Pubblicità
Pubblicità
Massimiliano Allegri Champions CardiffGetty Images

Dal sogno Champions all'incubo Real: la finale di Cardiff

Pubblicità
Banner archivio storieGOAL

Sabato 3 giugno 2017, 'Millennium Stadium' di Cardiff: si gioca la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, ovvero la grande occasione di spezzare la maledizione europea che ha colpito i bianconeri ormai da più di vent'anni.

La squadra allenata da Allegri si presenta all'appuntamento dopo aver sbriciolato il Barcellona di Iniesta, Messi, Neymar e Suarez con un secco 3-0 allo 'Stadium' nella notte in cui Dybala si prende la scena con una doppietta proprio sotto gli occhi del connazionale e idolo, sognando un giorno magari di raccoglierne l'eredita. Le cose però andranno molto diversamente sia per la Joya che per la Juve.

Superato senza problemi l'ostacolo Monaco in semifinale, infatti, i bianconeri crollano in finale sotto i colpi del Real Madrid e vedono così sfumare per l'ennesima volta la possibilità di laurearsi campioni d'Europa.

La cavalcata della Juventus nell'edizione 2016/17 della Champions League inizia con un deludente pareggio casalingo per 0-0 contro il Siviglia. Nella seconda giornata della fase a gironi i bianconeri passeggiano a Zagabria dove battono 0-4 la Dinamo con reti di Pjanic, Higuain, Dybala e Dani Alves.

Decisamente più complicata è la trasferta di Lione, anche perché la Juventus resta in dieci a causa dell'espulsione di Lemina in avvio di ripresa ma un guizzo di Cuadrado nel finale regala tre punti preziosissimi in chiave qualificazione. I francesi invece fermano i bianconeri al ritorno, quando Tolisso a pochi minuti dal termine pareggia il rigore segnato da Gonzalo Higuain in avvio di gara.

Poco male perché la Juventus chiude il discorso qualificazione a Siviglia dove Marchisio (su rigore), Bonucci e Mandzukic rimontano l'iniziale svantaggio firmato da Parejo. Nell'ultimo turno sono Higuain e Rugani a regalare la vittoria casalinga contro la Dinamo Zagabria, permettendo alla Juve di chiudere il girone al primo posto e da imbattuta.

Il sorteggio degli ottavi regala ai bianconeri l'incrocio col Porto. La gara d'andata del 22 febbraio 2017 viene vinta dalla Juventus per 0-2 grazie ai goal siglati nel finale da Pjaca e Dani Alves ma passa alla storia per quanto succede prima del fischio d'inizio, con la clamorosa esclusione di Bonucci dopo uno scontro con Allegri. Il difensore guarderà la partita in tribuna, seduto su uno sgabello che sarà il simbolo di una rottura che al termine della stagione porta al divorzio col trasferimento di Bonucci al Milan.

Al ritorno comunque il centrale viterbese è regolarmente al suo posto e le residue speranze del Porto si spengono nel finale di primo tempo, quando Dybala si presenta sul dischetto e infila Iker Casillas. La Juventus vola ai quarti dove troverà l'ostacolo più alto.

Il sorteggio infatti stavolta è sfortunato e costringe i bianconeri a misurarsi col super Barcellona di Luis Enrique, che peraltro aveva già sconfitto la Juventus nella finale di Berlino del 2015. L'11 aprile 2017 però lo 'Stadium' vive una notte da sogno con i bianconeri avanti di due goal dopo poco più di venti minuti grazie alla doppietta di Dybala, mentre nel finale sarà Chiellini a chiudere la pratica in mischia. Al ritorno quindi la Juventus difende il vantaggio senza troppi patemi: 0-0 e qualificazione.

A favorire la svolta europea della squadra di Allegri è tra le altre cose il passaggio al 4-2-3-1, modulo che esalta le caratteristiche dei tanti giocatori offensivi presenti in rosa e permette al tecnico di schierare contemporaneamente in campo Dani Alves (spesso nel ruolo di terzino), Pjanic, Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain.

Proprio il Pipita è l'assoluto protagonista nella semifinale d'andata, quando sigla una fantastica doppietta in casa del Monaco di un giovanissimo Mbappé ipotecando di fatto il biglietto per Cardiff. Al ritorno la Juventus vince di nuovo con goal di Mandzukic e Dani Alves, rendendo inutile la rete dello stesso Mbappé nel finale di gara. Due anni dopo la delusione di Berlino i bianconeri sono di nuovo in finale di Champions.

Alla vigilia, come dimostrano le dichiarazioni di Allegri, tra le fila juventine si respira grande ottimismo. Stavolta sembra davvero l'occasione buona per sfatare un tabù che, dal trionfo di Roma del lontano 1996, ha poi visto Madama giocare e perdere ben quattro finali (1997, 1998, 2003 e 2015).

"Siamo partiti da lontano e piano piano sono cresciute convinzione e autostima per arrivare a questa sfida. Le vittorie durante l'anno ci hanno allenato per presentarci qui al meglio, poi ci vorrà anche un po' di fortuna".

Fortuna che invece ancora una volta volta le spalle proprio a due passi dal traguardo tanto sognato. Allegri, preoccupato dalla potenza offensiva del Real Madrid, decide di sacrificare Cuadrado alzando Dani Alves sulla linea dei trequartisti e schierando Barzagli nel ruolo di terzino destro con Bonucci e Chiellini davanti a Buffon, mentre sulla sinistra agisce Alex Sandro. In mezzo al campo Khedira e Pjanic. Dybala e Mandzukic completano il trio alle spalle di Gonzalo Higuain.

Leonardo Bonucci Mario Mandzukic CardiffGetty Images

La Juve parte forte e Pjanic impegna severamente Keylor Navas con un tiro dal limite, al ventesimo però a passare in vantaggio è il Real Madrid con il solito Cristiano Ronaldo che sfrutta anche una sfortunata deviazione di Bonucci. I bianconeri accusano il colpo ma poco dopo a riportare in equilibrio la partita è una magia di Mandzukic, che sfrutta al meglio la sponda di Higuain e si inventa un mezza rovesciata su cui Navas non può nulla. 1-1 e palla al centro. La Juve c'è, insomma. Tanto che anche Allegri, come raccontato qualche tempo dopo a 'The Player Tribune', inizia a crederci.

"Quando ho visto che il tiro di Mandzukic si stava infilando alle spalle del portiere del Real Madrid ho pensato: "Wow, forse forse...". Poi quando la palla ha toccato la rete mi sono detto: "Ok, forse è la volta buona".

Nella ripresa invece i bianconeri si sciolgono improvvisamente e soffrono per un quarto d'ora prima di capitolare definitivamente: tiro di Casemiro, altra deviazione (stavolta di Khedira) e palla in rete. Il Real è di nuovo avanti ma la Juve non ha più la forza di andarlo a riprendere e anzi incassa subito il terzo goal con Cristiano Ronaldo che fa doppietta e chiude di fatto la partita. Nel finale c'è tempo solo per il rosso a Cuadrado (appena subentrato dalla panchina) e per il sigillo di Asensio. Risultato? Juventus-Real Madrid 1-4. Il sogno si è trasformato in incubo. La maledizione europea continua.

Cristiano Ronaldo Champions League final CardiffGetty Images

Nei mesi successivi in tanti si chiederanno cosa sia successo nello spogliatoio di Cardiff tra primo e secondo tempo dato l'improvviso crollo psico-fisico dei bianconeri, ma a smentire le voci di presunti alterchi tra alcuni giocatori della Juventus sarà Giorgio Chiellini nella sua autobiografia 'Io, Giorgio'.

"La verità è che eravamo solo stanchi. Siamo rientrati nello stanzone con Mandzukic e Pjanic malandati che quasi non camminavano. Avevamo tutti il fiatone e a parte dirci di non disunirci, non abbiamo litigato, anzi. Quella volta ero proprio convinto che l'avremmo vinta, la Champions: un mese prima eravamo nettamente i più forti d'Europa. Purtroppo le finali arrivano sempre troppo tardi per noi. Dopo aver preso il secondo gol in quel modo da Casemiro abbiamo pensato che fosse già finita, io per primo. E non si fa, perché non era assolutamente finita, anche se prendemmo due gol in rapida successione. Il terzo goal è stato da sprovveduti, Mandzukic anticipato, Alex Sandro infilato e io con Bonucci fermi come mammalucchi a guardare Ronaldo segnare. Anche sull'1-3 abbiamo avuto qualche occasione e segnando avremmo riaperto tutto, perché il Real Madrid può smarrirsi in un momento".

In particolare Chiellini nega la lite che, secondo alcune indiscrezioni mai confermate, avrebbe visto come protagonisti Leonardo Bonucci e Paulo Dybala.

"Qualche giorno dopo Buffon mi chiese se si era perso qualcosa, se quello che leggeva sui giornali fosse successo davvero magari mentre lui era assente. Gli era venuto il sospetto, ma l'ho rassicurato anche se il dubbio stava venendo pure a me che non mi ero mai mosso. Leggende metropolitane, non bisogna credere a tutto".

Mentre lo stesso Bonucci, intervistato da 'Amazon Prime', ha ammesso come proprio la finale di Cardiff sia uno dei più grandi rimpianti della sua carriera.

"Vorrei rigiocare quella finale. Nel primo tempo abbiamo fatto una grande partita, nel secondo siamo venuti meno come squadra e sacrificio. Il Real ci ha messo alle corde".
Juventus players Cardiff final ChampionsGetty Images

Anche il tecnico Allegri, ovviamente, ha dato la sua versione di quanto successo a Cardiff in una lunga intervista concessa a 'Player Tribune'.

"Dal secondo tempo ho capito che non avevamo i mezzi o gli strumenti che ci servivano. Avevo due giocatori che faticavano a stare in piedi per colpa dei loro infortuni e il Real Madrid ha giocato una partita intelligente. Per arrivare in finale serve talento e fortuna. Per vincere devi essere la squadra migliore. E questo può sembrare strano perché quando ho lasciato il rettangolo di gioco quella notte sapevo che noi non eravamo la squadra migliore. E' stato tutto molto semplice".

Decisamente più difficile è stato metabolizzare l'ennesima delusione europea, tanto che Allegri ha confessato di aver pensato seriamente alle dimissioni.

"Ho lasciato Cardiff con la squadra e sono ritornato in Italia. La sera dopo ero a casa e mi sono posto una domanda difficile: E' la fine del mio percorso? E questo il punto massimo a cui posso portare questa squadra? Ho pensato se era questa la pagina finale della mia storia alla Juventus e una parte di me spingeva per recarmi in sede lunedì e rassegnare le dimissioni".

Alla fine invece la storia tra Allegri e la Juventus continuerà per altre due stagioni e dopo due anni di pausa è ricominciata nell'estate del 2021, prima di chiudersi traumaticamente e definitivamente nel 2024.

Ma senza riuscire a spezzare la maledizione Champions e quella notte di inizio giugno a Cardiff. Un sogno diventato incubo.

Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0