Dai 22 stagionali in campo, ai 36 sulle spalle. Numeri, goal, anni. Giornata speciale per Cristiano Ronaldo, ma nessuna torta per festeggiare. Al massimo qualcosa di dietetico, seguendo costantemente i rigidi schemi imposti dal regime alimentare personalizzato. Domani allo Stadium, alle 18, sbarca la Roma. Insomma, vietato distrarsi.
Non che con il portoghese esista questo rischio. E la freschissima prova nella semifinale d'andata di Coppa Italia ne è chiarissimo esempio. A San Siro, contro l'Inter, CR7 ha fornito l'ennesima prestazione extra lusso. Giocate decisive - al momento giusto - sfociate nella doppietta che ha spostato l'inerzia della qualificazione verso il binario juventino.
Missione non prioritaria, ora. Con la concentrazione di Cristiano, e dei suoi compagni, rivolta esclusivamente ai giallorossi. Perché il campionato, volente o nolente, rappresenta per la Signora un obiettivo da centrare. Chiaro, il cammino balbettante del girone d'andata non aiuta, ma il calcio ai tempi del Covid propone usi e costumi differenti. Crederci, dunque, raffigura l'imperativo categorico.
I record marchiati CR7, ormai, si sprecano. E non fanno più notizia. Così come inizia a non fare più notizia la crescita della Juve di Andrea Pirlo che, piano piano, inizia a godersi il percorso. Il tutto avendo già messo in bacheca una Supercoppa Italiana che male non fa, affatto.
Sale di tono Ronaldo, quindi, sale di tono la Juve: semplice, chiaro e lineare. Con ampi margini di crescita, individuali e collettivi, dietro l'angolo. Lo sa il tecnico che, per l'appunto, vede unicamente il bicchiere mezzo pieno.
Vuoi perché l'organico è duttile e, soprattutto, di qualità. Vuoi perché la Juve dà sì l'idea di essere ancora un cantiere aperto, ma al tempo stesso nel nuovo anno - al netto della sconfitta di San Siro contro l'Inter in campionato - le ha vinte tutte.
Pirlo impara, si perfeziona e sostituisce persino l'insostituibile. E' accaduto martedì sera, al 76', con Cristiano Ronaldo a lasciare il posto a Morata. Juve un po' troppo bassa di baricentro, il lusitano provato dalle insidie di un match vissuto da MVP.
"Ronaldo è un punto fondamentale della squadra, ma qualche volta può anche rifiatare. Lui è sempre al top e lo ha dimostrato anche questa sera. Cosa gli ho detto? Quando è uscito gli ho detto che doveva rientrare perché c’è una partita importante sabato, e lui deve essere al top, come in questa partita".
CR7 al top lo è già. E lo dimostra il fatto che, tra i top 5 campionati europei, sia il giocatore ad aver realizzato più doppiette in tutte le competizioni nella stagione corrente.


