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Fabio Paim Chelsea 2008Getty/Goal

Fabio Paím, il preferito di Cristiano Ronaldo finito nel dimenticatoio

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A consacrarlo era stato niente meno che sua maestà Cristiano Ronaldo.

"Pensate che io sia forte? - disse CR7 nel lontano 2003, quando sbarcò nel Manchester United - Aspettate di vedere Fabio Paím. Lui è più forte di me". 

Il ragazzino, classe 1988, quindi più giovane di 3 anni di CR7, aveva effettivamente, a detta di chi lo aveva visto con le giovanili dello Sporting, il club in cui era arrivato all'età di 10 anni, delle qualità impressionanti. Nessuno, allora, aveva dei dubbi sul fatto che sarebbe diventato un campione, tanto che per vederlo in azione si scomodarono gli scout di tutte le grandi d'Europa: Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Inter, Juventus e Milan.

La sua sembrava essere la storia di un predestinato. Invece sarà la parabola di un ragazzo che sprecherà clamorosamente il suo straordinario talento. Finendo per ritirarsi, per passare seri guai con la giustizia, per tornare in campo e per rimanere di nuovo svincolato. Nel 2020 l'LZS Starowice, la sua ultima squadra, su Facebook lo presentava così:

"Era (apparentemente) più talentuoso di Cristiano Ronaldo".

Difficile da credere quasi 20 anni dopo, ma è tutto vero. Lo Sporting credeva ciecamente sulle qualità di Fabio Paím, e così decise di ricoprirlo d'oro ancora minorenne, con un ingaggio che a 16 anni era già ufficialmente di 20 mila euro al mese, ma di fatto superava abbondantemente quella cifra. Tanto che il centrocampista decise di spendere gran parte dei suoi soldi per acquistare una serie di auto di lusso che, non avendo ancora raggiunto la maggiore età, non poteva nemmeno guidare.

I troppi soldi e la fama, arrivati troppo in fretta, saranno la sua rovina. A 19 anni Fabio Paím debutta da professionista in Seconda divisione, finendo in prestito all’Olivais Moscavide e poi, sei mesi dopo, al Trofense. Il ragazzo entra intanto nella scuderia del potente procuratore Jorge Mendes, e prima debutta in Primeira Liga con il Paços de Ferreira, poi, grazie al suo agente, 6 mesi dopo sbarca addiritturain Premier League con il Chelsea, guidato da Felipe Scolari.

Quest'ultimo, quando faceva il Ct. del Portogallo, aveva pensato addirittura di convocarlo per gli Europei del 2008. Ma nel momento in cui la carriera di Fabio Paím sembra destinata a decollare, inizia invece l'inesorabile caduta a precipizio. Nel Chelsea, infatti,Paím non trova spazio e da lì inizia un lungo e infruttuoso peregrinare del ragazzo in giro per il Mondo.

Dopo ulteriori esperienze in Portogallo che non lasciano il segno, il centrocampista comincia a calcare palcoscenici improbabili. Gioca in Angola, Qatar, Malta e Lituania, campionato nel quale riesce anche a segnare 2 reti con il Nevezis. Dopo una di queste, esagera nell'esultanza e l'arbitro lo spedisce anzitempo negli spogliatoi. Non sarà tuttavia mai in grado di affermarsi o di consacrarsi. La discesa prosegue nelle serie inferiori del calcio portoghese, con l'ultima esperienza calcistica che lo vede nel 2018 con il São Pedro de Cova prima del prematuro ritiro. Due anni dopo, rieccolo. Nella quarta serie della Polonia. E ora è nuovamente senza squadra.

I suoi problemi dal campo presto si spostano alla vita privata. L'ex enfant prodige dello Sporting è fra i protagonisti di un reality show, ma viene espulso dall'organizzazione per aver aggredito fisicamente un altro concorrente.

Anche Cristiano Ronaldo può, evidentemente, sbagliare una valutazione. La storia di Fabio Paím è l'esempio emblematico di come da solo il talento nel calcio non basti, se non è accompagnato da una testa solida e ben piantata sulle spalle. Poteva diventare un crack, invece la parabola di colui che era considerato l'erede di CR7 è terminata dritta nel dimenticatoio.

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