Pubblicità
Pubblicità
Adil Rami FranceGetty

Campione del Mondo e con le donne: i mille volti di Adil Rami

Pubblicità
Archivio Storie

Adil Rami è uno che non conosce mezze misure. O tutto o niente. Raramente c'è stato equilibrio nella sua vita, così come nella sua carriera da calciatore. Ha vinto un Mondiale e poi è stato licenziato. Ha detto addio alla Nazionale, ma dopo ci ha ripensato. Ha conquistato Pamela Anderson, il sogno di ogni uomo negli anni '90, e poi l'ha abbandonata.

Ad arrivare in alto ci ha messo pochissimo, diventando uno dei protagonisti del Lille di Rudi Garcia ed Hazard che ha vinto il double in Francia nel 2011. Poi si è trasferito al Valencia, nella Liga, dove ha iniziato a coltivare un'altra delle sue grandi passioni esagerate: collezionare maglie di Messi... e soprattutto Ronaldo.

"Con tutte le maglie che mi hanno regalato Messi e Cristiano Ronaldo, avrei potuto già comprare una villa a Los Angeles. La prima volta che ho affrontato Cristiano ha accettato senza problemi di darmela. La seconda volta gliel'ho chiesta di nuovo e lui me l'ha data ancora senza problemi e si è preso la mia. La terza volta gliel'ho chiesta durante la partita, Cristiano Ronaldo ha riso e mi ha chiesto quante ne avevo già. Comunque alla fine ha accettato di darmela. A fine gara era molto arrabbiato, ma mi ha comunque chiamato per darmi la maglia, un bellissimo gesto da parte sua".

Al Valencia ci è rimasto tre anni, quindi ha avuto modo di portarsene a casa un bel po' prima di rispondere alla chiamata del Milan. Prestito con diritto di riscatto che alla fine si è meritato, nonostante in rossonero ci sia rimasto di fatto soltanto un anno. Giusto il tempo di incrociare il suo destino con quello di Pippo Inzaghi, che a suo dire sarebbe stato il motivo principale per il quale ha lasciato Milano.

"Stare al Milan a me è piaciuto moltissimo, ma ho avuto problemi con Pippo Inzaghi. Non voglio parlare male di lui, ma mi ha fatto delle critiche che non mi sono piaciute".

Per questo è tornato nella Liga, scegliendo il Siviglia. Due stagioni e una Europa League in saccoccia. Poi l'ennesimo trasferimento, l'ennesimo cambiamento. Uno come Rami non riesce proprio a stare fermo. Possiamo dire che la monogamia non è mai stata il suo forte. Al Marsiglia, nel 2017, ha rischiato di vincere un'altra Europa League, arrendosi soltanto in finale all'Atletico Madrid. Ma il vero capolavoro è stato il Mondiale di Russia 2018, vinto senza mai giocare dopo essere stato convocato in extremis al posto dell'infortunato Koscielny.

Adil Rami GFXGetty/Goal

Una soddisfazione così grande da fargli annunciare l'addio alla Nazionale, salvo poi ripensarci qualche mese dopo. Il solito Rami, direte voi. Del resto è quello che ha detto anche il Marsiglia dopo aver scoperto che, mentre era ufficiosamente infortunato, faceva ospitate in tv e partecipava a sfilate di moda in contemporanea con le partite dell'OM. Uno scherzetto che è costato a Rami la risoluzione unilaterale. In poche parole è stato licenziato.

Tutta questa impulsività lo ha portato spesso a prendere decisioni sbagliate. Rami non voleva rinunciare a nulla. Sapeva di essere ricco, famoso e di bella presenza. Come poteva non sfruttare tutto questo a suo vantaggio?

"All’inizio della mia carriera volevo conquistare ragazze ogni settimana, giocavo con questa mia immagine da playboy. L’età e la maturità mi hanno poi fatto dire basta. Il mio è stato uno degli errori che i giovani non dovrebbero mai commettere, ma è molto difficile resistere in un mondo pieno di tentazioni. Quando arrivi ed hai la fama di essere un calciatore che guadagna, ti ritrovi con una dozzina di ragazze al tuo tavolo. Mi adoravano per i miei affetti ed il mio accento inglese. Mi volevano a tutte le feste alla moda, potevo andare avanti fino alle sei del mattino con ragazze che litigavano per me ".

Ma tra le conquiste di Rami ce n'è una in particolare che l'ha reso uno degli uomini più invidiati al mondo, specie da quelli che sono cresciuto con Baywatch. Basta dire Pamela Anderson, non c'è bisogno di aggiungere altro. Anche se qualche dettaglio in più lo ha aggiunto il suo ex compagno Kokorin, oggi alla Fiorentina.

"Naturalmente tutti quanti eravamo molto curiosi riguardo la loro relazione, specialmente quando si parlava di come andavano le cose a letto. E Rami ci ha detto che Pamela Anderson è stata la migliore donna della sua vita, che loro due lo facevano 12 volte a notte".

Ve lo avevamo detto che per Rami non sono mai esistite le mezze misure. Infatti i due sono passati da programmare il matrimonio a separarsi nel peggiore dei modi, con le pesanti accuse di violenza da parte di Pamela Anderson, che imputava a Rami di condurre una "doppia vita".

Spesso per lui le tentazioni sono state troppe e non ne ha fatto mistero. Soltanto il suo carattere, che ha dimostrato anche sul campo, gli ha permesso di non sprofondare.

"Di solito chi gioca a calcio è atletico, ha un bel fisico, ha tanti soldi ed è giovane. In vacanza si incontrano tante donne facili, con accanto ragazzi con le tasche piene di droga. Se non fossi stato mentalmente abbastanza forte, adesso sarei morto".

Rami ha raggiunto l'apice a modo suo, con il suo stile e i suoi difetti, quelli che non ha mai abbandonato. Senza rimpianti, o forse sì.

"Non mi sono mai drogato, ma in certe feste negli Stati Uniti c'era gente che ne prendeva con cucchiaini d’oro. Se mi fossi comportato meglio avrei fatto una carriera migliore . Sono uscito troppo e con troppe donne e non ho fatto attenzione ai chili di troppo, dormivo poco, magari solo per giocare alla Playstation. Sono andato su troppo presto, al Valencia sfidavo Ronaldo e Messi, ma il mio problema era che mangiavo troppo. Me ne sono reso conto tardi".

Negli ultimi anni Rami ha sfiorato pure il ritorno in Italia, alla Reggina, ma il suo spirito (troppo libero) gli ha fatto ancora una volta cambiare idea: "Mi avrebbero messo in riga una volta firmato, quindi ho chiesto tempo. Poi mi ha chiamato il Boavista, la situazione era più tranquilla e ho detto 'ok, andiamo'". Inutile dire che Taibi, direttore sportivo della Reggina, non l'abbia presa bene: "Non c'è stato rispetto verso la nostra squadra e la nostra città".

Nell'estate 2021 Rami (oggi svincolato) ha deciso di tornare in Francia, al Troyes, ma tra ritardi di condizione e problemi vari ha messo in fila appena 25 presenze, segnando però 3 goal. Il solito Rami, quello che non si smentisce mai. O tutto o niente, non esistono vie di mezzo. Non sono mai esistite.

Pubblicità

ENJOYED THIS STORY?

Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

0