La Juventus, nelle ultime tre edizioni della Champions League, è arrivata per due volte in finale. Fare meglio non è semplice. Perché fare meglio significherebbe vincere. Ma i bianconeri, giunti al picco massimo di maturità, possono pensare nuovamente in grande.
Al netto della sconfitta di Barcellona, meritata ma da contestualizzare, gli uomini allenati da Max Allegri in estate hanno effettuato un netto salto di qualità in termini di rotazioni, specialmente in attacco.
E, in questo avvio di stagione, s'è capito quanto i campioni d'Italia in carica abbiano intenzione di costruire l'annata sul goal in più e non su quello in meno. Certo, il concetto di equilibrio a Vinovo resta caldeggiato ma, tra sistema di gioco e scelte di mercato, sembrerebbe essere cambiata la filosofia calcistica.
I bianconeri, tra 4-2-3-1 e 4-3-3, si affidano completamente a due uomini chiave: Miralem Pjanic e Paulo Dybala. Il primo, a suon di prestazioni, è diventato il re delle geometrie bianconere. Il secondo, da quando sfoggia la maglia numero 10, conosce una sola parola: segnare.
Per la precisione, 12 centri in 8 presenze, tra cui 10 in 6 gare di Serie A. Curiosità: la Joya è a una tripletta dall'eguagliare il record juventino che appartiene a Omar Sivori, autore di tre triplette nella stagione 1960-61.
Getty ImagesNel derby della Mole, proponendo una prova interessante, la Juventus ha iniziato a mettere in mostra anche una discreta forma fisica che, associata alle qualità individuali, dovrebbe sfociare in un prodotto intrigante. Insomma, i margini di miglioramento non mancano.
I piemontesi, mettendo agevolmente le mani sulla stracittadina torinese, si sono proiettati in maniera oculata all'incontro con l'Olympiacos, sfida che sulla carta vede la Vecchia Signora assolutamente favorita. I greci, in piena crisi, hanno silurato Besnik Hasi, mettendo in panchina – uomo di fiducia del club ellenico – Takis Lemonis, nonché vincitore di cinque campionati nelle tre precedenti esperienze sulla panchina della società ellenica, compreso il titolo 2016/2017 prima dell'arrivo di Hasi.
L'obiettivo della Juventus in Europa, a breve termine, è sempre lo stesso: accedere alla fase successiva. La sconfitta in terra catalana pesa già terribilmente in chiave primato del girone D e, per questo motivo, battere l'Olympiacos tra le mura amiche dovrebbe rappresentare la pura prassi. Vietato incappare in brutte sorprese.


