sforzi per rientrare e affermarsi, tuttavia, Boniperti, tornato a disposizione del suo allenatore in Primavera, dopo 8 mesi complessivi di lontananza dai campi, trova il campo appena due volte.

Debutta in gialloblù il 30 marzo 2013 contro il Pescara (3-0 per gli emiliani). Filippo gioca gli ultimi 6' al posto di Biabiany. La seconda presenza la fa invece il 5 maggio, quando i ducali stendono l'Atalanta (2-0) e Donadoni lo manda in campo al 90' ancora una volta al posto del compagno di squadra francese.

IL NOVA GORICA E IL RAPIDO DECLINO

Due presenze con appena 7 minuticomplessivi giocati non valgono all'ex bianconero la conferma nella stagione successiva. Ed inoltre Filippo si rende conto che la società emiliana attua manovre anomale sul calciomercato.

Per i primi 6 mesi è mandato in prestito al Crotone, in Serie B, dove raccoglie solo 7 presenze fra campionato e Coppa Italia. Tornato al Parma a gennaio, il club lo cede a titolo temporaneo agli sloveni del Nova Gorica, loro società satellite.

L'esperienza estera, con Luigi Apolloni in panchina, è comunque utilie a Boniperti Junior per ritrovare il campo con regolarità: impiegato prevalentemente da ala sinistra in un tridente d'attacco con Gianluca Lapadula e Massimo Coda, nella Prva Liga slovena disputa 13 partite e segna 4 goal.

Gioca anche 3 gare in Coppa di Slovenia, che diventa il primo trofeo vinto in carriera. In finale la squadra di Apolloni supera 2-0 l'NK Maribor grazie ad una doppietta di Francesco Finocchio, subentrato nella ripresa proprio al posto dell'ex juventino.

Rientrato al Parma, che riscatta la sua comproprietà dalla Juventus, continua però a non trovare spazio. Resosi conto dei problemi societari della società, che nel giro di qualche mese sarà dichiarata fallita, Boniperti nell'estate del 2014 ottiene lo svincolo dagli emiliani.

A 23 anni si allena da solo per stare in forma e attende una chiamata che rilanci la sua carriera. Su di lui punta il Mantova, guidato da un giovane tecnico emergente, Ivan Juric. La squadra lombarda milita nel Girone A di Lega Pro e lotta per la salvezza.

Filippo si trova a suo agio con gli schemi dell'allenatore croato, che schiera la squadra con il 3-4-3, e viene utilizzato come esterno d'attacco. Nelle ultime due partite del 2014, contro Real Vicenza e Albinoleffe, conquista la maglia da titolare.

"Non vedevo l'ora di tornare a giocare - ammette a 'La Gazzetta dello Sport' -. Mi ha subito contagiato l'entusiasmo di Juric, capace di farmi sentire subito importante: era ciò di cui avevo bisogno".

L'ex capitano della Primavera della Juventus si fa trovare pronto e, lui che fino a quel momento aveva segnato solo un goal con il Carpi nella sua carriera da professionista in Italia, il 19 dicembre firma la doppietta che stende 2-1 l'Albinoleffe.

"Dopo la partita mi ha subito chiamato mi ha subito chiamato mio papà, ma da tutta la famiglia ho costante vicinanza. Dal nonno e da tutti ho sentito affetto soprattutto nei momenti più difficili. Quando si segnano 2 goal è facile ricevere attestati di stima, è quando la fortuna non gira che risulta determinante sentire il sostegno".

Boniperti gioca con regolarità fino a marzo, poi un infortunio gli fa perdere la regolarità del campo, che ritrova comunque a fine anno. Chiude l'esperienza, senza dubbio positiva, con 26 presenze, 3 goal e 4 assist. Il Mantova si piazza 13° ed è salvo, ma Filippo cambia ancora aria e si accasa all'Alessandria.

Il nipote d'arte, a 24 anni, riparte con prestazioni positive, e totalizza 6 presenze, 2 goal e 2 assist nella prima parte della stagione. Ma la sfortuna riprende ad accanirsi su di lui. La pubalgia lo costringe ad uno stop di due mesi, e quando rientra perde la maglia da titolare e resta spesso in panchina. Partecipa comunque anche alla cavalcata in Coppa Italia, che vede i Grigi giungere fino alle semifinali.

Qui hanno la peggio sul Milan, e Boniperti il 26 gennaio 2016 disputa gli ultimi 7 minuti della gara di andata casalinga all'Olimpico di Torino, appena intestato alla memoria del 'Grande Torino'. Se i piemontesi chiudono al 4° posto la stagione regolare in Lega Pro, venendo eliminati dal Foggia ai playoff, la stagione di Boniperti Junior, iniziata sotto i migliori auspici, si chiude con 17 presenze totali, 2 reti e 3 assist.

In un ruolo, quello dell'esterno, dove l'esplosività fisica è determinante, i problemi fisici non daranno da lì in avanti tregua a Filippo. Nel 2016/17 fa ritorno al Mantova, cercando un nuovo rilancio, che non arriva. Resta fuori tre mesi per problemi ai muscoli addominali, e in Primavera ha un nuovo stop. Il risultato è che vede il campo pochissimo, totalizzando 11 gare totali senza lasciare il segno.

Nel 2017/18 firma con il Cuneo. L'ex promessa della Primavera juventina non riesce però a rilanciarsi: dopo appena 6 apparizioni e un assist (in Coppa Italia di Serie C) arriva la rescissione consensuale del contratto già ad ottobre. Boniperti ha soli 26 anni ma non gli saranno concesse ulteriori opportunità all'altezza delle sue ambizioni e di quel cognome, rivelatosi nel suo caso troppo pesante.

Bravo ragazzo trovatosi ad essere in un mondo, quello del calcio, come un vaso di terracotta che viaggia fra tanti vasi di ferro, Filippo, il nipote d'arte che amava Ronaldinho, sparisce così dai radar, restando di fatto, anche a causa di tanta sfortuna, una promessa mancata.

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