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Didac VilaGetty Images

Didac Vilà, la meteora per eccellenza: uno Scudetto col Milan giocando una sola partita

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Un allenatore emergente, uno dei centravanti più forti al mondo che al suo arrivo si presenta dicendo “Ciao, sono venuto qui per vincere e quest’anno vinciamo tutto”, tanta qualità tecnica e diversi reduci dall’epopea ‘ancelottiana’.

Quello che si presenta ai blocchi di partenza del campionato di Serie A 2010/2011, è un Milan che sembra avere tutto ciò che serve per puntare allo Scudetto.

Chiuso il capitolo Leonardo e mandato di conseguenza in archivio il ‘4-2-fantasia’, il club rossonero decide di puntare forte su Massimiliano Allegri, un tecnico che è reduce dalle ottime annate vissute alla guida del Cagliari e che, come aveva spiegato da Adriano Galliani qualche mese prima, “Ha il physique du rôle per allenare il Milan”. A lui viene messa a disposizione una squadra di prim’ordine alla quale è affidato il compito di porre fine al dominio dell’Inter.

Quello che Allegri si trova ad allenare è un gruppo composto da tanta gente che è abituata a vincere. L’uomo di punta è Zlatan Ibrahimovic, che ha fatto il suo ritorno a Milano, ma questa volta sulla sponda rossonera, dopo aver vissuto un’annata tormentata al Barcellona, ma dietro di lui ci sono campioni come Nesta, Seedorf, Inzaghi, Pirlo, Ambrosini e Gattuso, ovvero tutti giocatori che con la maglia rossonera addosso sono già riusciti a spingersi fino al tetto d’Europa.

Molti tra loro hanno già dato il meglio del calcio che avevano a disposizione, ma il loro ciclo non si è ancora chiuso. Se si aggiunge a questo ‘materiale umano’ poi anche il talento e la forza di Thiago Silva, Boateng, Ronaldinho, Robinho, Van Bommel e Cassano, il gioco è fatto. O quasi.

Si perché quel Milan ha molto di ciò che un allenatore può sognare, ma ha anche un discreto ‘buco’ a sinistra. Il padrone della fascia dovrebbe essere Zambrotta, che però a fine 2010 incappa in un infortunio che lo terrà fuori diversi mesi. Alle sue spalle dovrebbe esserci Jankulovski, altro uomo della vecchia guardia che però è da tempo frenato da problemi che l’hanno spinto ai margini di un gruppo che di lì a poco saluterà, e quindi a riscoprirsi elemento imprescindibile è Luca Antonini.

Nelle stagioni precedenti si è rivelato un gregario più che affidabile, ma per lo sprint finale, quello che conduce dritto ad un traguardo chiamato Scudetto, serve quanto meno una valida alternativa che gli consenta di rifiatare.

Quando nel gennaio del 2011 si apre la sessione invernale di calciomercato, una delle priorità del Milan è dunque il terzino sinistro. Il primo nome che viene fatto è quello di Domenico Criscito, al quale viene fin da subito affiancato quello di un talento spagnolo del quale in Italia si sa pochissimo: Didac Vilà Rosselló.

E’ Massimiliano Allegri stesso a svelare pubblicamente quelle che sono le intenzioni del club meneghino.

“Stiamo vivendo una situazione di emergenza numerica, abbiamo diversi giocatori infortunati. Se arriverà un terzino dovrà essere funzionale al Milan, deve quindi essere un ottimo giocatore, altrimenti sono contento di quelli che abbiamo a disposizione. Didac Vilà lo conosco, l’ho visto giocare. E’ un ragazzo giovane, ma non è il solo su cui stiamo puntando. Criscito è nella lista insieme a questo ragazzo spagnolo”.

La strada che conduce a Criscito si fa fin da subito in salita, visto che il Genoa si dimostra poco propenso a cedere il giocatore a stagione in corso e quindi, quando ormai mancano pochi giorni alla chiusura del mercato, il Milan rompe gli indugi e decide di andare con forza su Didac Vilà.

E’ il 28 gennaio quando Adriano Galliani parte alla volta di Barcellona per trovare un accordo con l’Espanyol, ovvero la società che detiene il cartellino del giocatore. Con lui c’è anche Mino Raiola che, dopo aver portato in rossonero Ibrahimovic, Van Bommel e Robinho, vola in Spagna in veste di consulente.

Didac Vila Espanyol 2010 Getty

La trattativa dura circa tre ore in tutto e viene chiusa sulla base di un trasferimento a titolo definitivo a fronte di un esborso da circa tre milioni di euro.

“A.C. Milan comunica di aver acquisito, a titolo definitivo, dal RCD Espanyol il calciatore Didac Vilà. Dopo il superamento delle visite mediche il difensore firmerà un contratto fino al 30 giugno 2015”.

Dalla Spagna intanto inizia a giungere qualche informazione in più sul giocatore. E’ cresciuto nel settore giovanile dell’Espanyol, da un paio di anni è entrato a far parte in pianta stabile della prima squadra, è nel giro dell’Under 21 della Spagna e di lui si parla come di uno dei terzini più promettenti del calcio iberico al pari di un ragazzo che si sta mettendo in mostra al Valencia: tale Jordi Alba.

Didac Vilà non è insomma un ‘carneade’ ed anzi viene fuori che già tre anni prima era finito nel mirino dell’Inter quando il suo rinnovo con l’Espanyol sembrava in dubbio.

“Lo seguivamo da tempo - spiegherà poi Adriano Galliani - A segnalarmi Didac Vilà era stato Andrea Valdinoci e quando ad agosto ho passato qualche giorno a Barcellona per la trattativa per Ibrahimovic, ho incontrato anche i dirigenti dell’Espanyol che mi hanno parlato benissimo di lui”.

Un acquisto mirato dunque, uno di quelli che ti fanno sentire di essere andato sul sicuro. Didac Vilà, nel giro di poche settimane, si ritrova catapultato in una realtà completamente diversa da quella alla quale era abituato, ma la cosa non lo spaventa minimamente.

“Sono molto facile di essere al Milan e sono pronto ad affrontare le sfide che mi attendono. Spero che i tifosi rossoneri mi vogliano bene come mi hanno voluto bene quelli dell’Espanyol. Sono un terzino sinistro che sa fare bene sia la fase difensiva che quella offensiva ed ora sono arrivato nel club più titolato al mondo”.

Le speranze di far bene ci sono tutte, intanto però il Milan ha già deciso di coprirsi ulteriormente le spalle assicurandosi anche Urby Emanuelson. La fascia sinistra, che ad inizio 2011 era sguarnita, si riscopre magicamente affollata e a farne le spese è proprio il giovane spagnolo che inizia a trascorrere le sue domeniche tra tribuna (tanta) e panchina (poca).

Quando ad inizio aprile Zambrotta tornerà ad essere abile ed arruolabile e quindi padrone indiscusso di una maglia da titolare, per l’ex Espanyol il campo diventerà una semplice utopia.

“Didac è un ragazzo che è arrivato dal calcio spagnolo e che ora deve imparare quello italiano - spiegherà Massimiliano Allegri - Non è una cosa facile da fare in pochi mesi, soprattutto poi in un momento delicato della stagione come questo. E’ un ragazzo del 1989, è giovane e avrà una buona carriera”.

Il Milan intanto corre in campionato e il 7 maggio 2011, pareggiando 0-0 sul campo della Roma, si assicura la conquista del titolo di campione d’Italia con due turni di anticipo. Per i rossoneri è il diciottesimo Scudetto della loro storia, per Didac Vilà è il primo, ma lo ha vinto senza aver totalizzato un solo minuto in campo.

L’esterno spagnolo giocherà la sua prima partita in Serie A un paio di settimane più tardi in occasione dell’ultimo turno del torneo. I giochi sono ormai già fatti, il pareggio sul campo dell’Udinese è influente e i suoi novanta minuti, i primi e unici in rossonero, saranno ‘senza infamia e senza lode’.

Didac Vila MilanGetty

Didac Vilà ripartirà poi dal suo Espanyol e, quando dopo un’annata molto positiva, terminato il prestito farà ritorno al Milan, ad attenderlo ci sarà il più classico dei passaggi in vista dei saluti definitivi. Il club infatti ha già deciso di voler puntare su altri elementi, mentre il Valencia ha individuato in lui il sostituto naturale di Jordi Alba, il suo ex ‘alter ego’ che intanto si è trasferito al Barcellona.

E’ un’operazione che rende felici tutti e che sembra potersi chiudere in tempi rapidissimi, ma invece della fumata bianca arriva una doccia gelata.

“Il calciatore Didac Vilà non ha superato in maniera soddisfacente le prove mediche alle quali si è sottoposto con il Valencia. Lo staff medico pensa che il giocatore non sia al 100% per la pratica agonistica immediata. Per tanto il Valencia ha interrotto le contrattazioni. La società augura il meglio a questo straordinario giocatore per la sua carriera sportiva”.

Didac Vilà, che in estate si è laureato Campione d’Europa con la Spagna Under 21 e che sembra essere anche entrato nei pensieri del commissario tecnico della Nazionale maggiore Vicente Del Bosque, nel momento potenzialmente più importante della sua carriera, si riscopre costretto a fare i conti con la pubalgia.

La sciarpa del Valencia, con la quale si era già fatto immortalare al Mestalla, viene dunque riposta in un cassetto, il tutto mentre il Milan prova in qualche modo a sbloccare la situazione.

I rossoneri fanno sapere che si tratta di “Una lieve infiammazione alla zona pubica”, ma la situazione si rivelerà più complessa. Il 21 agosto 2012 Didac Vilà si sottopone ad un intervento chirurgico. Quando poco più di due mesi dopo tornerà a disposizione, per lui al Milan non ci sarà ancora una volta posto e la sua avventura milanese finirà così come era iniziata: guardando i compagni giocare dalla tribuna.

“Dipende sempre dall’allenatore. E’ lui che decide e se non gli piaci non ti fa giocare. Quando mancavano tre mesi alla fine del campionato ero totalmente recuperato, ma non mi è stato dato spazio. Al Milan ho vissuto un periodo strano: sono stato infortunato e quando sono stato bene non ho potuto giocare. Non credo che tornerò a vestire mai più la maglia rossonera”.

Effettivamente la maglia rossonera non la vestirà mai più. Le tappe successive della sua carriera saranno Betis, Eibar, AEK Atene e soprattutto Espanyol,il club al quale legherà realmente il suo nome. Non vestirà mai la maglia della Nazionale maggiore spagnola e non si imporrà mai ad alti livelli.

Quella di Didac Vilà è la storia di una ‘meteora’ nel senso più puro del termine. In rossonero e in Serie A non è riuscito a lasciare la minima traccia, ma gli sono bastati novanta minuti di gioco per mettere in bacheca uno Scudetto. Ci sono grandi campioni che non sono riusciti a vincerene uno in una carriera intera…

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