Marco Ferrante: un idolo, un totem, un modello, un vero esempio per l’intera tifoseria granata che ancora oggi lo ama e continuerà a farlo in eterno. Un centravanti abile, nonché un leader. Anche se non scende più in campo oggi, la stracittadina di Torino suscita sempre palpiti e belle sensazioni.
Che derby sarà quello che si giocherà tra poche ore? “Un bel match, non ho dubbi a riguardo. Il Toro subisce parecchio in difesa ma segna tante reti, almeno in questo primo inizio di stagione. La Juventus è molto forte ma contro la Fiorentina non mi è piaciuta granché. Ho visto una compagine che non brilla per forma e per velocità di costruzione del gioco. Il Torino, invece, in questo momento mi sembra più scintillante e con una condizione fisica migliore rispetto a quella dei bianconeri. Sono molto curioso di vedere che accadrà, auspico un match veloce, rapido e con tanti cambiamenti di fronte”.
Quali saranno, a suo avviso, i contenuti principali di questa stracittadina? “Il Toro spicca per carattere e grinta, ha un organico importante e ha tenuto tutti i pezzi grossi che aveva, comprando molto e con acquisti di spicco. Belotti è rimasto, Ljajic sta facendo grandi cose e può essere la spina nel fianco della retroguardia bianconera, mi attendo parecchio anche da Niang che, tecnicamente, è ineccepibile; ma spesso manca di grinta e di risolutezza nelle occasioni che gli si presentano. Con la giusta umiltà e la voglia di osare, i granata possono mettere molto in difficoltà la Juventus. Lo dimostra anche il pareggio nel ritorno di campionato della scorsa stagione, quando il Torino bloccò un ruolino di marcia casalingo impressionante. La Juventus, dal canto suo, se è in serata - e con i campioni che si ritrova - può fare male a chiunque. Mi attendo un derby molto equilibrato, anche in virtù del fatto che Allegri e i suoi ragazzi, quando incontrano il Torino, qualche dazio al timore delle maglie granata lo possono pagare. E mi auguro sia così anche domani sera”.
Tanti derby giocati, tante realizzazioni, quali ricorda con maggiore soddisfazione? “Indubbiamente quello della stagione 2001-02 è rimasto storico: finì 3-3 ed è entrato negli annali del tifo granata, perdevamo 3-0 nel primo tempo contro la Juve di Buffon, Nedved e Del Piero e tutti ci davano per spacciati. Io non giocai dall’inizio non per demeriti miei, ma perché all’epoca avevamo una proprietà juventina che nei derby cercava di tenere fuori tutti coloro i quali avrebbero potuto fare calcisticamente male all’avversario. Ormai è un fatto risaputo. Venni buttato nella mischia da Camolese, che era quasi a rischio esonero, e mi presi grandi soddisfazioni siglando il secondo gol che poi ci spianò la strada al pareggio totalmente insperato. Quello che mi è piaciuto meno fu quello del goal di Maresca, che mi imitò nel gesto d’esultanza facendo le corna del toro, sfottendomi e prendendo in giro tutta la gente granata. Una pagina che non ho apprezzato e che non ricordo con piacere”.
