Federico Bernardeschi potrebbe aver fatto scuola: condizionale d'obbligo, in quanto la concorrenza non manca e non mancherà. La Juventus piomba su Federico Chiesa, e lo fa con estrema determinazione. Al di là della sentita rivalità tra le due tifoserie, sull'asse Torino-Firenze i rapporti tra club sono piuttosto buoni. Vedi, appunto, l'operazione che ha portato il tuttofare carrarino sotto la Mole nell'estate del 2017.
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Dai 40 milioni ricavati dalla partenza di Bernardeschi, alla concreta possibilità di ottenere una cifra superiore dall'eventuale cessione di Chiesa. Che, comunque, non appare delle più scontate. Vuoi per il legame creatosi tra il capoluogo toscano e il suo pupillo. Vuoi perché, seppur con il grande salto nel mirino, il 21enne genovese – consigliato da papà Enrico – non intende affrettare le mosse del domani.
Insomma, tutto dovrà avvenire con estrema naturalezza. La stessa con cui, strategia scontata, la Fiorentina fa muro. Ad oggi, infatti, non esiste una valutazione. Si ragiona attorno ai 60-70 milioni, ma la sensazione è che la famiglia Della Valle intenda legittimamente far lievitare la quotazione del diamante ligure.
Legato ai viola fino al 2022, Chiesa in stagione ha trovato 31 presenze condite da 12 reti. Ruolino di marcia impressionante, a maggior ragione per un classe '97. Una crescita esponenziale che ha portato la Juventus a seguire concretamente il fronte.
A giugno, infatti, la Signora si avvia a proporre qualche novità in termini di pacchetto offensivo. C'è chi è chiamato a cambiare un finale sempre più scontato: Douglas Costa. E c'è chi vanta grossi estimatori pronti a fare sul serio: Paulo Dybala. Si vedrà.
Madama pensa a una sorta di restyling. E Chiesa, per una società storicamente affezionata al made in Italy, sembra proprio un investimento pianificato. La bagarre, però, non manca. Da quella nostrana capitanata dall'Inter, a quella estera con il Liverpool in prima fila. Detto questo, la Juve ha tutta l'intenzione di fare sul serio.