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Eddy, l'altro Baggio: tanto talento e una carriera spesa fra Serie C e Serie B

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Se sei il fratello di un campione, e nutri ambizioni calcistiche, inevitabilmente il tuo futuro non appare semplice, con un cognome che finisce per essere inevitabilmente 'pesante'  e diventa ingombrante metro di paragone. Figuriamoci poi se tuo fratello si chiama Roberto Baggio e tu hai il nome di un grande del ciclismo.

Anche così si spiega il fatto che Eddy, fratello minore del Divin Codino, pur essendo dotato di talento, non sia riuscito ad affermarsi ad alti livello, spendendo per intero la sua carriera fra Serie C e Serie B, senza mai aver avuto l'occasione importante.

DALL'ILLUSIONE VIOLA ALLA SERIE C

Eddy Baggio nasce a Caldogno, in provincia di Vicenza, il 23 agosto 1974. Di 7 anni più giovane di Roberto, deve il suo nome alla passione per il ciclismo di papà Florindo, che decide di dargli il nome del grande Eddy Merckx dopo aver dato al fratello maggiore quello di Boninsegna.

Quando Roby è già un affermato fuoriclasse, Eddy è una giovane promessa del vivaio della Fiorentina. Segna tanto a livello giovanile, disputa 2 partite con la Nazionale italiana Under 17 e sogna, naturalmente, di poter ripercorre le orme di suo fratello maggiore. Più attaccante di Roberto, si sente parlare per la prima volta di lui quando la Nazionale azzurra di Arrigo Sacchi sfida in amichevole la Fiorentina Primavera.

I giornali non perdono l'occasione di rimarcare la sfida fra i due fratelli Baggio. Se di fatto in campo non c'è partita, con un 6-1 finale che lascia poco spazio ai dubbi sul rapporto fra le forze in campo a Coverciano, colpisce un'azione che si sviluppa sul finire del primo tempo. 

Eddy Baggio, con gli Azzurri sbilanciati in attacco, si invola palla al piede verso la porta difesa da Luca Marchegiani. Sarebbe in evidente fuorigioco, ma chi arbitra lascia proseguire l'azione e il più piccolo dei Baggio la finalizza nel migliore dei modi: anziché tirare, il diciottenne serve un assist all'accorrente Daniele Giraldi, che deve soltanto spingere in rete il pallone. È il goal della bandiera per i giovani viola, ed Eddy lascia intuire di avere un discreto potenziale.

Nel 1993/94 è aggregato alla Prima squadra dei viola, che intanto sono retrocessi in Serie B e sono guidati da un tecnico navigato come Claudio Ranieri. Il buon Eddy si ritrova di fatto come sesto attaccante di una rosa che annovera gente come Batistuta, Baiano, Banchelli, Robbiati e Flachi. Di fatto non gioca mai, benché il tecnico romano ne apprezzi l'impegno negli allenamenti e non nasconda che il ragazzo abbia del talento.

Eddy Baggio Roberto BaggioGetty Images

La carriera da calciatore professionista, per il Baggio minore, inizia dunque l'anno seguente, e inevitabilmente dalla Serie C, dove Eddy 'scende' per trovare spazio. La prima esperienza è col Palazzolo, in Serie C2: segna 6 goal in 27 presenze.

Nell'estate 1995 è protagonista di una simpatica gag con i giornalisti che assediano la villa di suo fratello a Caldogno. Roberto infatti ha terminato la sua avventura con la Juventus ed è in cerca di una nuova squadra. In un caldo pomeriggio estivo, dal cancello della villa esce qualcuno. Ma non è il Divin Codino, bensì suo fratello Eddy.

I media provano a strappargli una dichiarazione, e lui sta al gioco.

"Siamo una famiglia disperata, - scherza - cerchiamo tutti squadra".

Per gli organi di stampa e la ghiotta occasione per fantasticare su quel ragazzo dal cognome ingombrante e ipotizzare quotazioni di mercato da sogno. Se il Divin Codino firmerà con il Milan, alla fine il cartellino di Eddy se lo aggiudica il Prato, che lo acquista per 30 milioni di Lire. Le cose però con la maglia biancazzurra in Serie C1 non vanno bene, l'attaccante veneto trova poco spazio, solo 6 presenze e non segna goal.

Eddy decide allora di tornare in C2 vicino a casa e accetta la proposta del Giorgione, compagine di Castelfranco Veneto. Con i biancorossi la carriera del più giovane dei Baggio inizia finalmente a prendere quota: in un anno e mezzo realizza 25 reti in 61 gare giocate, che gli valgono la chiamata dell'Ancona, in Serie C1, nel gennaio del 1998.

GLI ANNI D'ORO CON ANCONA E ASCOLI

Più alto e robusto di Roberto (un metro e 76 centimetri per 78 chilogrammi), Eddy dimostra di vedere bene la porta con la maglia biancorossa: va in doppia cifra, realizzando 11 goal in 32 presenze di campionato e dando un apporto importante per la salvezza della squadra guidata inizialmente da Roberto Clagluna, successivamente da Bruno Giordano nel finale.

Le sue performance gli valgono nuovamente l'attenzione dei media nazionali, che iniziano a chiamarlo con l'appellativo di 'Baggino' che gli resterà appiccicato addosso fino al termine della sua carriera. Nel 1999/00 resta nelle Marche ma passa all'Ascoli, sempre in C1, e con il club bianconero vivrà la stagione migliore in assoluto: sotto la guida di Enzo Ferrari, Eddy, in grandi condizioni, ispirato da Enrico Maria Amore, segna una caterva di reti: sono 17 nelle prime 18 partite, con la squadra che pare destinata al salto di categoria.

Alla fine però la squadra chiude al 3° posto e la promozione in B deve passare dai playoff. Baggio chiude la stagione regolare con 23 goal (5 in meno del capocannoniere del torneo, Deflorio) e con i suoi compagni approda alla finale che lo vede opposto proprio all'Ancona in un caldissimo derby. L'atto conclusivo degli spareggi si disputa a Perugia l'11 giugno del 2000. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, è proprio Eddy a portare in vantaggio i bianconeri con una bellissima girata in sforbiciata. 

Sembra fatta, ma nel calcio non è mai finita finché l'arbitro non fischia la fine. Così in zona Cesarini, con l'Ancona in 10 uomini per l'espulsione per proteste di La Grotteria, in modo rocambolesco i biancorossi pervengono al pari: Mirko Ventura sfrutta un rimpallo fortunato per andare alla conclusione dal limite dell'area e battere il portiere ascolano. L'1-1 finale beffa l'Ascoli e premia l'Ancona, che in virtù della miglior posizione in classifica è promosso in Serie B.

Baggio da qualche mese è seguito dagli osservatori di diverse squadre importanti, che valutano la possibilità di un ingaggio: fra queste c'è anche l'Arsenal di Arsene Wenger. Non se ne farà nulla. Non sarà sicuramente la Premier League, ma l'ottimo rendimento con l'Ascoli apre a Eddy le porte della Serie B, torneo che lo vede al debutto nuovamente in forza all'Ancona. 

Se suo fratello Roberto ha giocato nell'Inter in tandem con Bobo, 'Baggino' fa coppia in attacco con un altro figlio d'arte, Maximilian Vieri. L'esordio nel torneo cadetto arriva il 1° settembre 2000, ed è bagnato dal goal del definitivo 0-2 esterno che regala ai marchigiani il successo contro il Torino.

Il più giovane dei fratelli Baggio fa divertire i tifosi, totalizza 29 presenze e 10 goal fra campionato e Coppa Italia e dimostra che la B è un campionato in cui può giocare ed esprimersi ad alti livelli.  

Catania lineups Serie C1 2001/02

LE ESPERIENZE DI CATANIA, SALERNO E VICENZA

Eddy tuttavia è attratto dalla proposta di una piazza importante come Catania, e accetta di scendere di categoria per giocarci. Riparte dunque con gli etnei dalla C1. La squadra è buona, e resta costantemente nelle parti alte della classifica. Tuttavia il presidente, il vulcanico Luciano Gaucci, non è mai contento dei suoi allenatori, e nel corso dell'anno ne cambia ben 3: ad Aldo Ammazzalorso succedono prima Pietro Vierchowod, poi Ciccio Graziani, che conduce i siciliani ai playoff. 

Baggio si conferma su ottimi livelli ed è il bomber della squadra con 18 goal nella stagione regolare. Ai playoff gli etnei hanno la meglio sul Pescara in semifinale e nella doppia finale superano 1-0 il Taranto in casa grazie a un goal di Michele Fini: è Serie B. Eddy l'ha dunque riconquistata sul campo, tuttavia Gaucci si conferma un presidente mai banale e stravolge la rosa rispetto alla stagione precedente.

Anche Baggino è fra i partenti e si accorda con la Salernitana, restando comunque in Serie B. Fa la conoscenza di Zdenek Zeman, che prova a reinventarlo esterno offensivo nel suo proverbiale 4-3-3. Eddy prova ad adattarsi, ma i risultati sono deludenti, e l'arrivo di Varrella al posto del boemo, con il passaggio ad uno schema molto difensivo, non sortisce gli effetti sperati. I campani chiudono all'ultimo posto e retrocedono sul campo in Serie C1 (ma saranno poi ripescati dopo il 'Caso Catania'), mentre Baggio segna 6 goal in 27 presenze.

La stagione successiva, il 2003/04, registra il suo passaggio 'amarcord' a Vicenza, nella squadra che suo fratello Roberto aveva rappresentato a inizio carriera. I biancorossi, guidati da Beppe Iachini, chiudono al 13° posto, con Baggio autore di 3 reti in 22 presenze. Resta comunque in Serie B anche nel 2004/05, quando il Catania lo rivuole con sé. I problemi fisici iniziano a minarne l'integrità fisica, e mette insieme appena 2 reti in 11 gare nei primi sei mesi di stagione, mentre con Nedo Sonetti in panchina la squadra siciliana giungerà 12ª.  Per Baggino quelli segnati con la maglia rossazzurra saranno gli ultimi goal in Serie B della carriera.

Eddy Baggio Pisa Serie C1

IL RITORNO IN C E IL FINALE DI CARRIERA

Eddy ha ormai 30 anni e gli anni migliori sembra esserseli lasciati alle spalle. A gennaio 2005 si trasferisce in Liguria con lo Spezia. Parte forte, con 2 goal nelle prime 2 gare giocate, di cui uno spettacolare in rovesciata rifilato alla Cremonese. Ma la stagione è fitta di alti e bassi, anche perché l'ex rossazzurro deve superare la concorrenza interna di Guidetti. Chiude l'esperienza ligure con 5 goal in 16 gare, vince una Coppa Italia di Serie C e poi torna in Toscana, questa volta per indossare la storica casacca nerazzurra del Pisa.

Un infortunio a inizio stagione rende i primi mesi della nuova avventura particolarmente sofferti per Eddy, che tiene duro, pur giocando poco, per poi esplodere nella seconda metà del campionato: 11 goal, che risultano decisivi per la salvezza della squadra, più uno, importantissimo, seguito da un'esultanza sfrenata, realizzato contro la Massesse al 98' del ritorno dei playout.

Resta al Pisa per una seconda stagione, fatto più unico che raro nella carriera di Eddy, e viene nominato capitano. A regalargli la fascia personalizzata è niente meno che suo fratello Roberto. Dopo una bella prima parte di stagione, che lo vede autore di 5 reti in 16 presenze, nel gennaio del 2007 si fa male ed è costretto a star fuori. Nel girone di ritorno disputa un solo spezzone di partita contro il Pavia.

Il Pisa conquista comunque la Serie B battendo nella finale playoff il Monza. Baggio rimane in rosa anche per la stagione successiva, tuttavia il nuovo tecnico Gian Piero Ventura non lo vede e lo esclude dalla lista ufficiale della squadra per il campionato cadetto. Dopo 6 mesi da separato in casa, Eddy lascia il Pisa nel calciomercato invernale e approda al Portogruaro. Complici nuovi infortuni, disputa appena 6 partite e successivamente fa un'ultima stagione a livello professionistico con la Sangiovannese (4 reti in 31 gare).

A 35 anni passa a giocare con i Dilettanti, divertendosi con le maglie di Campitello e Amerina nel campionato di Promozione umbro. A inizio 2010, quando è in vetta alla classifica marcatori con 13 goal, si rende conto che il suo fisico non risponde più come lui vorrebbe e decide di ritirarsi dal calcio giocato.

Eddy Baggio Fiorentina

APPREZZATO TECNICO IN TOSCANA

Dopo aver rappresentato a livello professionistico 12 squadre diverse, si dedica all'allenamento dei più giovani. Così, ottenuto il patentino, parte da Pisa nelle nuove vesti da tecnico. Guida gli Allievi Nazionali e l'anno dopo, nel 2012/13, entra nello staff tecnico del Settore giovanile della Fiorentina.

Nella sua prima stagione allena gli Allievi Nazionali viola, poi passa ai Giovanissimi, che ha guidato per diverse stagioni, vincendo anche il Memorial Fabbrini con i Giovanissimi B nel 2014. Togliendosi definitivamente di dosso il peso di essere visto come Baggino, il fratello minore del campione Roberto.

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