C'è sempre bisogno di Martin Caceres. Perché è un jolly della difesa. Perché, soprattutto, è un giocatore di livello. Lo sa bene la Juventus che, in tre frangenti, ha potuto contare sul contributo de "El Pelado".
L'uruguaiano ne è sempre venuto a capo, specialmente con doti caratteriali che l'hanno portato a farsi apprezzare dal popolo bianconero. Che, lo scorso gennaio, ha avuto modo di applaudirlo nuovamente, dopo le esperienze vissute tra il 2009-2010 e gennaio 2013.
Ferrara, Zaccheroni, Conte e Allegri. Tutti gli allenatori che hanno avuto modo di allenare Caceres a Torino, in poco tempo hanno compreso come il profilo fosse dei più prestigiosi. Solamente gli infortuni hanno condizionato l'ascesa di un potenziale top player che, seppur a targhe alterne, ha dimostrato di esserlo.
Destra, sinistra, centrale, a quattro o a tre. Nessuna differenza. Il calciatore di Montevideo, in lungo e in largo, ha messo in mostra una classe cristallina, caratterizzata da picchi d'eccellenza nell'uno contro uno. Doti che hanno portato l'attuale centrale della Fiorentina a consolidare la sua importanza. Vedi, ad esempio, gli elogi mai nascosti da parte di Max Allegri.
"Martin è un positivo e avere ragazzi così nello spogliatoio è importante. In passato ho sempre detto che valeva i vari Chiellini, Bonucci e Barzagli. E' vero, è un difensore polivalente e, soprattutto, forte".
Caceres, fresco di 33 candeline, in bianconero ha disputato 119 partite impreziosite da 7 goal. Il tutto, vincendo 6 campionati, 3 Supercoppe Italiane e 2 Coppe Italia. Numeri importanti, che sottolineano come il matrimonio abbia vantato il suo (ottimo) perché.
Qualche situazione legata all'extra campo, magari, ha condizionato una storia che sarebbe potuta durare di più. Ma complessivamente gli alti hanno superato i bassi.
Sarà stata la casacca numero 4 sfoggiata in passato dal connazionale Paolo Montero. Sarà, semplicemente, che uno come "El Pelado" ti conquista con la semplicità, la stessa con cui nel Barcellona 2008-2009, seppur non da protagonista, vinceva tutto: Liga, Coppa del Re e Champions League.
"La Juventus è stata la squadra che mi ha preso il cuore, mi sono trovato benissimo qui. Questa è stata la maglia del mio cuore".
Insomma, Caceres ha sempre avuto un debole per la Signora, con la quale ha segnato in due esordi su tre. Prima punendo la Lazio. Successivamente regalando un dispiacere - con doppietta - al Milan in Coppa Italia.
Nei momenti di difficoltà, la Juve è andata sempre sull'usato sicuro, coccolando un professionista rispettato profondamente dai compagni. I senatori, giustappunto, hanno vantato un peso specifico notevole nei rientri di Caceres, tuttora stimato da pressoché l'intero globo zebrato.
Amici mai. Rivali. Ed è il bello o il brutto del calcio, sì. Nell'annata corrente, Caceres in Fiorentina-Juve ha annullato maestosamente gli attaccanti bianconeri, elevandosi come sempre per applicazione. Un contributo, l'ennesimo, all'insegna della manifesta superiorità.


