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Leonardo Bonucci Juventus 2019-20Getty Images

Bonucci e la Coppa Italia: dalla fascia col Milan, alla seconda vita in bianconero

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Per Leonardo Bonucci , in due anni, è cambiato completamente il mondo. Basti pensare al 9 maggio 2018, data in cui il viterbese subiva una delle delusioni più cocenti della sua carriera.

Lui, capitano del Milan , sbarcato alla corte del Diavolo per spostare gli equilibri. Frase, questa, finita rapidamente nel dimenticatoio. Ma che quell'estate, rappresentata dai colpi di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, raffigurava lo slogan dell'ipotetica rinascita rossonera. 

Da motto a incubo, con una serie di prestazioni - individuali e collettive - ad alimentare dubbi e rotture. Con il 4-0 imposto dalla Juve sul Milan, all'Olimpico, a segnare indelebilmente un punto di non ritorno. Sfociato, poi, nel clamoroso ritorno all'ombra della Mole.

Mario Mandzukic Leonardo Bonucci Juventus Milan Coppa ItaliaGetty

Troppo forte il richiamo della Juve che, ben felice di accogliere il figliol prodigo, sacrificava senza grossi dubbi il cartellino di Mattia Caldara; un'operazione laboriosa, sfociata nei mesi nel suo perché. Per Madama .

Bonucci e il Milan, un amore mai sbocciato. Sebbene le parti abbiano provato a creare i presupposti per qualcosa di bello. Che, però, così non è stato. E che, come confermato dal diretto interessato nei giorni scorsi alla 'Gazzetta dello Sport', ha rappresentato una scelta presa nel momento sbagliato:

" E' stato anno difficile per me. Sia a livello personale che lavorativo. C’erano stati screzi e io, alla fine, specie dopo la sconfitta in Champions, ho preso una decisione poco lucida. Però devo dire che quella scelta, che certo mi ha condizionato la carriera, mi ha migliorato come uomo. Quei mesi al Milan mi hanno consentito di guardarmi dentro e capire che il mio posto era nella Juventus, in questa che sento come la mia famiglia. Ho conosciuto al Milan persone belle, prima tra queste Rino Gattuso. È stato un anno difficile. Ma non inutile. Al termine del quale sono stato molto contento di tornare a casa ".

Nel caldo di Roma, complice una serata nerissima per Gigio Donnarumma, la Juve rifilava un netto 4-0 al Milan: doppietta di Benatia, Douglas Costa e autorete di Kalinic. E Bonucci? Per lui fischi e cori poco gradevoli da parte dal pubblico bianconero . Insomma, l'epilogo perfetto per abbandonare in fretta e furia la nave.

Una vicenda, quello del 19, fotografata così da Giorgio Chiellini nella sua autobiografia:

" Una scelta certamente sbagliata perché fatta non in pace con se stesso, dunque non in modo lucido. Leo era scosso per mille motivi. Mi è spiaciuto, perché tutto accadde nelle settimane in cui non ci vedemmo: sono sicuro che se fosse successo in un altro momento lo avrei fatto ragionare a restare. Con Leo parlai che era già tutto stabilito, una cosa senza logica dall’inizio alla fine. Avrei potuto comprendere se fosse andato al Real Madrid, ma in quel Milan? Per fortuna, il destino ha voluto che tutto tornasse in ordine ".

Leo, smussando alcune sfumature del suo carattere, ha saputo riconquistare il popolo juventino. E contro l'Inter, prima che il calcio italiano si fermasse per l'emergenza sanitaria, ha sfornato la miglior prestazione stagionale, annullando - in lungo e in largo - un certo Romelu Lukaku.

Ora, alle porte, ecco la ripresa. Una gara anomala, fondamentale per riaccendere la macchina. Senza guardare troppo oltre. Senza pensare al passato. 

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