Pubblicità
Pubblicità

Come arriva la Juve alla prima di campionato?

Pubblicità

Da domani sera non si scherza più. Non che nel pre-campionato la Juventus abbia adottato un atteggiamento scanzonato ma, nell’imminente impegno casalingo contro il Sassuolo, i bianconeri già si giocano molto. A partire dalla credibilità, la stessa che la Vecchia Signora dovrà dimostrare di avere per pensare in grande. Il tutto, evitando di commettere l’errore proposto nella passata stagione, quando ad agosto la banda guidata da Max Allegri salutava qualsiasi discorso scudetto.

Allegri Juventus Serie AGetty

Un’altra Juve, certo, da capire se migliore o peggiore rispetto a quella di oggi. Perché l’attuale, quantomeno in fase embrionale, assomiglia tanto a un enorme cantiere aperto. Diverse partenze eccellenti (Dybala, Morata, Chiellini e De Ligt), molteplici innesti di livello (Di Maria, Pogba, Bremer e Kostic). Alle spalle un anno di lavoro con lo stesso tecnico che, alla lunga, potrebbe significare molto se non tutto. O meglio, questo è l’auspicio in zona Continassa.

La rosa, tuttavia, appare incompleta. Non convincono i terzini, soprattutto a sinistra, con Alex Sandro e De Sciglio a non fornire le benché minime garanzie. Il primo ormai lontano parente del giocatore tanto ammirato nei suoi primi anni in Italia, destinato a rimanere esclusivamente a causa dell’ultimo onerosissimo anno di contratto. Il secondo, invece, raffigura un’onesta alternativa alle prese con le solite incertezze legate alla tenuta. Insomma, al netto dell’arrivo di Kostic – che un laterale basso non è – la sensazione è che mettere a segno un nuovo colpo si rivelerebbe automaticamente cosa buona e giusta.

Non mancano i dubbi anche per quanto concerne il tema centrali: Bremer è presente e futuro, Gatti rappresenta una scommessa intrigante ma ha carattere da vendere, Rugani è il quarto perfetto (magari non a 3 milioni netti annui), ebbene il ragionamento centrale vede Bonucci protagonista: cosa aspettarsi? Lo dirà solamente il tempo. Detto ciò, perdere nella stessa sessione Chiellini e De Ligt non è roba da far dormire sonni tranquilli. Eufemismo.

A centrocampo, e non potrebbe essere altrimenti, il piatto forte è il ritorno di Pogba. Sì, è vero, l’infortunio rimediato dal francese in America simboleggia un punto interrogativo da non sottovalutare, ma l’ex Man Utd non si discute. E, anche se dovesse rivelarsi il 60-70 per cento del calciatore conosciuto al suo primo ciclo in bianconero, per l’attualità juventina la notizia sarebbe delle migliori. NB: da soli non si fanno miracoli, a meno che non ci si tuffi nella mistica.

Paul Pogba pre-season training 2022Getty Images

Giustappunto, in relazione al ko del transalpino, la Juve contro il Sassuolo si appresta a riproporre praticamente lo stesso parco mediani della scorsa annata calcistica. Due sole differenze: Fagioli, fresco di rinnovo fino al 2026, chiamato a consolidare la sua posizione con qualità e personalità. E Rovella che, comunque, nelle prossime puntate dovrebbe finire in prestito secco al Monza. Non un panorama mozzafiato, via, considerando come in quella zona del campo da anni Madama palesi un’inaccettabile mediocrità.

Ecco allora la figura di Paredes, sempre più calda, che potrebbe andare in porto se il dg Cherubini dovesse riuscire a lavorare chirurgicamente in uscita: Rabiot in direzione Red Devils, come detto Rovella verso il Monza e Arthur sempre con la valigia in mano.

In attacco l’epicentro tecnico, al netto del macro investimento targato Vlahovic, è Di Maria. Il Fideo nella tournée statunitense ha messo in mostra la sua immensa classe e, giocoforza, è già diventato il perno degli schemi offensivi. Libero di svariare su tutto il fronte offensivo, l’argentino nell’immediato – ed esclusivamente per dodici mesi – darà una grossa mano a una Juve che, nei prossimi giorni, confida di chiudere l’arrivo di Depay.

DEPAYGetty Images

L’olandese, pronto a liberarsi gratuitamente dal Barcellona, potrebbe rivelarsi la pedina giusta al momento giusto: 4-3-3, 4-4-2 o 3-5-2 non fa differenza. Memphis può sposare più dettami tattici e, proprio per questo motivo, alla Continassa hanno deciso di affondare il colpo.

È vietato severamente dimenticare Chiesa. Calma e pazienza al potere, ma sempre tenendo a mente come alla Juve stia per rientrare una pedina determinante, uno che ha già ampiamente dimostrato di saper spostare gli equilibri.

La morale? I dubbi in casa bianconera non mancano e – seppur da contestualizzare – la prestazione contro l’Atletico Madrid ha acceso più di un campanello d’allarme. Ma, al tempo stesso, gli ultimi botti di mercato potrebbero accelerare il giusto percorso di crescita. Il resto, il grosso, spetta ad Allegri. A partire da domani sera.

Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0