Bernardeschi 'pazzo' della Juventus: "Mi dà tanto, Allegri fondamentale"

Allegri Bernardeschi Chievo Juventus

Federico Bernardeschi , si sa, non è mai banale, né in campo né fuori. E dopo essere rientrato sul manto erboso contro la sua ex Fiorentina, il 24enne tuttofare offensivo della Juventus ha parlato all'Allianz Stadium a un evento Randstad. Tanti i temi toccati: tra passato, presente e futuro. Argomenti significativi affrontati senza sfociare nella banalità.

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Alla Juve entri in un mondo particolare e bello che ti fa crescere sotto tutti i punti di vista - ha evidenziato - E' una società che richiede il massimo, ma che ti concede tutto per poterlo tirare fuori. Sono veramente felice di essere alla Juve: mi ha dato tanto e spero di poter dare altrettanto ”.

“Da bambino ero molto vivace, spaccavo un sacco di cose giocando con il pallone. Mi divertivo e per i bambini è fondamentale divertirsi. Noi adulti e personaggi famosi dovremmo imparare a divertirci. Dovremmo fare spazio ai sogni dei bambini piuttosto che ai nostri. Il dono che si ha va coltivato quotidianamente con lavoro e umiltà. In questo mondo non è facile restare dove si è. La realtà è un'altra di vuole tanta umiltà. Questa è una delle basi per far crescere i bambini. Noi abbiamo l'obbligo di dare segnali positivi ai più piccoli: è fondamentale per la nostra e la loro crescita. Quando un bambino mi ha detto che ero il suo idolo, è stata una gioia immensa non per il calciatore ma per l'uomo ”.

Parole toccanti rispondendo a una domanda su Davide Astori , capitano della Fiorentina scomparso tragicamente lo scorso 4 marzo: “ Il lutto è qualcosa di molto personale, ognuno lo elabora a proprio modo. Sono stato fortunato a giocarci e conoscerlo. Ci siamo scambiati emozioni e lo porterò dietro per tutta la vita. Ho pregato, ma la fede non può aiutarti a eliminare tutto il dolore quando perdi un amico e una persona importante. A me ha dato tanto e lo stesso ha fatto con tanti altri giocatori. Mi ha migliorato con i suoi buffetti sulla testa ”.

Inevitabile un passaggio sui numerosi tatuaggi: “M i ero dipinto Audrey Hepburn quando avevo 16 anni ma l'ho tolto. Perché non l'avevo raffigurata nel migliore dei modi. Ho fatto degli errori. Per me lei rappresenta la bellezza. Per rispetto l'ho tolto. Per me la più grande bellezza del mondo sono le donne ”.

Importante, nella crescita del numero 33 bianconero, la figura di Allegri : “ ll mister è fondamentale per il collettivo . Come dice sempre lui però in campo andiamo noi. Lui può parlare ma poi dipende da noi e per un allenatore dire una cosa del genere non è facile. Ci vuole umiltà e bisogna conoscersi bene. Si vede che è stato calciatore e conosce le dinamiche del calcio ”.

Chiusura da protagonista: “ La cosa più importante nello sport è il talento. E ai giovani consiglio solo una cosa: di divertirsi, sempre".