In attesa di conoscere la data esatta del ritorno in campo che permetterebbe di completare la stagione bruscamente interrotta dall'emergenza Coronavirus, i vertici del calcio italiano riflettono sull'effettivo da farsi in base alle convinzioni contrastanti dei presidenti di Serie A.
Tra coloro che votano per la non ripresa del campionato c'è Massimo Cellino che, nell'intervista concessa a 'Tuttosport', ha ribadito la volontà di chiuderla qui per pensare all'annata 2020/2021.
"Il campionato è finito. Anno bisesto, anno funesto. Se si potesse giocare a luglio e agosto, perché mai avrebbero dovuto far slittare le Olimpiadi al 2021? Se lo hanno fatto, è perché sanno che non si potrà gareggiare. E poi come si fa a giocare senza tifosi".
L'intenzione di interrompere tutto non è figlia della classifica disastrosa del Brescia, ultimo in solitaria prima che si fermasse il torneo.
"Se basta il Brescia in B per non giocare e fare del bene al calcio italiano, firmo adesso. Retrocedo a testa alta e do la mia parola che non farò alcuno tipo di causa".
Il numero uno del Brescia non assegnerebbe lo Scudetto: quello morale, però, dovrebbe andare alla Lazio a suo dire.
"No. Però moralmente sarebbe della Lazio. Perché ha i conti in ordine, ha mostrato un bel gioco e, anche se ha avuto un po’ di fortuna con gli arbitri, Lotito è un buon amministratore. Attacco e attaccherò sempre Lotito perché è un casinista, però gli va dato atto di essere bravo".


