Quando a metà dello scorso dicembre Charles De Ketelaere è salito sul palco per ricevere il premio di Promessa dell'anno ai 'Belgian Sports Awards', il video alle sue spalle non è iniziato mostrando i suoi goal. La stellina del Bruges già 10 anni fa si candidava a talento sportivo, ma come tennista.
De Ketelaere, promessa del tennis da bambino, alla fine ha deciso di seguire le orme dei connazionali Lukaku e Origi. Niente racchetta, niente pallina: meglio calciare un pallone.
"Nel calcio trovare scuse quando perdi è più facile, nel tennis sei da solo - ha raccontato a 'Het Niewsblad' - Se giochi male la colpa è tua. Non sono riuscito a gestire le situazioni: non sopportavo chi imbrogliava, chi urlava palla fuori quando invece non lo era. A volte lanciavo le palline di proposito o addirittura smettevo di giocare. Mia madre ha provato ad aiutarmi perché a volte si vergognava, avevo addirittura un mental coach per calmarmi".
Al di là dei momenti complicati, è palese come De Ketelaere abbia fatto la scelta giusta, visto che nell'ultimo anno è diventato uno dei migliori talenti del calcio belga degli ultimi anni. Tanto che il Milan ha deciso di investire e puntare su di lui, portandolo in Serie A.
A 21 anni, il fantasista ha già collezionato oltre 100 presenze in prima squadra (vincendo anche 3 campionati) e ha esordito col Belgio a novembre 2020 contro la Svizzera, vantando ad oggi 8 gettoni e un goal con la propria Nazionale. Ironia della sorte proprio contro l'Italia, in Nations League, lo scorso ottobre.
"Ciò che sognavo da bambino si sta avverando: segno col Bruges, la squadra della città in cui vivo e con cui gioco da tanto tempo, poi l'esordio in Nazionale".
La rapida ascesa di De Ketelaere è iniziata nell'estate del 2019, quando è stato scelto dal Bruges come uno dei sette prodotti del settore giovanile da unire alla prima squadra. Debutto in Coppa del Belgio contro il Francs Borains a settembre 2019, poi - dopo appena altre due panchine coi 'grandi' - un gettone di ben altro prestigio: maglia da titolare in Champions contro il PSG.
Bruges travolto 5-0 dai francesi, ma De Ketelaere ha brillato giocando da centrocampista centrale e nel match di ritorno è entrato a gara in corso. Fino all'esordio in campionato pochi giorni più tardi.
Nel 2019/2020, fino al lockdown De Ketelaere era titolare fisso e ha segnato il suo primo goal contro il Genk: ad aprile ecco la firma su un nuovo contratto triennale, poi però il ritorno in panchina.
Ma la Champions si è rivelata nuovamente galeotta, col goal vittoria a tempo scaduto contro lo Zenit nel primo match della fase a gironi 2020/2021. Esterno sinistro nel tridente e addirittura terzino causa emergenza col Borussia Dortmund, è nel nuovo ruolo di 'falso 9' che il talento belga ha entusiasmato: altruista e cecchino.
Gert Verheyen, leggenda del Bruges, a 'Het Nieuwsblad' ha esaltato De Ketelaere.
"La sua versatilità è un vantaggio enorme. È completo, con un mix di qualità fisiche e tecniche.
Se lo fanno giocare da attaccante per l'intera stagione e continuerà così, segnerà 15 goal. Le offerte che verranno presentate penso che saranno senza precedenti per il calcio belga".
Alla luce della situazione contrattuale e dei rapidi progressi col cambio ruolo, il Bruges ha reputato giusto valutarlo a suon di milioni: 35, per la precisione. Cifra che il Milan, campione d'Italia in carica, ha accettato e deciso di versare ai belgi.
"Il fatto che il mondo mi conosca e si aspetti molto non mi spaventa, sono molto critico con me stesso, quindi la pressione me la creo da solo. Non penso mai che il domani non possa essere migliore.
Guardo sempre le mie partite, a volte mia madre vorrebbe farlo con me ma questo non mi piace. A lei sembra che giochi benissimo, mentre io le analizzo con occhio critico".
Per un ragazzo cresciuto nel mito di Cristiano Ronaldo e Federer, la ricerca della perfezione non rappresenta una sorpresa. Il calcio, per De Ketelaere, si sta rivelando l'alternativa perfetta al tennis.




