Moise Kean, abituato fin da piccolo a giganteggiare, sogna la massima consacrazione. Idee chiare, ma anche umiltà . Proprio come emerso ad Asti, città in cui il 18enne attaccante piemontese della Juventus ha preso parte a un evento in qualità di testimonial del progetto "Sport per tutti”.
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Kean ha commentato innanzittuto l'emozione della prima presenza con la Nazionale azzurra: "Ero contento, mi sono sentito molto fortunato. Ho capito che lavorando duramente si possono ottenere risultati importanti”.
Inevitabile una domanda su Cristiano Ronaldo: “E' veramente bello lavorare accanto a un campione come lui. Prima l'avevo visto solo alla PlayStation. Giocarci accanto mi ha fatto molto effetto, dai campioni della Juventus si impara molto”.
L'argomento riguardante il futuro non può mancare, con il 2019 il calciomercato si avvicina. Tanti dubbi sullo sfondo: “Non so cosa accadrà a gennaio, ci penserà la società. Faranno le loro valutazioni e poi vedremo”.
Datato, ormai, il paragone con Mario Balotelli, al quale il baby centravanti vercellese ha sempre guardato con ammirazione: “Lo amavo molto da piccolo, ma solo per via del suo stile di gioco (ride, ndr)".
La Juventus, si sa, è una scuola. Kean ne è consapevole: “In questa società ho imparato a vincere attraverso il sacrificio, c'è una serietà incredibile. Scudetto? Ci alleniamo con serenità e consapevolezza, anche perché in squadra ci sono giocatori di grande esperienza”.
Alla Juventus c'è Max Allegri come punto di riferimento: “Il mister mi ha dato molta fiducia, che cerco di ripagare impegnandomi quotidianamente. Non ho molto da dire perché ho tanto da dimostrare”.


