L'arrivo di Edin Dzeko consegna certamente a Simone Inzaghi diverse soluzioni dal punto di vista offensivo, ma l'attacco dell'Inter non può ancora considerarsi completo, se è vero che già nelle passate stagioni quel che si rimproverava alla rosa di Antonio Conte era proprio non avere ricambi nel reparto avanzato.
Il "Cigno di Sarajevo", presentato con un video di sicuro impatto e con un goal all'esordio nell'amichevole contro la Dinamo Kiev, è un riferimento centrale del tutto differente rispetto a Romelu Lukaku, che con Inzaghi ha avuto giusto il tempo di scambiare due chiacchiere ed esordire nel test contro il Crotone. Le differenti caratteristiche dei due attaccanti, uno, il belga, sicuramente più esplosivo dal punto di vista fisico rispetto al bosniaco, certamente più tecnico e funzionale al gioco di sponda e alla costruzione spalle alla porta, impongono una riflessione.
Aumentata l'età anagrafica dell'attacco dell'Inter (Dzeko ha 7 anni in più di Lukaku, che comunque pesano), l'allenatore ex Lazio sarà chiamato a pesare l'impiego del nuovo arrivato, anche in virtù di un gioco sì diverso rispetto a quello del suo predecessore in panchina, ma comunque dispendioso, se si pensa ai movimenti che Ciro Immobile è stato chiamato ad eseguire, meno in verticale e più a elastico, nell'ultima parte di esperienza in biancoceleste.
Anche per questo motivo, probabilmente, il club nerazzurro continua a valutare diverse soluzioni di mercato quali Joaquin Correa o Duvan Zapata, che arricchirebbero il ventaglio delle alternative e delle possibilità con caratteristiche nuove, spostando l'attenzione sulla maturazione calcistica di Lautaro Martinez, sempre più centrale nel progetto.
In questo senso, al "Toro" è possibile che Inzaghi chieda due cose: giocare da seconda punta sfruttando gli spazi aperti da Dzeko (che alla Roma si è distinto, oltre che per i goal, anche per gli assist in verticale per l'inserimento degli altri attaccanti, una volta sceso a dialogare a centrocampo, tanto da raggiungere quota 12 nella stagione 2016/17), e in poche parole fare quel che faceva Correa alla Lazio, o vestire gli abiti della prima punta, affiancandogli proprio "El Tucu".
Nell'ultimo caso occorrerà sapientemente bilanciare la dinamicità dei due riferimenti offensivi del 3-5-2, magari chiedendo ad Hakan Calhanoglu un ulteriore sforzo tra la mediana e la trequarti: in biancoceleste i movimenti di Immobile erano essenziali anche per l'inserimento delle mezz'ali (Luis Alberto e Milinkovic-Savic). Lautaro Martinez è già stato chiamato a un lavoro di sacrificio nell'ultima parte dell'esperienza con Conte in panchina e potrebbe proseguire su questa strada, diventando però il finalizzatore dell'azione.
In alternativa, l'Inter potrebbe puntare su Duvan Zapata, che sarebbe l'alter ego "quasi-perfetto" di Romelu Lukaku, lasciando il mondo com'è, il "Toro" seconda punta e proseguendo sulla strada già tracciata da Conte, in profondità e in verticale. Soluzione, quella della continuità, spesso preferibile alla rivoluzione e all'esperimento: visti i numeri realizzativi dell'atalantino (media di 18,6 goal a campionato con la Dea), poi, e alle caratteristiche difficilmente rintracciabili in altri elementi in Serie A, non è poi così difficile capire perché Zapata piaccia così tanto.
L'Inter non si ferma a Correa e Zapata e valuta anche altre piste, in attesa della decisione finale. I nerazzurri sono sulle tracce di Wout Weghorst, attaccante olandese classe 1992 del Wolfsburg, e continuano ad osservare la situazione di Lorenzo Insigne, con il rinnovo con il Napoli in standby. Altri nomi sotto osservazione dei dirigenti, che non vogliono sbagliare l'investimento dopo la dolora cessione di Lukaku.
Gioco in verticale e in profondità principi comuni senz'altro all'impostazione di Simone Inzaghi, che però negli anni ha preferito una manovra meno diretta e più articolata, anche in virtù dell'avversario di riferimento. Inserito Dzeko in rosa, comunque, l'Inter ha messo dentro un elemento sicuramente tecnico: occorrerà, adesso, solo capire come completare il reparto e che direzione dare a quest'ultimo.


