Bruno Fornaroli Sampdoria Serie A 2011-12Getty

Bruno Fornaroli, l’aspirante ‘Inzaghito’ della Samp che si è riscoperto bomber in Australia

Agli appassionati più giovani il nome di Bruno Fornaroli dirà forse poco o nulla, ma c’è stato un momento, poco più di dieci anni fa, nel quale si è parlato di lui come uno dei più grandi talenti del calcio sudamericano e non solo.

E’ nato nello stesso anno e nella stessa città di Edinson Cavani ed ha condiviso con Luis Suarez alcune stagioni al Nacional. Ha quindi avuto modo di conoscere a fondo due tra i più forti attaccanti dell’intera storia del calcio uruguaiano e quando l’ha fatto, era lui tra i tre a dare a molti l’impressione di avere le stigmate del predestinato.

Non è quindi un caso che a Montevideo è lui a giocare, mentre il futuro fuoriclasse di Liverpool, Barcellona ed Atletico Madrid, deve accontentarsi della panchina.

“La prima volta che ho preso l’autobus per andare a Montevideo - ricorderà a Fox Sports - mi sono seduto di fronte ad un ragazzo. Mi ha chiesto se stessi andando a Montevideo per giocare a calcio e quando gli ho detto di sì, lui mi ha risposto che mi conosceva e che saremmo stati compagni di squadra. Quel ragazzo era Luis Suarez. Da quel momento siamo diventati amici e siamo rimasti insieme cinque o sei anni. E’ pazzesco se ci ripenso. Io ero titolare e lui andava in panchina. Non giocava spesso, ma quando entrava segnava sempre. In precedenza, a Salto, ho invece giocato con Cavani”.

Tra i tre Fornaroli sarà l’ultimo a raggiungere l’Europa, ma lo farà da giocatore estremamente ambito. Segna 14 goal in 28 partite di campionato con il Nacional ed il suo nome inizia ad essere accostato a quello di importanti club europei. In Spagna, in particolare, si parla di un Real Madrid prontissimo ad anticipare la concorrenza e a metterlo sotto contratto per poi girarlo in prestito, ma sulle tracce di quell’attaccante che già si è guadagnato l’importante paragone con Pippo Inzaghi, sono vigili anche la Juventus, il Napoli, il Tottenham ed il PSV.

E’ per questo motivo che quando nell’estate del 2008 la Sampdoria annuncia il suo acquisto, sono in molti a pensare ad un vero e proprio colpo di mercato. Il club blucerchiato, pur di far suo il gioiello uruguaiano, versa nelle casse del Nacional qualcosa come tre milioni di euro, ai quali andrebbe eventualmente aggiunto anche il 50% del ricavato di una futura vendita.

Fornaroli rappresenta dunque una scommessa importante ma Giuseppe Marotta, allora amministratore delegato della Samp, nel presentarlo si dice più che convinto della bontà dell’operazione.

“Il suo acquisto è frutto di una serie di valutazioni. Si è partiti dal carattere economico, si è passati all’aspetto tecnico-tattico e poi si è pensato al dato anagrafico. Fornaroli racchiude in sé tutti i requisiti che la società ricerca e quindi possiamo dirci soddisfatti. Se l’operazione si è concretizzata è perché lui ha voluto fortemente l’Italia. Voleva giocare in uno dei campionati più importanti del mondo e noi gli abbiamo dato la possibilità di farlo”.

Se Marotta è soddisfatto, Fornaroli lo è ancora di più e in un’intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport’ subito dopo il suo arrivo in Italia, dimostra non solo di avere le idee molto chiare, ma di sentirsi realmente una sorta di ‘alter ego’ di Filippo Inzaghi.

“Mi rivedo in lui, spero di avere una carriera come la sua. Mi piacerebbe chiamarmi Inzaghito. Con il permesso di Pippo, ovviamente, che non ho mai incontrato di persona. Questo è uno dei miei più grandi desideri”.

In attesa di meritarsi l’appellativo di ‘Inzaghito’, Fornaroli ha già portato con sé in dote dall’Uruguay un soprannome: ‘El Tuna’ ovvero ‘Il Cactus’.

“I difensori mi temono perché li tengo sempre sotto pressione, non li faccio mai respirare e rilassare…”.

A Genova insomma si sogna in grande e c’è chi freme nel vedere in campo la coppia Cassano-Fornaroli. Potenzialmente hanno tutto per trovarsi bene in attacco, parlano una lingua calcistica simile (anche se la caratura tecnica del ‘Pibe de Bari’ è altra cosa) e hanno voglia di fare la differenza.

In realtà il Fornaroli che arriva in ritiro è un giocatore che deve ancora mettersi al livello dei compagni dal punto di vista fisico e a complicargli le cose ci si mette anche un infortunio. Lui però mostra di saper stringere i denti e, una volta superati i vari problemi iniziali, nel corso delle amichevoli estive dimostra anche di avere un buon fiuto per il goal.

Esordisce in Serie A il 14 settembre 2008 all’Olimpico contro la Lazio subentrando al 75’ a Sammarco, ma non trova il modo per mettersi in mostra. Quattro giorni dopo però segna nel primo turno di Coppa Uefa la rete del 5-0 contro il Kaunas e nel match di ritorno si ripete.

Bruno Fornaroli SampdoriaGetty

Impiega dunque pochissimo tempo a mettere in mostra quelle che sono le sue doti migliori. E’ veloce, tecnico e in area ci sa fare, ma c’è un problema: ben presto sarà chiaro a tutti che il doppio test con i lituani è stato realmente poca cosa.

Per Walter Mazzarri infatti, il ragazzo non è semplicemente pronto per giocare a certi livelli e la cosa si traduce inevitabilmente in lunghe domeniche trascorse da spettatore privilegiato in panchina. Il tutto per il disappunto di molti tifosi doriani che, incantati dalle doti fatte intravvedere dal ragazzo negli sprazzi di partite che gli sono stati concessi, spesso chiedono il suo inserimento in campo a gran voce. Senza grande successo per la verità.

Dell’attaccante che secondo alcuni avrebbe potuto avere anche un futuro Azzurro viste le origini italiane, si perdono ben presto le tracce, questo almeno fino al febbraio 2009 quando, dopo appena 69’ minuti di Serie A messi nelle gambe, viene ceduto al San Lorenzo in prestito con diritto di riscatto.

“Spero di poter vincere dei titoli qui. Non mi peserà il fatto di indossare la maglia numero nove, so cosa significa per questo club, ma io sono pronto”.

Anche in Argentina le cose non andranno come previsto e, una volta ritornato alla Samp, verrà girato in prestito al Recreativo Huelva nella Segunda Division spagnola, dove segnerà appena due goal in diciassette partite.

Tornato nuovamente all’ombra della Lanterna, totalizzerà appena tre minuti in campo in prima squadra e verrà spesso dirottato in Primavera. Pochissimo spazio quindi e poca gioia, ma la cosa non gli impedirà di continuare ad essere uno degli idoli del popolo doriano.

Fornaroli, nel gennaio del 2011, farà di nuovo i bagagli per una seconda parentesi al Nacional (4 goal in 9 partite), prima di iniziare l’ultimo capitolo della sua storia alla Sampdoria.

In Serie B avrà maggiori possibilità di mettersi in mostra, ma nelle undici presenze collezionate non troverà mai la via della rete. L’aspirante ‘Inzaghito’, il gioiellino nel mirino del Real Madrid, il ragazzo che veniva preferito a Luis Suarez in patria di fatto, quando lascerà l’Italia, lo farà senza aver mai segnato un solo goal in campionato.

Verrà ceduto al Boston River, che appena due giorni dopo il suo tesseramento venderà il cartellino al Panathinaikos. ‘El Tuna’ arriva in Grecia accompagnato da tante aspettative, ma dopo pochi mesi e nessuna esultanza in Souper Ligka il club di Atene annuncerà la rescissione del contratto.

Fornaroli tornerà successivamente in Uruguay per vincere un campionato con il Danubio e, quando ormai sembra destinato a scivolare nell’oblio, troverà incredibilmente in Australia l’ambiente giusto per esplodere.

Bruno Fornaroli Melbourne CityGetty Images

A 28 anni accetta l’offerta del Melbourne City e si presenta ai suoi nuovi tifosi segnando al debutto in FFA Cup. Nel turno successivo metterà a segno una doppietta e si dimostrerà una vera e propria macchina da goal anche in A-League.

Diventerà il primo calciatore della storia del campionato australiano a marcare 20 in un solo torneo e alla fine della stagione le reti che gli varranno il titolo di capocannoniere, oltre che un altro record assoluto ed il premio di miglior giocatore dell’anno del City, saranno 23.

L’attaccante uruguaiano diventerà in pochi mesi l’idolo assoluto della tifoseria ed i Melburnians gli dedicheranno uno striscione che esporranno nel corso di tutte le partite.

“El Tuna 23 Rey de Melbourne”.

Nella stagione successiva, il City gli affiderà la fascia di capitano e festeggerà con il suo nuovo bomber il trionfo nella FFA Cup del 2016.

Fornaroli è semplicemente il giocatore più letale del campionato australiano e segna a medie inimmaginabili per la maggior parte dei suoi colleghi ma, come spesso accade, quando le cose vanno meravigliosamente bene è il destino a metterci lo zampino: nell’estate del 2017 si fratturerà una caviglia e nell’inverno del 2019 rescinderà il contratto che lo lega al club a seguito di un litigio con il suo allenatore, ponendo fine ad un’avventura scandita da 51 goal in 73 partite.

El Tuna’ oggi gioca ancora e segna tanto in Australia: altri goal col Perth Glory, prima del trasferimento al Melbourne Victory ufficializzato il 31 ottobre 2022 . Ha trovato lì dove mai forse avrebbe immaginato la definitiva consacrazione, lontano dai clamori del grande calcio fino alla convocazione da parte dei Socceroos, divenuta possibile dopo aver ottenuto la cittadinanza australiana.

A differenza di Cavani e Suarez non verrà mai ricordato come uno dei più grandi attaccanti uruguaiani di sempre, eppure c’è stato un momento nel quale era lui, tra i tre, ad essere considerato quello veramente forte.

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