Sì, c'è stato un tempo in cui Juventus e Torino hanno litigato per Dario Knezevic. Chiaro segnale di come il progresso, in entrambe le sponde della Mole, abbia fatto il suo corso. Chiaro segnale di come, specialmente per i bianconeri, i tempi bui nell'immediato post Calciopoli non siano mancati.
Correva l'estate 2008. Da una parte la Vecchia Signora, ancora dilaniata dalla Serie B e, soprattutto, da una lenta e dolorosa ricostruzione. Dall'altra l'ambizione granata, caratterizzata da alti e bassi, con il patron Urbano Cairo in prima linea.
Spazio all'ingegno, non potendo vantare un grosso potere economico, con l'allora ds bianconero Alessio Secco a rinforzare la squadra con Amauri, Mellberg, Manninger, Poulsen e, appunto, Knezevic. Difensore centrale, onesto mestierante, destinato in un primo momento a trasferirsi dall'altra parte del Po.
Le mosse del Torino, tempestive e covincenti, portarono a un principio d'accordo con il Livorno sulla base di un milione e mezzo per rilevarne la compartecipazione. Offensiva che in una notte venne scavalcata da Madama, a fronte di un'intesa per il prestito annuale a 700 mila euro con il diritto di riscatto della metà fissato a 1,5 milioni. Insomma, blitz vincente.
Un episodio che, tuttavia, rischiò di sfociare in vie legali. E le parole di Cairo dell'epoca testimoniano chiaramente l'alta tensione:
"Non si può vendere un giocatore due volte. Se fosse così, mando tutto in Lega e vediamo che cosa succede. Se vendo la stessa casa due volte, qualcuno potrebbe anche denunciarmi per truffa. Non credo si possa fare".
La risposta del presidente amaranto, Aldo Spinelli, non si fece attendere:
"Il Torino si era impegnato molto per prendere il giocatore. Cairo lo voleva ma sui contratti la cosa più importante è la firma del giocatore, che invece si è accordato con la Juventus".
E poi, come spesso accade nel mercato moderno, la volontà del giocatore è tutto. Con il croato a esporre chiaramente la sua scelta:
"Da piccolo volevo giocare in una grande squadra, ho scelto la Juve e credo di aver fatto bene. Rispetto il Torino ma ho scelto la Juve, non ho mai avuto dubbi".
Quella Juventus chiuse la stagione al secondo posto in classifica, con Knezevic pressoché impalpabile, complice un brutto infortunio al ginocchio sinistro. In sintesi, 4 gettoni e un rientro alla base senza grossi rimpianti, per poi maturare altri 84 gettoni in 3 anni con il Livorno. Chiamatela, se volete, giusta dimensione.




