Alle 9.21, ieri, Cristiano Ronaldo faceva il suo ritorno alla Continassa: macchina aziendale, concentrazione ai massimi livelli e, soprattutto, tanta voglia di respirare aria di Juventus. Un contatto che mancava da 72 giorni, dal derby d'Italia, ultima partita andata in scena prima che il calcio italiano si fermasse.
E se il COVID-19 ha sconvolto usi e costumi dell'intero mondo, il fuoriclasse portoghese non ha mai smesso di guardare il bicchiere mezzo pieno. Come? Profondendo la consueta abnegazione. Prima sull'isola di Madeira, tra le proprie mura; atrezzatissimo e, come sempre, predisposto al sacrificio.
Dopodiché, osservando le due settimane di quarantena imposte dalla normativa italiana, anche nella casa torinese. Una fase di stanca che, comunque, non ha proposto sosprese. In quanto ieri, dopo essersi sottopost ai classici test di controllo, CR7 ha avuto subito modo di mettere in mostra una condizione atletica invidiabile.
Senza forzare, ovviamente. Una prima fase all'insegna della parte atletica, per poi - in termini individuali - spostare la concentrazione verso un lavoro con il pallone. In sintesi, nulla di trascendentale ma al tempo stesso neanche da sottovalutare. Con annesse indiscrezioni incontrovertibili: l'ex merengue è già al top.
Gradualmente, dunque, le sessioni aumenteranno di intensità. Musica per le orecchie di Cristiano, sempre e costantemente proiettato ad alzare l'asticella.
Dopo l'ok del Governo alle sedute di squadra, inoltre, Ronaldo a partire da oggi potrà lavorare con il resto del gruppo. Insomma, un barlume di normalità.


