8 febbraio 2015. Una data che magari a molti non dirà niente, ma che se pronunciate di fronte a Daniele Verde probabilmente ricorderà sempre con grande piacere.
No, non c'entrano compleanni o ricorrenze varie. Ma fu quello il giorno in cui l'esterno d'attacco nato a Napoli esordì da titolare in Serie A.
Il suo ingresso nel calcio dei grandi, lui che all'epoca aveva appena 18 anni, lo aveva inaugurato qualche settimana prima.
Un paio di scampoli di partita contro Palermo ed Empoli per scrollarsi di dosso lo zero della casella "presenze" e iniziare ad assaporare un po' il gusto di essere un calciatore professionista.
Poi, la sorpresa nel prepartita di Cagliari-Roma. Rudi Garcia, all'epoca allenatore dei giallorossi e in preda con una crisi di risultati e identità che caratterizzerà tutta la seconda parte di campionato 2014/2015, gli consegna una maglia da titolare.
Una decisione azzardata, che lascia perplessi parecchi tifosi e anche qualche commentatore. La Roma quel giorno però non ha una grande abbondanza di calciatori a disposizione tra squalifiche e infortuni.
Basti considerare che l'allenatore francese è costretto a portare in panchina ben quattro elementi della Primavera, che diventano cinque considerando proprio Verde.
La partita inizia e i giallorossi, come capita ormai da qualche settimana, fanno più fatica del solito a costruire gioco e azioni in grado di mettere in difficoltà la difesa eretta dagli uomini guidati da Gianfranco Zola.
L'uomo più pericoloso è proprio il giovane Verde. Con la spensieratezza e l'entusiasmo tipici di chi esordisce in Serie A e non sente ancora il peso di dover dimostrare nulla a nessuno, l'esterno prova qualche sortita offensiva e si presenta con regolarità nei pressi dell'area di rigore.
Getty ImagesAvrebbe anche la possibilità di segnare un goal abbastanza facile, ma la posizione un po' defilata e forse l'emozione del momento lo portano a sbagliare sul più bello e a mandare la palla sull'esterno della rete.
Ma è al minuto 37 che Verde illumina il pomeriggio - a dire la verità fino a quel momento piuttosto grigio quanto in cielo quanto il campo - della Roma e di Rudi Garcia.
Ricevuta palla da Adem Ljajic, l'esterno gli restituisce il favore con un delizioso scavetto che mette il serbo nella miglior condizione di poter segnare.
E' 1-0, ma l'abbraccio più che all'autore del goal va al ragazzo che ha servito l'assist decisivo.
Il giorno dopo i quotidiani si rincorrono a chi trova il calembour più originale per sottolineare l'impatto del ragazzino sui destini della partita. Una battaglia a colpi di inchiostro facilmente riassumibile in "Linea Verde".
Dopo quel pomeriggio, il ragazzo della Primavera pronto al grande salto in Prima Squadra accumula altre 7 presenze, tra cui quella in Europa League contro il Feyenoord che qualche anno più tardi sarà l'avversario più dolce affrontato dalla Roma in una finale europea.
Di Verde si inizia a parlare come dell'ennesimo capolavoro prodotto dal settore giovanile romanista, in particolare della Primavera guidata da Alberto De Rossi. Ma non sarà così.
Sembrava il graduale inserimento di un promettente ragazzo della Primavera nel giro delle rotazioni dei titolari, con la speranza che il rendimento del ragazzo avrebbe potuto garantire un apporto tecnico di spessore alla squadra.
Le cose sono andate diversamente per l'esterno partenopeo. La Roma decide di separarsene, mandandolo in giro per l'Italia prima e per l'Europa poi al fine di accumulare un bagaglio di esperienze attraverso il quale possa crescere.
Verde cambia una maglia l'anno passando per Frosinone, Pescara, Avellino e Verona prima di accettare le destinazioni esotiche. Prima lo accoglie il Valladolid, poi l'Aek Atene alla quale la Roma lo cede a titolo definitivo.
Sembra tramontare la possibilità di una carriera di primo piano per Verde, che però non arretra di un centimetro dalle intenzioni di dimostrare a tutti il suo valore.
Getty ImagesDopo due anni di buon livello in Grecia, per Verde è il momento di tornare in Italia. A individuare in lui il rinforzo giusto è lo Spezia, neopromosso in Serie A e intenzionato a difendere con le unghie e con i denti una salvezza che si presenta piuttosto ardua.
Sotto i dettami tattici di Vincenzo Italiano, l'esterno ritrova quella brillantezza che lo aveva fatto emergere agli albori della carriera con la Roma. E proprio con i giallorossi, Verde consuma la sua vendetta sportiva. Non una, ma ben due volte nel giro di pochi giorni.
La prima è in Coppa Italia. Lo Spezia va avanti di due reti dopo appena quindici minuti di gioco con Saponara e Galabinov, ma viene raggiunto tra la fine del primo tempo e la ripresa da un rigore di Pellegrini e un goal di Mkhitaryan.
Si va ai supplementari e nel giro di trenta secondi succede l'imponderabile. Mancini viene espulso per somma di ammonizioni. L'arbitro non fa in tempo a riporre il rosso nel taschino che è costretto a estrarlo di nuovo, dato che sugli sviluppi di una punizione battuta a diversi metri dall'area Pau Lopez stende Piccoli da ultimo uomo.
Avanti di due uomini, gli spezini trovano nuovamente la rete del vantaggio proprio con Verde. Lasciato solo e indisturbato in area di rigore l'attaccante bianconero, non propriamente altissimo, riesce a segnare di testa. Un cenno di esultanza, poi le scuse a quello che anche se per poco è stato il suo stadio.
A chiudere il discorso ci pensa Saponara, anche se i due goal sarebbero comunque serviti a poco dato che il pasticcio con le sostituzioni combinato da Fonseca e il suo staff, che porterà la Roma alla sconfitta per 3-0 a tavolino.
Verde replica 4 giorni dopo, sempre all'Olimpico. Stavolta ad essere avanti nel punteggio è la Roma, che si trova a pochi istanti dal termine sul punteggio di 3-1.
GettyMa quando vede lo Spezia, la squadra giallorossa va in black out. Anche stavolta la squadra di Fonseca si fa recuperare, con il goal del 3-3 siglato da Verde al 90esimo su clamorosa disattenzione di Chris Smalling.
Per fortuna della Roma, ci pensa Pellegrini a un soffio dal fischio finale a risolvere le cose. Ma l'attaccante napoletano ha lasciato ancora una volta il segno contro la sua ex squadra.
Lo Spezia a fine stagione centra una salvezza convincente, prendendosi la certezza di giocare la Serie A la stagione successiva con qualche partita d'anticipo.
Ma la stagione di Verde contro la Roma non è ancora finita. All'ultima giornata lo Spezia ospita i giallorossi, che hanno bisogno di almeno un punto per qualificarsi alla Conference League.
Ma la squadra di Italiano non è affatto intenzionata a fare sconti e lo fa capire dopo 6 minuti. Ed è ancora una volta l'attaccante napoletano a punire la sua vecchia conoscenza, portando avanti i suoi. Alla fine della partita il risultato è 2-2, ma il sospiro di sollievo dei tifosi romanisti, più che per la qualificazione europea, deriva dal fatto che per qualche mese non dovranno più trovarsi di fronte l'ennesimo ex dal dente avvelenato.
Nella stagione 2021/2022 Verde non segna nemmeno una volta contro la Roma, ma contribuisce con i suoi 8 goal e i suoi 6 assist a far centrare la seconda salvezza consecutiva allo Spezia, che ha cambiato guida tecnica da Italiano a Thiago Motta.
Oggi, a 26 anni, Daniele Verde è finalmente maturato come calciatore. E chissà che un giorno le strade sue e quelle della Roma possano nuovamente convergere.




