
Cosa resta dell'avventura di Eljero Elia alla Juventus? 92'. O meglio, 5 spezzoni tra campionato e Coppa Italia. Troppo poco per chi, nell'immaginario bianconero, sarebbe dovuto diventare parte integrante del 4-4-2 originariamente pensato da Antonio Conte.
Già, perché il tecnico salentino - fresco di nomina al timone zebrato - si (ri)presentò a Torino con l'intento di sviluppare quel sistema di gioco che già tante soddisfazioni gli aveva fornito soprattutto tra Bari e Siena.
Calcio totale, arioso, caratterizzato da un ritmo coinvolgente. Dunque, all'epoca, musica per le orecchie di una Signora chiamata a consolidare un'identità smarrita con lo tsunami Calciopoli.
Il tecnico vuole esterni su esterni. E la dirigenza, arrivando al fotofinish del mercato, lo accontenta: prendendo anche Elia dall'Amburgo per 9 milioni più eventualmente un altro di bonus. L'allora 24enne, ben quotato tra Olanda e Germania, sceglie la casacca 17. Un numero importante, alla Juve, sfoggiato anche da un certo David Trezeguet.
Un trasferimento di cui parlerà qualche tempo lo stesso Elia al canale Youtube 'Nando Leaks', svelando un curioso retroscena:
"La Juventus voleva me e l'Amburgo aveva bisogno di soldi, così il direttore sportivo Frank Arnesen mi disse: se non vai lì non giocherai più qui. Sono andato alla Juventus, ma volevo restare all'HSV. Ho pensato: quando giocherò una buona stagione all'Amburgo, il Bayern Monaco verrà a prendermi. Alla Juventus non è andata così bene, anche se erano il top come i bavaresi".
Il calciatore di Voorburg prende confidenza con il suo nuovo mondo direttamente all'inaugurazione dello Stadium. Nell'amichevole contro il Notts County, infatti, c'è spazio per lui, provato in entrambe le fasce.
L'inizio sembra essere promettente: titolare alla quarta giornata contro il Catania. Dopodiché, il nulla. A partire dall'inesistente rapporto con Conte che, complice il passaggio al 3-5-2, decide rapidamente di spedire Elia nel dimenticatoio.
La Juve trova la sua quadra e, con il trascorrere dei mesi, l'olandese finisce ai margini. Ma senza grossi rimpianti, proprio come dichiarato dal diretto interessato a Gianlucadimarzio.com:
"Arrivai a Torino troppo presto, volevo giocare ogni minuto. Ero giovane ed ero impaziente, ma non è stata un’esperienza negativa. I tifosi, gli italiani, il club. Tutto fantastico. Seguo sempre la Juve e ho ancora rapporti con chi è rimasto nel club".
E, seppur da contestualizzare all'interno di un'esperienza effimera, gli aneddoti non mancano:
"Nello spogliatoio ero seduto tra Del Piero e Pirlo, si prendevano cura di me… ma quanti scherzi! Una volta Andrea svuotò l’intero barattolo di sale sul mio piatto di pasta. Dopo una settimana provai a farglielo io, ma mi rincorse per tutta Vinovo".
Conte tira dritto per la sua strada, creando i presupposti per ottenere il primo scudetto dell'egemonia nostrana corrente. Un traguardo incredibile, a maggior ragione considerando la forza del Milan guidato da Max Allegri. Chiamatelo, se volete, miracolo sportivo.
Solo cinque presenze in bianconero e il rammarico di essere arrivato a Torino nel momento sbagliato:
"Avevo un contratto di 5 anni, ma dopo la prima stagione ho detto: non importa, non rimango. Parto. L'unica cosa di cui mi pento della mia carriera è che me ne sono andato. Dovevo stare calmo e avrei dovuto giocare una seconda stagione".
"Avevo giocato il Mondiale e avevo la sensazione di essere il miglior esterno sinistro. Era il mio sogno arrivare in Nazionale olandese e poi mi sono seduto in panchina alla Juventus. Così sono partito per riconquistare il mio posto nell'Olanda. Ci sono riuscito, ma dovevo restare alla Juventus, magari nella seconda stagione mi avrebbero dato delle occasioni in più. Quando ci riesci alla Juventus puoi avere successo ovunque".
Zero goal, zero assist. Elia saluta così il capoluogo piemontese, dopo appena un anno, intrigato dall'opportunità di tornare in Bundesliga. Il Werder Brema chiama, Eljero risponde positivamente. E per facilitare la fumata bianca, inoltre, rinuncia anche al premio scudetto. Ovvero: una Ferrari o un bonus da 200 mila euro.


