Massimiliano Allegri, da questo punto di vista, è sempre stato chiaro: Federico Chiesa rientrerà al 100 per cento a gennaio. Ciò non significa che l’ex Fiorentina non possa assaggiare il campo prima, anzi, ma alla Continassa in termini di condizione si ragiona in funzione del prossimo anno. Quando, e non potrebbe essere altrimenti, il tuttofare offensivo sarà chiamato a trascinare la Juventus ad alzare sensibilmente l’asticella.
Certo, senza eccessive pressioni e soprattutto considerando l’entità dell’infortunio subìto, ma anche con la consapevolezza che – dal punto di vista dell’incisività – si stia parlando del miglior giocatore della rosa bianconera.
Mantenendo un sano pragmatismo, insomma, la Juve confida di potersi gustare il ritorno di Chiesa prima che inizino i Mondiali. Con il mese di novembre, l’ultimo pre-sosta, a proporre le sfide contro PSG, Inter, Verona e Lazio.
C’è chi dice che Chiesa potrebbe tornare a lavorare parzialmente con la squadra dopo la sfida con il Bologna, ma al momento questa rappresenta solamente un’indiscrezione. Che sottolinea, comunque, come il diretto interessato scalpiti e non veda l’ora di tornare a calcare il manto erboso.
Assente dal 9 gennaio, a causa della lesione al crociato anteriore del ginocchio sinistro rimediata contro la Roma, Federico – in occasione di un evento a giugno organizzato dalla Juventus e Save The Children – aveva associato il semaforo verde al mese di settembre.
Una speranza, più che altro. In piena sintonia con la società, infatti, Chiesa ha optato per un percorso privo di rischi. Tradotto: non forzare e, di conseguenza, aspettare di vedere la luce in fondo al tunnel.
Ci siamo: quasi. E questa, inevitabilmente, per Allegri è una gran notizia. Perché Chiesa è un atto di Fede e, mai come in questo periodo, il tecnico ne ha bisogno a secchiate.


