Metti un derby, metti un 'Bentegodi' caldissimo, ma soprattutto mettici Aniello Cutolo. Il 16 settembre 2011 Verona-Padova diventa una partita infuocata, perchè un ex esulta polemicamente e perchè i tifosi dell'Hellas non la prendono affatto bene. Compreso Andrea Mandorlini, di recente approdato al Mantova e in quella gara al timone degli scaligeri.
Ma riavvolgiamo il nastro e spieghiamo perchè si arriva a tutto questo. Cutolo, napoletano doc, è un fantasioso ex esterno offensivo - oggi club manager dell'Arezzo - che in carriera ha indossato per 18 mesi la maglia del Verona. Si trattava di un Hellas impelagato in acque complicate, ritrovatosi a lottare per evitare la discesa in C e che, nel 2006/2007, perdendo il playout contro lo Spezia vide spalancarsi le porte degli inferi.
Cosa c'entra Cutolo, direte voi? C'entra, perchè il popolo gialloblù non gli ha mai perdonato l'errore sottoporta nello spareggio d'andata contro i liguri che di fatto, al termine del doppio confronto che salvò lo Spezia e fece retrocedere l'Hellas, pesò come un macigno.
YouTubeEcco, ora torniamo a noi. Cinque anni dopo Cutolo si reca al 'Bentegodi' in una gara attesissima e dai contenuti campanilistici non indifferenti, ossia il derby veneto tra Verona e Padova: è la quinta giornata della Serie B 2011/2012, coi biancoscudati partiti a razzo in campionato ed ospiti della formazione scaligera fresca di ritorno in cadetteria.
Sull'ex si abbattono fischi ed insulti di ogni tipo, ma alla mezz'ora il numero 11 del Padova si prende la propria rivincita: palla al limite, sinistro che sbatte sotto la traversa e che supera la linea.Goal. Apriti cielo. Cutolo comincia a correre come un forsennato su e giù per il prato verde, si mette provocatoriamente le mani alle orecchie, poi zittisce gli avversari e la panchina dell'Hellas, dov'è presente anche Mandorlini.
Altro excursus: Mandorlini, pochi mesi prima, aveva conquistato la promozione in B coi suoi aggiudicandosi la finale playoff contro la Salernitana. All'Arechi l'accoglienza per i gialloblù non fu accomodante e in estate - durante la presentazione della rosa 2011/2012 - l'allenatore ne aveva approfittato per lanciare una bordata ai granata, invitando calciatori e tifosi gialloblù ad intonare "Ti amo terrone" sulle note di una canzone degli Skiantos.
Cutolo, campano purosangue, una volta notata la reazione di Mandorlini e della panchina veronese alla sua esultanza dopo la rete, rammenta al tecnico cos'avesse fatto a luglio ("Ti ha fatto goal un terrone"). Ne nasce un acceso parapiglia che porta l'arbitro Ciampi ad espellere l'allenatore, mentre l'attaccante se la cava con un cartellino giallo e resta in campo, rendendo nei suoi confronti il clima ancor più rovente rispetto a quanto già non lo fosse.
"Non so cosa volesse Mandorlini - il commento di Cutolo nel dopogara -Ho esultato, è vero ho esagerato, ma era un boccone troppo grande da digerire. Poi ricordiamo che lui ad inizio stagione è stato il primo a fare un coro un po' eccessivo, quindi stia tranquillo".
Una serata folle che vedrà Verona e Padova pareggiare 2-2, con le altre reti firmate da Giuseppe Russo, Marco D'Alessandro e Daniele Cacia. Ma non è ancora finita. No, perchè a metà ripresa c'è ancora il tempo per assistere all'infortunio di Cutolo, costretto alla sostituzione, il quale si becca l'ondata di rancore di un 'Bentegodi' inviperito che associa quel problema fisico al karma.
Una derby carico di tensione dunque, che nei giorni seguenti porta carabinieri e Digos a presidiare gli allenamenti dei biancoscudati.
"Mamma mia che spettacolo - racconterà a distanza di tempo Cutolo a 'Il Mattino di Padova' - Dopo anni sorrido, è stato emozionante, anche divertente".
"Era l'unico modo che avevo per rispondere alla marea di offese che mi sono piovute addosso. E che non mi aspettavo, avendo lasciato Verona già da cinque anni seppur con una retrocessione sul groppone. Chiunque al posto mio avrebbe reagito così, rifarei tutto quello che ho fatto".
"I giorni successivi sono stati turbolenti, la polizia postale mi bloccò il profilo Facebook a causa delle minacce che mi arrivavano. C’era un po’ troppa pressione, ma a mente fredda mi resta solo il ricordo divertente ed emozionante di quella serata".
Ad ogni modo, a mente lucida i protagonisti ridimensioneranno l'accaduto.
"Mandorlini negli anni successivi ha allenato in Serie A, quindi non abbiamo più avuto modo di chiarirci. Non ce l’avevo con lui e credo che mi possa capire: siamo entrambi passionali, quindi credo abbia compreso quel momento".
Il tecnico, dal canto suo, in occasione di un Arezzo-Padova di un paio di stagioni fa accantonò definitivamente i dissapori.
"Siamo un allenatore e un giocatore come tanti, se capita gli stringerò la mano".
Un caos collocato tra le cose di campo, ma quella notte il 'Bentegodi' fu più incandescente che mai.
VERONA-PADOVA 2011/2012: IL TABELLINO DELLA PARTITA
VERONA-PADOVA 2-2
MARCATORI: 21' Russo (V), 29' Cutolo (P), 34' D'Alessandro (V), 53' Cacia (P)
VERONA (4-3-3): Rafael; Abbate, Mareco, Maietta, Scaglia; Hallfredsson, Tachtsidis, Russo; D'Alessandro (66' Berrettoni), Bjelanovic (66' Ferrari), Juanito Gomez (81' Esposito). All. Mandorlini.
PADOVA (4-3-3): Pelizzoli; Legati, Schiavi, Trevisan, Renzetti; Marcolini, Milanetto, Cuffa; Cutolo (66' Dramè), Cacia (88' Ruopolo), Lazarevic. All. Dal Canto.
Arbitro: Ciampi
Ammoniti: Tachtsidis (V), Cutolo (P), Renzetti (P), Cuffa (P)
Espulsi: al 30' Mandorlini (allenatore Verona) per proteste


