E ora arriva il bello. E ora arriva la Champions League. Cristiano Ronaldo si appresta a fare il suo debutto stagionale nell'Europa che conta. Dopo le prime due gare trascorse ai box a causa del coronavirus, il fuoriclasse portoghese mette nel mirino il Ferencvaros.
Missione complicata per gli ungheresi che, domani sera, alle 21, se la dovranno vedere contro la Juventus. Una gara, sulla carta, senza storia. A maggior ragione, appunto, considerando l'effetto CR7.
Che, reduce dalla fresca doppietta rifilata allo Spezia, si appresta a ottenere una casacca da titolare. Insomma, missione chiara: perfezionare la condizione in vista della sfida di domenica con la Lazio.
Cristiano ha voglia di spaccare il mondo, e le parole di Cesena lo testimoniano palesemente. E' tornato, famelico come non mai, deciso a riportare la Juve in vetta alla classifica.
D'altro canto, Ronaldo è fatto così e, sicuramente, non intende cambiare a 35 anni. Perché, poi? Mai come in questo caso la compenente anagrafica assomiglia a un mero dettaglio, neanche preso in considerazione da Andrea Pirlo, che al 'Manuzzi' - in preda alle difficoltà - ha deciso di affidarsi al suo 7. Ripagato, abbondantemente.
GettyAllora via verso l'evoluzione collettiva, verso nuovi orizzonti tattici da esplorare. Il tempo è poco, il margine di errore è minimo, Cristiano è fondamentale. A Kiev, di pura personalità, è stato Morata a trascinare Madama verso il successo. Juve-Barcellona, invece, ha messo a nudo gli attuali limiti bianconeri. Da correggere, quindi, affidandosi anche all'ex Real Madrid.
Da una parte, il Re indiscusso. Dall'altra, il re del momento. Cristiano Ronaldo e Alvaro Morata, già compagni in salsa merengue, ora protagonisti all'ombra della Mole. E se il primo, per forza di cose, di sorprendente non ha più nulla se non la maestosa costanza, il secondo invece si sta rivelando uno splendido colpo di mercato.
Coesistenza. Parola chiave, cercando la massima espressione tecnico-tattica pure coinvolgendo Paulo Dybala, apparso leggermente in difficoltà in questo avvio nelle ultime uscite. Dunque, possibile panchina in vista a Budapest.
Ma questa è un'altra storia, ancora tutta da scrivere, e che non preoccupa minimamente Pirlo. Il quale, in virtù di una ricca abbondanza, in chiave progettuale può dormire sonni tranquilli.


