Basta riaccendere l'interruttore. Basta un pareggio a reti inviolate. Tre mesi e quattro giorno dopo, ovvero dal derby d'Italia, la Juventus è tornata ad assaporare il manto erboso dello Stadium. Centrando, così, la missione qualificazione in proiezione della finale di Roma. La Coppa Italia ha chiamato e, dal canto suo, la Signora ha risposto. Come? Proponendo un buon primo tempo, scendendo decisamente di tono nella ripresa. Il tutto, affrontando un Milan in inferiorità numerica per quasi la totalità della gara.
CR7 IN FORMATO PUNTA CENTRALE
Ecco la novità proposta da Maurizio Sarri. Un'idea, embrionale, che si sarebbe dovuta concretizzare a pieno regime proprio con il cambio di guida tecnica. E che, invece, è stata riposta nel soffitto per poi essere rispolverata dal nulla. La sensazione, considerando le 35 primavere, è che il fuoriclasse portoghese sia destinato a prendere maggiore dimestichezza con una zona del campo che, solitamente, ama accarezzare partendo dal fronte mancino. Insomma, probabilmente, non è ancora giunto il momento della trasformazione. Sebbene, soprattutto nella prima frazione di gara, l'esperimento con Douglas Costa a sinistra e Dybala a destra abbia fornito spunti di riflessione né da sottovalutare né da snobbare. Qualità. Parola d'ordine in vista della Champions League, manifestazione in cui l'organizzazione aulica - spesso e volentieri - sfocia nella produttività. Al di là del rigore fallito, al di là della condizione da perfezionare.
Getty ImagesBENTANCUR: EPICENTRO TECNICO DEL CENTROCAMPO BIANCONERO
Le prestazioni del mediano uruguaiano, ormai, non fanno più notizia. Altro giro, altro contributo extra lusso. Regia o mediano? Non fa differenza. L'ex Boca Juniors, con la sfera tra i piedi, giganteggia. Costruisce con profitto e distrugge - le incursioni degli avversari - con lucidità. Grande applicazione, la stessa che ha portato il tuttofare Celeste a diventare un assoluto punto di riferimento per Sarri. I margini di miglioramento, considerando i (quasi) 23 anni, certamente non mancano. E non sorprende, inoltre, come Madama abbia voluto bloccare sul nascere le ardite ambizioni del Barcellona che, decisamente sul pezzo, avrebbe voluto mettere le mani sul cartellino di Don Rodrigo. Nulla da fare. Incedibile. E non potrebbe essere altrimenti. Dalla sontuosa ripresa proposta contro l'Inter, al rientro ottimale con il Milan. Cambiano le lombarde, ma non Bentancur. Sempre più leader di una squadra che, ormai, pende dai suoi piedi.
PJANIC, ARRIVERANNO TEMPI MIGLIORI?
Al centro di un dialogo di mercato con il Barcellona, il bosniaco potrebbe lasciare la Juve dopo quattro stagioni. Nulla di definito, nulla di certo. Ma, verosimilmente, il passo d'addio è dietro l'angolo. Detto ciò, nel breve termine, alla Continassa conta esclusivamente il presente. E conta, prima di tutto, cercare di mettere le mani su tutti gli obiettivi stagionali. Ragion per cui, focalizzando la concentrazione collettiva sull'oggi, Sarri ha voluto proteggere l'ex giallorosso. Una carezza mediatica, ma anche un'analisi lucida sulle fragilità caratteriali di un calciatore di 30 anni, ormai quindi nel pieno della maturità calcistica. E contro il Milan, dal canto suo, Pjanic ha vivacchiato sulla falsa riga degli ultimi mesi. Poche idee, poca gamba, un giallo.
ALEX SANDRO IN BELLO STILE
Tra i più pimpanti della ripresa, il brasiliano contro il Diavolo ha dominato la fascia mancina, creando più di un grattacapo a Conti. Solito piede sull'acceleratore, ma con buone letture offensive. Un'ottima notizia, questa, per la Juve. Che sul terzino verdeoro fa grande affidamento. Certo, la continuità va valutata nel lungo periodo, ma il 12 bianconero vanta già uno status atletico degno di nota messo palesemente in mostra. Interessanti i duetti con il connazionale Douglas Costa. D'altro canto parlare la stessa lingua aiuta. E non poco. In estrema sintesi, una prova da Alex Sandro in versione prima annata nel capoluogo piemontese: quella in cui - rapidamente - conquistava la fiducia di un ambiente che, anche nei periodi negativi, non ha mai smesso di credere sul suo conto. Vedi il rinnovo, con ingaggio da top player, fino al 2023.




