Testa, tra mille pensieri, al Lione. Con la Serie A ferma fino al 3 aprile, la concentrazione della Juventus si sposta automaticamente verso la Champions League, mettendo nel mirino l'impegno di martedì 17 marzo, alle 21, contro l'OL
Allo Stadium, a porte chiuse, sbarcherà la squadra che s'è imposta di misura nel match d'andata valevole per gli ottavi.
Una gara che la Signora sta preparando rispettando anche attraverso un ritiro facoltativo e assolutamente volontario al J Hotel. Vedi, ad esempio, la scelta di Federico Bernardeschi comunicata via social:
"Sono giorni che vivo uno stato d'animo di confusione e di incertezza, di riflessione per quello che sta accadendo. So bene che la cosa migliore da fare per tutti quanti in questo momento è seguire le direttive del Governo, stare a casa, ridurre al minimo il rischio di contagio. È quello che vi invito a fare, mentre noi scenderemo in campo, ancora, per provare a distrarvi un po', regalandovi qualche ora di spettacolo. Sappiate che noi siamo controllati, anche se è ovvio non privi di rischi e ho deciso per questo di andare in ritiro domani anche per tutelare la mia famiglia e, in generale, limitare al massimo le possibilità che accada qualcosa".
Gesti di grande responsabilità, che testimoniano - ancor prima di quello tecnico - lo spessore umano dei calciatori. I quali, anche oggi, si sono allenati alla Continassa all'insegna di una barlume di normalità. Il tutto, ovviamente, adottando una serie di misure di prevenzione che abbracciano tutte le attività del club.
A sei giorni dalla sfida con il Lione, Maurizio Sarri è chiamato a prendere delle decisioni. Il sistema di gioco che ben ha figurato con l'Inter, il 4-3-3, non è in discussione. Alcuni interpreti, invece, sì.
A partire da Miralem Pjanic, che potrebbe ottenere la seconda esclusione consecutiva. Se così fosse, Rodrigo Bentancur otterrebbe un'altra maglia da titolare davanti alla difesa, ruolo in cui s'è contraddistinto per scelte e lucidità nel derby d'Italia.
Più Paulo Dybala anziché Gonzalo Higuain, scelta che rasenta la pura logica considerando la prodezza offerta in occasione del 2-0 rifilato a Samir Handanovic.


