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ChielliniGetty

Chiellini alza il muro della Juve: titolare a Napoli

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Se il gioco si fa duro, beh, c'è bisogno di Giorgio Chiellini. Lo dice la storia della Juventus, lo dice quella del centrale toscano che oggi pomeriggio contro il Napoli staccherà il traguardo delle 400 presenze in Serie A. Un obiettivo notevole, significativo, che testimonia come il capitano bianconero rappresenti per l'universo zebrato un assoluto punto di riferimento.

Al fianco di Matthijs De Ligt, dunque, dovrebbe toccare al Chiello. Che, secondo i rumors della vigilia, sarebbe favorito su Merih Demiral. Insomma, usato sicuro. Mettendo nel mirino le trasferta di Oporto, dove rientrerà tra i titolari Leonardo Bonucci, non al top per un leggero affaticamento muscolare.

Attualmente a quota 523 gettoni e 36 goal con la Juve, a Chiellini mancano cinque caps per raggiungere Beppe Furino (528) al quarto posto della classifica all-time degli juventini più presenti di sempre.

Un cammino che, al di là del calcio giocato, porterà Giorgio a ottenere in futuro - da stabilire quanto lontano - un posto nella dirigenza. Il tutto, facendo leva sulla stima del presidente Andrea Agnelli e dell'intera area sportiva.

Ora, però, conta l'attualità. La stessa che sta vedendo protagonista, eccome, il 3 bianconero: autore nel nuovo anno di prestazioni altisonanti.

"Abbiamo affrontato Roma e Inter in maniera diversa - così Pirlo alla vigilia - ma per scelta nostra. Sono scelte mie in base all'avversario che ci hanno dati risultati importanti. L'impostazione rimane sempre la stessa quella di comandare il gioco e pressare alto, in certe situazioni non è possibile soprattutto giocando ogni tre giorni ed è meglio abbassarti e far gestire a loro il pallone".

Certo, i 36 anni e lo storico degli infortuni sono aspetti che non vanno sottovalutati, ma il Chiello va battuto finché è caldo. Ecco perché, studiando un turnover ragionato, Andrea Pirlo a Napoli si affiderà al suo simbolo, per poi spostare i ragionamenti verso la Champions League.

L'impatto di Chiellini, tuttavia, è stato dei più devastanti. Indisponibile praticamente per tutta la prima parte di stagione, il gladiatore juventino con esperienza e serenità ha dato certezze a un reparto arretrato che, con lui in campo, appare pressoché ermetico.

E lo si è capito candidamente anche martedì in Coppa Italia contro l'Inter, ovvero quando l'ingresso del difensore ha chiuso sostanzialmente la gara a tripla mandata, rendendo disperati i tentativi nerazzurri. Buone o cattive, infatti, la sostanza non cambia: dalle sue parti non si passa. Mai.

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