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Federico Chiesa JuventusGetty Images

Federico Chiesa e la Juventus: duttilità allo stato puro

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Corteggiato, bramato, atteso. Il matrimonio tra la Juventus Federico Chiesa è stato sancito dalle inevitabili difficoltà legate al mercato.

Un uomo potenzialmente simbolo della Fiorentina venduto a un'acerrima rivale. Inevitabile, quindi, munirsi di pazienza. Lunga un anno, per l'esattezza, facendo i conti con le strategie di Rocco Commisso che, una volta valutata attentamente la situazione, ha deciso di privarsi - senza troppi pensieri - del talento genovese.

Chiesa che, oggi, spegne 23 candeline. Insomma, il primo compleanno in bianconero. Ma senza poterlo festeggiare adeguatamente questa sera contro il Verona, a seguito della squalifica rimediata a Crotone. Un esordio con il botto tra rosso e assist. Meglio, decisamente, il debutto in Champions League: pimpante e propositivo in quel di Kiev.

Alti e bassi. Da smussare nel lungo periodo. Perché Chiesa, dalla sua, ha tutto per diventare un giocatore importante per la Juve tra presente e futuro. Lo sa bene il direttore dell'area sporiva zebrata, Fabio Paratici, da sempre estimatore delle potenzialità dell'ex viola.

Da qui, per l'appunto, l'idea di studiare un'operazione creativa. Una sorta di prestito biennale, con esborso limitato nell'immediato, ma che complessivamente potrebbe portare 60 milioni nelle casse gigliate.

Tutti felici. La Juve, al fotofinish dellla ultima finestra, s'è assicurata un elemento duttile e vivamente apprezzato da Andrea Pirlo. Il giocatore, in rotta da tempo con l'ambiente fiorentino, è riuscito a coronare il sogno di approdare in un club in lotta per gli obiettivi che vanno per la maggiore. La Fiorentina stessa che, pur accontentandosi nell'immediato di una somma sostanzialmente ininfluente, nel lungo periodo incasserà una cifra notevole. Tutti felici, appunto.

Prima partita a macinare chilometri sulla fascia destra, seconda posizionato sul fronte mancino. Proprio ciò che voleva Pirlo che, ora, in termini di orizzonti tattici può letteralmente sbizzarrirsi. Musica per le orecchie di Chiesa, profilo più eclettico che raro, approdato all'ombra della Mole proprio per cercare il definitivo salto di qualità.

"Che sia destra o sinistra per me non c'è problema, gioco dove mi dice il mister. Siamo un gruppo giovane che sta bene insieme, mi sono subito inserito, siamo la Juventus e scendiamo sempre in campo per vincere".

Umiltà e mentalità. Ingredienti fondamentali per entrare nel migliore dei modi all'interno di uno spogliatoio che, silenzosamente e maestosamente, ha saputo creare un'egemonia nostrana. Ora, quindi, destinata a vedere protagonista anche Chiesa. Inizio, quindi, non male. Con la netta sensazione che il meglio, e il bello, debba ancora venire.

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