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Chiesa Juventus Fiorentina GFXGetty Goal

Chiesa ritrova la Fiorentina: sfida il suo passato da leader della Juve

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In principo fu Roberto Baggio. Poi è toccato a Federico Bernardeschi. Infine è stata la volta di Federico Chiesa. Il figlio d'arte si è iscritto alla lista ristretta di quelle storie d'amore finite male tra la Fiorentina e quei calciatori che hanno fatto innamorare la Curva Fiesole, prima di abbandonare il capoluogo toscano per trasferirsi sotto la Mole e indossare la maglia degli acerrimi rivali della Juventus.

Oggi Federico Chiesa sfiderà la sua ex squadra da leader consumato, nonostante gli appena 24 anni, di quella Juventus di cui è diventato un punto di riferimento. Dopo il terremoto causato dall'addio di Cristiano Ronaldo, il classe 1997 è riuscito a prendere in mano una squadra in difficoltà dal punto di vista del gioco e dei risultati e trascinarla in diverse occasioni fuori dal baratro, come in occasione della sfida di Champions League contro il Chelsea con la rete decisiva, o sul campo dello Spezia, nell'azione personale che è valsa il momentaneo 2-2 in cui ha mostrato tutta la sua caparbietà e la qualità tecnica, goal che ha dato il via alla rimonta della squadra di Allegri.

Dopo il trauma sportivo vissuto con l'addio di Federico Bernardeschi, passato in bianconero nell'estate del 2017, i tifosi della Fiorentina speravano di non dover rivivere le stesse sensazioni con Chiesa, colui che era riuscito a prendere il posto del suo omonimo Federico nel cuore dei sostenitori. Ma al secondo tentativo, dopo il no del 2019, nell'estate del 2020 è arrivata la fumata bianca, con il figlio d'arte che ha accettato il corteggiamento della Juventus e si è trasferito alla Continassa.

Si è interrotta così una storia d'amore lunghissima, iniziata nel settore giovanile del club viola all'età di otto anni, con il lungo percorso fino alla Prima Squadra e a un ruolo di prim'ordine tra i 'grandi' allo stadio 'Artemio Franchi'.

Nato a Genova durante l'esperienza di papà Enrico con la maglia della Sampdoria, Federico ha tirato i primi calci al pallone all'età di 5 anni nella Settignanese, a due passi da Firenze, prima di entrare nell'accademia della Fiorentina tre anni più tardi. Qui fa tutta la trafila, trascinando la Primavera nel biennio 2014-2016 prima della chiamata di Paulo Sousa, allenatore della Prima Squadra.

Chiesa impressiona l'allenatore del club viola, che decide di aggregarlo alla sua squadra e lo fa addirittura esordire in Serie A il 20 agosto 2016, proprio all'Allianz Stadium - in quel periodo chiamato Juventus Stadium - e proprio contro la Juventus di Massimiliano Allegri, nella sconfitta per 2-1 della Fiorentina. Una pura casualità o uno strano scherzo del destino? 

"Il 20 agosto 2016 ho debuttato in Serie A da titolare allo Stadium contro la Juventus e da quel giorno è cambiata la mia vita - ha raccontato Chiesa a 'Tuttosport' -. A parte il risultato, rimarrà una serata indimenticabile. Non mi aspettavo proprio di giocare. Dani Alves per esempio l’avevo acquistato su Fifa alla Playstation e mai avrei potuto immaginare di affrontarlo. Chiellini a fine gara mi ha anche regalato la maglia, ma ha rifiutato la mia, consigliandomi di tenermela stretta visto che era quella del debutto. È stata un’emozione unica.”

Federico Chiesa conclude la sua prima stagione tra i 'grandi', l'annata 2016/2017, con 3 goal in 27 presenze. Numeri non straordinari, ma a cui vanno aggiunte giocate d'altissima qualità e quella personalità non comune tra chi ancora non ha compiuto 20 anni.

Nelle tre stagioni successive, Chiesa diventa un elemento chiave dello scacchiere tattico della Fiorentina e un leader dello spogliatoio viola. Il classe 1997 totalizza 34 goal e 25 assist in 153 presenze, prima di quello che i tifosi viola definiscono come qualcosa che va ben oltre lo sgarbo: un vero e proprio tradimento.

Nell'estate 2020, Federico Chiesa lascia la Fiorentina e si trasferisce proprio alla Juventus per 60 milioni di euro, scatenando l'ira dei sostenitori viola. Un dissenso che i tifosi mostrano concretamente con una pesante contestazione con cori e striscioni contro il figlio d'arte.

A rincarare la dose ci hanno pensato i dirigenti del club viola con dichiarazioni al veleno. 

"Sono deluso per come si è comportato con me - le parole del presidente Rocco Commisso -. Abbiamo dovuto mandare i documenti a Coverciano perché non voleva venire al centro sportivo per firmarli. E non mi ha neanche salutato".

Poi ci ha pensato il direttore sportivo Pradè:

"Un amore non corrisposto non può mandare avanti una storia. Questo è successo. Ma sono felice che ci siamo tolti il peso di questa telenovela. Si parlava solo di questa situazione e non di campo e della squadra. Commisso,  padre, moglie e figlio, hanno accusato il colpo a livello affettivo. Soprattutto per il papà di Chiesa, non siamo mai stati una situazione per il futuro, ma un veicolo per poter arrivare ad altre situazioni". 

Accostato a Baggio, Federico Chiesa saluta Firenze e inizia un nuovo capitolo della sua carriera. A Torino, il calciatore della Nazionale sta trovando la sua definitiva consacrazione, diventando un pilastro di Madama e dell'Italia di Roberto Mancini, con cui ha conquistato Euro 2020 da protagonista. Oggi si ritroverà di fronte la maglia viola della Fiorentina e il suo passato. E sicuramente riaffioreranno ricordi indelebili di un amore vissuto pienamente prime di un doloroso addio dal retrogusto del tradimento.

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